Instagram e Facebook a pagamento nell’Unione europea? Ecco cosa sappiamo

Ilena D’Errico

2 Settembre 2023 - 19:03

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Potrebbero arrivare Instagram e Facebook a pagamento nell’Unione europea, ecco cosa sappiamo: perché, quando e quanto potrebbero costare.

Instagram e Facebook a pagamento nell’Unione europea? Ecco cosa sappiamo

Meta sta valutando l’introduzione di account Instagram e Facebook a pagamento nell’Unione europea, stando a quanto riportato dal New York Times. Pare che le fonti del quotidiano statunitense abbiano lasciato intendere la possibile creazione di abbonamenti per i social network di Meta, che permetteranno agli utenti di usufruire delle piattaforme senza pause pubblicitarie. Molto probabilmente questa iniziativa è stata spinta dai regolamenti europei riguardo alla privacy e al trattamento dei dati personali, ma risponde anche una continua crescita delle piattaforme che ha poco di inaspettato.

Con l’acquisizione da parte di Meta, Facebook, Instagram e Whatsapp hanno infatti subito continui cambiamenti, volti a rendere le applicazioni più competitive e performanti, guardando - anche poco discretamente – al successo di piattaforme come TikTok e Telegram. D’altra parte, anche il crescente uso professionale degli utenti ha richiesto un inevitabile adeguamento da parte delle multinazionali tech, come dimostrato dalla recente spunta blu a pagamento.

Ci si aspettano quindi altri cambiamenti sotto questo profilo, anche tenendo conto delle diverse normative statali e internazionali. È in arrivo una vera e propria rivoluzione, considerando che la funzionalità di Facebook e Instagram è stata finora basata sull’offerta di servizi gratuiti agli utenti, ben ripagati dalla vendita degli spazi pubblicitari alle aziende. Con l’aumento del successo di creator e influencer e la stretta delle autorità europee, l’introduzione di alternative a pagamento sembra quasi una scelta obbligata. Ecco cosa sappiamo per il momento.

Instagram e Facebook a pagamento nell’Unione europea, da quando e quanto costeranno

Il New York Times ha annunciato l’intenzione di Meta di introdurre account Facebook e Instagram a pagamento nell’Unione europea. Difficile ancora prevedere quando potrebbe venire realizzato questo progetto, anche perché non è ancora stata rilasciata alcuna comunicazione ufficiale da parte della multinazionale. È quindi presto per ipotizzare il prezzo dell’abbonamento, considerando la mancanza di offerte analoghe da cui prendere esempio.

Twitter Blue, per esempio, offre un piano a pagamento che però, oltre all’assenza di pubblicità, include anche altri servizi per gli utenti – tra cui la famigerata spunta -, per un costo di partenza di 8 euro al mese. Anche Snapchat propone degli account a pagamento, che al prezzo di 4,95 euro al mese permette di registrare storie più lunghe, contare le visualizzazioni e personalizzare i suoni di notifica. Youtube, invece, nella sua versione premium include anche il servizio Youtube music, la riproduzione in background e l’assenza di pubblicità a 11,99 euro mensili.

Per quanto riguarda Meta, si sa solo che gli utenti a pagamento potranno usufruire di un servizio privo di pubblicità, così come da tempo è proposto dalle applicazioni tecnologiche con piani gratuiti. L’unica certezza riguarda proprio i piani gratuiti, che non scompariranno né per Facebook né per Instagram. Anche quando saranno disponibili gli account a pagamento, dunque, sarà possibile continuare a usare questi social senza alcun pagamento aggiuntivo.

Ci si aspetta quindi un prezzo piuttosto contenuto, nella migliore delle ipotesi, oppure l’introduzione di una vera e propria versione Premium che – a fronte di un costo mensile più alto – agevoli gli utenti che fanno dei social un uso professionale con strumenti aggiuntivi.

Appare comunque evidente che la posizione dell’Unione europea, particolarmente restrittiva in materia di privacy e tutela dei dati personali, è uno dei propulsori principali all’introduzione dei piani a pagamento. Grazie a questi, infatti, Meta potrà eguagliare – almeno - gli introiti degli spazi pubblicitari, senza rischiare nuove sanzioni per la non conformità ai regolamenti europei.

Soltanto pochi mesi fa, infatti, il colosso ha ricevuto una sanzione superiore a 1 miliardo di euro per aver violato le norme europee sul trattamento dei dati personali, in particolare riguardo il loro trasferimento dallo Spazio economico europeo verso gli Stati Uniti. L’azienda ha annunciato il ricorso contro questa decisione, ma nel frattempo l’eliminazione della pubblicità - che richiede la profilazione dei dati dei singoli utenti – appare come un’ottima strategia per limitare i problemi e preservare gli incassi.

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