Imu 2023 non pagata: come versare l’imposta in ritardo o a rate

Patrizia Del Pidio

19/12/2023

19/12/2023 - 10:17

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Il saldo Imu 2023 era in scadenza il 18 dicembre. Cosa accade a chi non ha versato in tempo l’imposta e come deve fare per pagare in ritardo con il ravvedimento operoso e a rate?

Imu 2023 non pagata: come versare l’imposta in ritardo o a rate

Imu 2023 non pagata, cosa fare? Si può effettuare il pagamento a rate? La data ultima per versare il saldo dell’imposta era fissata per il 18 dicembre, visto che il 16 cadeva di sabato, ma può essere accaduto per dimenticanza o per mancanza di liquidità, che qualcuno non abbia effettuato il versamento in tempo.

Per chi si trova in questa situazione le possibilità di sanare la propria posizione sono due:

  • effettuare il pagamento in ritardo utilizzando il ravvedimento operoso;
  • pagare a rate le somme dovute.

Al pagamento dell’Imu sono chiamati ogni anno più di 25 milioni di proprietari di immobili - diversi dalla prima casa -, terreni agricoli e aree fabbricabili per un totale di imposta da versare di quasi 10 miliardi di euro.

Chi non rispetta le scadenze può avversi del ravvedimento operoso, lo strumento tributario che consente di ridurre le sanzioni per versamento in ritardo. In assenza di ravvedimento, il Comune notifica al contribuente un avviso di accertamento esecutivo per il recupero delle somme non versate, insieme alle sanzioni amministrative e agli interessi. In questo caso il contribuente può fare domanda al Comune per effettuare un pagamento degli importi dilazionato scegliendo il numero delle rate per versare l’imposta non pagata.

Imu 2023 non versata: come pagare in ritardo con il ravvedimento operoso

Nel caso di omesso pagamento di una rata Imu entro le scadenze previste, è possibile regolarizzare la posizione con il ravvedimento operoso.

Attraverso questo strumento, è possibile rimediare alla violazione pagando l’imposta con l’applicazione di una sanzione ridotta e di interessi legali moratori, a condizione che non sia già stato notificato un avviso di accertamento o non siano iniziati accessi, ispezioni, verifiche o altre attività amministrative di accertamento da parte del Comune.

Vediamo di seguito il quadro per il calcolo delle sanzioni:

Regolarizzazione versamento Imu in presenza di regolare dichiarazione

Tempi ravvedimento Sanzione
entro 14 giorni 0,1% per ogni giorno di ritardo
entro 30 giorni 1,5%
entro 90 giorni 1,67%
entro 1 anno 3,75%
entro 2 anni 4,29%
oltre 2 anni 5%

Oltre alle sanzioni occorre versare gli interessi legali in funzione dei giorni di ritardo intercorsi tra la scadenza della rata e la data di versamento con sanatoria.

Dal 1° gennaio 2023 l’interesse legale annuo è del 5%

Utilizzare il ravvedimento operoso appare una scelta conveniente se si desidera regolarizzare la propria posizione in tempi brevi, in quanto per pagamenti fino a 90 giorni dalla scadenza sono previste sanzioni molto ridotte e in una percentuale variabile (come esposto in tabella) rispetto ai giorni di ritardo.

La sanzione prevista con il ravvedimento operoso permette di risparmiare anche molto se si agisce in tempi brevi. La stessa è ridotta del 70% (ed è quindi pari al 30% della sanzione originaria). Se si effettua il pagamento entro 90 giorni dalla scadenza, però, si riduce ulteriormente al 15% di quella dovuta.
Facciamo un esempio pratico e supponiamo che per il pagamento dell’Imu in ritardo sia dovuta una sanzione di 200 euro. Con il ravvedimento operoso la sanzione è ridotta a 60 euro, ma se si paga entro 90 giorni dalla scadenza dell’imposta la sanzione dovuta si riduce a 30 euro che, in caso di pagamento entro i primi 14 giorni è suddivisa a 1/15 per ogni giorno di ritardo.

Imu 2023 non versata: come pagare a rate? Bisogna fare domanda al Comune

Quando l’omesso versamento dell’Imu viene accertato dal Comune non si può ricorrere al ravvedimento operoso, che è utilizzabile, come detto in precedenza, solo fintanto che l’omesso pagamento non è notificato con un avviso di accertamento. In questo caso, però, è possibile lo stesso avere delle agevolazione facendo al Comune una richiesta di rateizzazione. A stabilire i parametri per il pagamento a rate dell’Imu è stata la Legge di Bilancio 2020, all’articolo 1, comma 796, che stabilisce:

“in assenza di una apposita disciplina regolamentare, l’ente creditore o il soggetto affidatario, su richiesta del debitore, concede la ripartizione del pagamento delle somme dovute fino a un massimo di settantadue rate mensili, a condizione che il debitore versi in una situazione di temporanea e obiettiva difficoltà [...]”

Il comma 796 stabilisce anche lo schema da seguire:

Importo del debito numero di rate
fino a 100 euro nessuna rateizzazione
da 100,01 a 500 euro fino a 4 rate mensili
da 500,01 a 3.000 euro da 5 a 12 rate mensili
3.000,01 a 6.000 euro da 13 a 24 rate mensili
6.000,01 a 20.000 euro da 25 a 36 rate mensili
oltre 20.000 euro da 37 a 72 rate mensili

Per importi dovuti che non superano i 100 euro, quindi, non è possibile accedere a una dilazione del pagamento. Per importi superiore le rate massime in cui suddividere i versamenti variano in base alla somma dovuta e possono variare da 4 rate (per importi bassi) fino a raggiungere e 72 rate mensili che permettono, quindi, di dilazionare il pagamento fino a cinque anni.

Imu 2023 con pagamento a rate: i chiarimenti del Mef

Il comma 797 dell’articolo 1 della Legge di Bilancio 2020 stabilisce, per i debiti di importo superiore a 6.000,01 euro, “una durata massima non inferiore a trentasei rate mensili” della modalità di rateizzazione delle somme dovute.

Visto che il concetto, seppur semplice, è stato formulato in modo non immediatamente comprensibile, è intervenuto il MEF con la raccolta di rilievi formulati dal Dipartimento delle finanze e pubblicati il 21 luglio, chiarendo che:

“dalla lettura sistematica dei commi in questione, si evince che, come chiarito anche con risoluzione n. 3/DF del 17 aprile 2020, il legislatore ha attribuito un’ampia potestà regolamentare agli enti locali in materia di rateazione delle entrate, salvo il rispetto del limite inderogabile per cui, nel caso di debiti di importo superiore a euro 6.000,01, venga assicurata una durata massima non inferiore a trentasei rate mensili.”

In sintesi, quindi, per debiti di importo superiore a 6.000,01 euro il Comune non può stabilire un piano di rateazione inferiore a 36 rate mensili.

Il cittadino che non ha pagato l’Imu a causa di una situazione di temporanea e obiettiva difficoltà può chiedere al Comune (dimostrando nell’istanza i problemi che hanno impedito il versamento) la concessione del pagamento a rate nel numero previsto.

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