Inflazione euro maggio, la sorpresa c’è. Il messaggio pre verdetto tassi

Laura Naka Antonelli

03/06/2025

Occhio al dato relativo all’inflazione dell’area euro a due giorni dal verdetto sui tassi della BCE di Christine Lagarde.

Inflazione euro maggio, la sorpresa c’è. Il messaggio pre verdetto tassi

Nel mese di maggio, l’inflazione dell’area euro è salita dell’1,9% su base annua, al di sotto della crescita del 2% attesa dal consensus degli analisti.

La crescita del dato ha confermato come l’inflazione headline sia salita a un ritmo inferiore rispetto al target del 2% prefissato dalla BCE, rallentando in modo significativo rispetto al +2,2% di aprile.

Inflazione preliminare maggio +1,9%, al di sotto target BCE. Il trend del dato core

Quella appena resa nota è stata la lettura preliminare dell’indice dei prezzi al consumo.

In evidenza l’indice CPI core, ovvero il dato depurato dalle componenti più volatili dei prezzi dei beni energetici e dei beni alimentari, avanzato del 2,4%, rispetto al +2,7% di aprile e al +2,5% previsto.

Sebbene la componente core dell’indice CPI abbia segnato una crescita al ritmo superiore al 2%, il fatto che l’inflazione headline sia scesa al di sotto del target di inflazione della BCE, oltre a poter essere considerato un via libera all’ottavo taglio dei tassi che i mercati considerano già sicuro per la riunione del Consiglio direttivo dell’Eurotower, ormai alle porte, potrebbe essere visto come un segnale che dà ragione più alle colombe che ai falchi, preoccupati perennemente dal trend dell’inflazione.

A indebolirsi in modo notevole è stata infatti anche la componente dei prezzi dei servizi, che è salita il mese scorso al ritmo annuo del 3,2%, rispetto al +4% precedente.

Il tasso di inflazione dell’Eurozona, insomma - è questo il messaggio alla BCE di Christine Lagarde arrivato dall’indice dei prezzi al consumo a due giorni dal nuovo annuncio sui tassi dell’area euro - sta continuando a indebolirsi.

Inflazione area euro, i prezzi che sono saliti e quelli che sono scesi a maggio

Ma quali prezzi sono scesi secondo le stime dell’Eurostat (ancora preliminari) e quali sono invece saliti nel mese di maggio?

A incidere in misura principale sul trend dell’inflazione dell’Eurozona del mese precedente sono stati soprattutto i prezzi dei beni alimentari, alcol e tabacco, balzati al ritmo annuo del 3,3%, rispetto al +3% di aprile.

Sono aumentati poi i prezzi dei servizi, rallentando tuttavia il ritmo di crescita rispetto ad aprile, come visto, mentre i prezzi dei beni industriali non energetici sono saliti dello 0,6%, rimanendo stabili su base mensile.

In calo su base annua i prezzi energetici (-3,6%), rimasti anch’essi stabili rispetto ad aprile.

La lettura finale del dato relativo all’inflazione dell’Eurozona, ha comunicato l’Agenzia di statistica dell’Unione europea, sarà annunciata il prossimo 1° luglio.

Così, guardando intanto alla riunione della BCE di dopodomani, giovedì 5 giugno, ha commentato la situazione Felix Feather, economista di aberdeen Investments:

“Giovedì la BCE ridurrà nuovamente i tassi in un contesto di crescita debole e di rallentamento dell’inflazione. Prevediamo che, dopo l’annuncio della decisione del Consiglio direttivo, i tassi si attesteranno su un livello neutrale del 2,0%. Questa mossa probabilmente non sarà l’ultimo taglio del ciclo, poiché i responsabili politici dovranno con ogni probabilità fornire ulteriore sostegno all’economia una volta che saranno stati pienamente recepiti gli effetti delle modifiche alla politica statunitense in materia di dazi. Un petrolio meno caro, un euro più forte e un mercato del lavoro meno teso contribuiranno a mantenere l’inflazione contenuta nel breve periodo, anche se l’UE dovesse rispondere agli Stati Uniti con un inasprimento delle proprie misure tariffarie. Ci aspettiamo quindi un ulteriore taglio dei tassi entro settembre, portando i tassi in territorio decisamente accomodante”.

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