La Procura Figc ha chiesto ai pm milanesi che hanno arrestato gli ultras di Inter e Milan gli atti dell’indagine: multa, squalifiche o penalizzazioni, cosa rischiano i club sul piano sportivo.
Ultras arrestati, cosa rischiano Inter e Milan? Dopo i 19 fermi avvenuti nelle scorse ore, come riportato dall’Ansa il procuratore federale della Figc, Giuseppe Chinè, ha chiesto ai pm della Procura di Milano l’ordinanza di custodia cautelare e gli atti di indagine non coperti da segreto.
Questo significa che la Procura della Figc vuole verificare eventuali condotte “rilevanti” per l’ordinamento sportivo da parte delle due società - Inter e Milan - oppure di loro tesserati.
Dopo i gravi fatti di cronaca che si sono verificati nel capoluogo lombardo, un’indagine della Dda ha portato all’arresto di 19 persone - tre di queste finite ai domiciliari - tra gli ultras di Inter e Milan. Le accuse sarebbero gravi.
Per i tifosi dell’Inter infatti i pm hanno contestato l’aggravante del metodo mafioso per i presunti rapporti con la ‘ndrangheta, mentre a quelli del Milan solo l’associazione a delinquere.
Al tempo stesso la Procura di Milano ha avviato anche un procedimento di prevenzione per Inter e Milan, con i due club che comunque non sono indagati. In questo scenario adesso si è mosso anche Giuseppe Chinè per valutare se ci siano elementi che possano interessare la giustizia sportiva.
Ultras arrestati, cosa rischiano Inter e Milan
Le diciannove persone arrestate a Milano sono tutte riconducibili agli ambienti del tifo organizzato delle due squadre meneghine, indagate a vario titolo per associazione per delinquere, con l’aggravante del metodo mafioso, estorsione, lesioni e altri gravi reati.
Come detto la Procura di Milano ha avviato anche un procedimento di prevenzione per Inter e Milan; come riporta l’Ansa adesso i due club - non indagati - dovranno “ dimostrare, in un contraddittorio, di aver reciso i legami con il mondo ultras, soprattutto sul fronte della gestione dei biglietti per le partite . Altrimenti si potrebbe arrivare, davanti alla Sezione misure di prevenzione del Tribunale, a un provvedimento di amministrazione giudiziaria”.
Più delicata appare la posizione dell’Inter, che per gli inquirenti “si trova in una situazione di sudditanza nei confronti degli esponenti della Curva Nord, finendo, di fatto, per agevolarli seppur obtorto collo”. Nel mirino ci sarebbero soprattutto presunte cessioni di biglietti avvenute negli scorsi anni.
Tra i quaranta indagati comunque non c’è nessun dipendente delle due società. Adesso però si sarebbe attivata anche la Procura federale della Figc per capire se potrebbero esserci gli estremi per un’inchiesta riguardante la giustizia sportiva.
Secondo l’articolo 25 del Codice di giustizia sportiva “alla società è fatto divieto di contribuire, con interventi finanziari o con altre utilità, alla costituzione e al mantenimento di gruppi organizzati e non organizzati di propri sostenitori, salvo quanto previsto dalla legislazione statale vigente”.
In questo caso Inter e Milan rischierebbero una multa, mentre se dovessero emergere implicazioni per dei tesserati questi potrebbero subire una squalifica o un’inibizione.
I due club potrebbero subire una penalizzazione soltanto se fossero stati lesi i “principi di lealtà, correttezza e probità”, ma non sembrerebbe essere questo il caso.
In sostanza dal punto di vista sportivo Inter e Milan rischierebbero al massimo una multa, mentre i tesserati una squalifica o l’inibizione.
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