Italia e rischi finanziari: cosa osservare in vista del voto?

Violetta Silvestri

21/09/2022

21/09/2022 - 14:24

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Le elezioni politiche italiane pongono diversi dubbi su come reagiranno i mercati al voto: dallo spread alle nomine per le società controllate fino alle misure sull’energia, quale impatto in Borsa?

Italia e rischi finanziari: cosa osservare in vista del voto?

L’Italia sempre più vicina la voto del 25 settembre e, quindi, a un nuovo esecutivo.

Mario Draghi ha iniettato un po’ di fiducia nei mercati italiani colpiti dalla pandemia, guidando le riforme e rafforzando il rapporto con Bruxelles. La sua imminente uscita si aggiunge a un elenco crescente di preoccupazioni per il futuro, soprattutto nel medio termine, del Paese.

Analisti ed esperti di diverse nazionalità guardano con interesse al nuovo Governo e a come impatterà sui mercati finanziari. Si prevede che una coalizione di centro-destra vincerà le elezioni, sollevando dubbi negli investitori sulla capacità - e volontà - di mantenere in piedi il percorso iniziato dall’esecutivo Draghi (considerando che la maggiore forza della coalizione, Fratelli d’Italia, era all’opposizione nel precedente Governo). Aumento dei tassi di interesse, crisi energetica e una potenziale recessione pressano già il futuro presidente del Consiglio.

“Prevediamo una maggiore volatilità del mercato azionario italiano, anche se senza picchi estremi prima del voto del 25 settembre e nei giorni immediatamente successivi”, ha affermato Fabio Caldato, partner di Olympia Wealth Management. “Le nostre preoccupazioni sono per il medio termine: il prossimo governo affronterà un autunno difficile e sono probabili tensioni sociali.”

Finora, i mercati sono stati relativamente ottimisti riguardo al rischio elettorale, con i leader di destra che hanno moderato il loro tono durante la campagna. Giorgia Meloni, probabilmente prossimo primo ministro italiano, ha sostenuto di lavorare in modo costruttivo con Bruxelles.

Cosa osservare in vista del voto in Italia? Gli ambiti finanziari in focus.

Spread: in picchiata di nuovo?

Erik F. Nielsen, chief economics advisor del Gruppo UniCredit, è ottimista sul fatto che l’ampio programma di riforme di Draghi sarà implementato, e questo sarebbe una “buona notizia” per i mercati finanziari del Paese.

Tuttavia, con la nomina di un gabinetto che dovrebbe avvenire non prima della fine del mese prossimo, il test principale del nuovo governo avverrà nel medio periodo, secondo l’economista di Goldman Sachs Group Inc. Sven Jari Stehn.

Secondo gli strateghi di Bloomberg Intelligence, il rapporto prezzo/utili a termine di 7,5 del FTSE MIB suggerisce che un rischio significativo prima delle elezioni è già scontato, mentre l’aumento del differenziale di rendimento a 10 anni Italia-Germania sopra i 200 punti base sta evidenziando scetticismo del mercato su cosa accadrà dopo il voto.

Molto, sullo spread, dipenderà infatti dalle nomine chiave, come quella al ministero dell’Economia e Finanza, dall’agenda fiscale, dall’approccio con l’Ue e dalla continuazione del Pnrr. Goldman Sachs ha avvisato:

“Ogni rinvio del Pnrr e taglio delle tasse ridurrebbe la sostenibilità del debito tricolore. È lo scenario peggiore, che per le banche d’affari oltre a deprimere i flussi della Borsa di Milano potrebbe riportare lo spread oltre la soglia di 300 punti base.”

Ad ogni modo, scrivono su Bloomberg, il divario tra i rendimenti delle obbligazioni decennali italiane e tedesche è stato relativamente stabile nelle ultime settimane e al di sotto del picco dell’anno, riflettendo le promesse dei membri della coalizione di destra di attenersi al piano del paese di spendere i fondi di ripresa dell’Ue.

Ma gli investitori e gli strateghi hanno messo in guardia sul compiacimento e affermano che lo spread dell’Italia potrebbe superare il picco dell’anno di 244 punti base se, come previsto, l’alleanza di centro-destra assumesse il potere.

Attenzione al credito

Secondo un indice Bloomberg, gli spread per i mutuatari societari italiani di qualità superiore sono su livelli più elevati rispetto a quelli registrati durante le ultime elezioni nazionali del 2018.

Sebbene ciò sia in parte dovuto al contesto in aumento dei tassi di interesse, il rischio del credito è salito in modo specifico per l’Italia nel corso del 2022. Il differenziale di spread tra gli emittenti societari italiani e i loro omologhi europei è il più ampio in due anni, secondo lo stratega del credito Mahesh Bhimalingam.

Gli analisti di Bank of America Corp. tra cui Barnaby Martin e Ioannis Angelakis hanno sottolineato che il rischio di un’Italia con bassa produttività e bassa crescita possa nuovamente rilanciare le preoccupazioni sulla sostenibilità del debito c’è.

Quali misure sull’energia?

I due sottogruppi utilities ed energia hanno una ponderazione combinata di circa il 28% nel FTSE MIB, rendendo l’indicatore potenzialmente sensibile alle misure adottate a livello locale o dell’Ue per far fronte all’impennata dei prezzi dell’energia.

A maggio, l’Italia ha aumentato la tassa sui profitti del settore energetico al 25% dal 10%, con Eni che ha affermato che pagherà una tassa straordinaria di circa 1,4 miliardi di euro (1,4 miliardi di dollari).

Meloni ha indicato che un Governo guidato da lei intraprenderebbe un’azione unilaterale per disaccoppiare i costi dell’energia elettrica dai prezzi del gas, se l’Ue non facesse rapidi progressi in uno sforzo congiunto. La scorsa settimana la Commissione europea ha svelato un piano di intervento radicale, ma gli Stati membri, che devono approvare le proposte, sono ancora divisi sui dettagli.

Nomine per le società controllate

Scosse in Borsa potrebbero avvenire anche dalle nomine per le società a controllo statale, che saranno annunciate in primavera.

Molte di queste sono large cap alla Borsa di Milano con le posizioni al vertice di Enel SpA, Eni, Terna SpA, Poste Italiane SpA e Leonardo SpA in focus.

“Un governo guidato da Meloni potrebbe avere un impatto più invasivo sull’economia e sulle società a controllo statale”, anche in termini della procedura Golden Power a tutela degli asset strategici”, ha affermato Matteo Brancolini, fund manager di BPER Banca in Milano.

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