Il diritto ai nuovi ecobonus statali è legato alle Aree Urbane Funzionali che sono state appena aggiornate dall’Istat. Cosa accade tra vecchi e nuovi elenchi?
Gli incentivi auto 2025 da quest’anno subiscono una limitazione importante: sono riconosciuti solo ai residenti nelle Aree Urbane Funzionali (FUA). Non tutti quelli che vorrebbero acquistare un’auto con gli ecoincentivi, quindi, potranno farlo.
Cosa sono le FUA, quali Comuni vi rientrano e chi è escluso dagli incentivi auto? In Italia ci sono 83 FUA che comprendono 1.892 Comuni e poco più della metà della popolazione (32,9 milioni su 59 milioni totali). L’elenco dei Comuni che rientrano nel beneficio è in continuo aggiornamento e l’ultimo è proprio di queste ore, ma cosa succede se al momento della domanda il proprio Comune esce dalle Fua, ma prima c’era?
leggi anche
Come usufruire degli incentivi auto senza Isee

Cos’è una FUA?
Un’Area Urbana Funzionale comprende una città con almeno 50.000 abitanti e tutta la sua zona di pendolarismo casa-lavoro che è costituita dai Comuni vicini, anche se più piccoli. Le dimensioni di ogni Area, quindi, possono essere estremamente variabili. Nell’elenco rientrano 75 capoluoghi di Regione e altre otto città: Acireale, Altamura, Battipaglia, Bisceglie, Carpi, Cerignola, Gela e Sassuolo.
La FUA, quindi, supera il concetto stretto di città per adottare un significato più centrato sulla popolazione del territorio (e proprio per questo si fa riferimento ai dati del censimento della popolazione). Un agglomerato ad alta densità abitativa è dato da una città o da un insieme di Comuni in cui per almeno il 50% del territorio vi è una concentrazione di 1.500 abitanti per chilometro quadrato (e con un minimo di 50.000 abitanti complessivi).
Per rientrare nella FUA, quindi, un Comune deve rispettare contemporaneamente due requisiti:
- nel Comune devono essere presenti diverse zone in cui c’è un’alta densità della popolazione (almeno 50.000 abitanti nel totale);
- la popolazione che risiede nelle zone ad alta densità deve essere almeno il 50% del totale del Comune.
Ma a costituire le FUA sono anche le zone di pendolarismo, ovvero l’insieme dei Comuni contigui con la città nei quali almeno il 15% dei pendolari totali del Comune si recano quotidianamente nella città per lavoro. Per essere ricompresi nella FUA è richiesto che i Comuni siano contigui con altri Comuni nella stessa area. Se i Comuni rispettano i requisiti ma non sono contigui, sono esclusi dalla FUA anche se hanno un alto tasso di pendolarismo verso la città.
Chi rientra negli incentivi auto 2025?
Oltre all’Isee, quindi, nel 2025 per avere diritto agli incentivi auto che arrivano fino a 11.000 euro, è necessario essere residenti in una FUA. In sintesi le FUA sono città (e non necessariamente capoluoghi) che hanno alta densità popolativa ed elevati flussi di pendolarismo.
Per semplificare la ricerca, è disponibile l’elenco dei Comuni i cui residenti possono accedere agli incentivi auto che era in vigore quando il bonus è stato previsto.
Nella giornata di ieri, però, l’Istat ha diffuso le nuove FUA sulla base del censimento 2021. L’elenco precedente, in ogni caso, mantiene la sua validità ai fini degli incentivi auto, ma potrà essere usato anche il nuovo elenco in cui sono stati aggiunti 368 nuovi Comuni.
Le aree urbane individuate, quindi, sono 83 con un totale di oltre 2.200 Comuni. Il Dicastero, però, ha chiarito che rientrano negli incentivi auto 2025:
- coloro che sono residenti o con sede legale nelle FUA vigenti alla data di pubblicazione del decreto dell’8 agosto scorso, anche se i Comuni in oggi non risultano più inclusi nel nuovo aggiornamento;
- coloro che sono residenti o con sede legale nelle FUA diffuse nella giornata del 20 ottobre.
In una nota del Mase si legge che
“Il ministero vuole così assicurare la continuità dei diritti già riconosciuti, evitando ogni potenziale penalizzazione derivante da variazioni sopravvenute, nonché garantire l’estensione della platea degli aventi diritto, valorizzando l’aggiornamento Istat quale strumento di maggiore equità e inclusività nell’accesso alla misura”.
Per verificare se si rientra in un Comune per il quale spetta il contributo il Mase ha messo a disposizione il seguente form.
© RIPRODUZIONE RISERVATA