L’economia indiana cresce oltre le attese nonostante i dazi Usa, sostenuta da IPO record, fiducia dei mercati e fondamentali macroeconomici solidi.
L’economia dell’India procede seguendo un andamento altalenante e alternando luci e ombre. Nel trimestre conclusosi a fine giugno, per esempio, è cresciuta a un tasso annuo superiore alle aspettative, pari al 7,8%, trainata dai settori manifatturiero, edile e dei servizi.
Di pari passo, nel periodo aprile-giugno, il pil nominale del gigante asiatico - che non tiene conto né dell’inflazione né della deflazione - è sceso all′8,8% rispetto al 10,8% del trimestre precedente. Colpa dei dazi del 50% posti dagli Stati Uniti sulle importazioni di Delhi: un duro colpo che il primo ministro Narendra Modi sta cercando di ammorbidire in più modi.
Per arginare l’impatto delle tariffe Usa, innanzitutto la Banca centrale indiana ha tagliato il tasso di riferimento al 5,5%, abbassandolo di 50 punti base, a giugno. Dopo di che ci hanno pensato i grandi conglomerati del Paese a fare la loro parte attraverso quotazioni borsistiche da record, mentre i big della tecnologia continuano ad alimentare il settore hi-tech sperando di attutire le conseguenze nefaste dei dazi nei campi più critici. [...]
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