Investimenti sostenibili? Gli italiani non si fidano

Redazione Money Premium

08/02/2023

08/02/2023 - 15:30

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Secondo la Consob, le conoscenze sulla finanza sostenibile sono scarsamente diffuse tra gli investitori italiani.

Investimenti sostenibili? Gli italiani non si fidano

Secondo la Consob, cala nel 2022 l’interesse degli italiani verso gli investimenti sostenibili, anche se in prospettiva la «finanza verde» mantiene la sua forza di attrazione, tanto che buona parte dei nostri connazionali è disposta a valutare nei prossimi due anni un riorientamento del proprio portafoglio titoli in favore dei prodotti sostenibili. Tra i fattori che più inducono alla prudenza c’è il rischio del greenwashing, fenomeno ormai al centro dell’attenzione dei regolatori internazionali.

Le conoscenze sulla finanza sostenibile sono scarsamente diffuse tra gli investitori italiani, come si evince dai riscontri raccolti con riguardo a quattro concetti di base. In particolare, la percentuale di risposte corrette, pari in media al 29%, oscilla tra il 19% rispetto alla nozione di rischio di greenwashing al 37% rispetto a quella di investimenti sostenibili (il dato si attesta al 25% per i fattori ESG e al 36% per i green bonds). Solo il 6% degli intervistati risponde correttamente a tutti e quattro i concetti indagati, mentre in media il 60% circa non sa o si rifiuta di rispondere. Le conoscenze di base relative alla finanza sostenibile si associano positivamente a conoscenze finanziarie ed esperienza di investimento mentre sembrerebbe non rilevare il ricorso alla consulenza.

La conoscenza percepita è coerente con il basso livello di conoscenze effettive. In particolare, la quota di investitori che afferma di aver sentito parlare e di aver compreso i concetti di base di finanza sostenibile oscilla tra valori di poco superiori al 10% per i fattori ESG e il rischio di greenwashing e valori pari a 22% e 26% rispettivamente per le obbligazioni verdi e gli investimenti sostenibili. Le conoscenze percepite ed effettive tendono a essere allineate per la maggior parte del campione, soprattutto con riferimento alle nozioni riferibili ai fattori ESG (per le quali vi è coerenza nel 75% dei casi) e al rischio di greenwashing (80% circa). [...]

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