Controlli IMU sulle seconde case: nel mirino le abitazioni turistiche

Rosaria Imparato

05/10/2020

02/12/2022 - 15:00

condividi

Controlli IMU sulle seconde case in seguito alla sentenza della Cassazione n. 20130/2020 che ha cambiato le carta in tavola per l’esenzione IMU ai coniugi residenti in due Comuni diversi: nel mirino ci sono le abitazioni turistiche al mare, in città e in montagna per scovare i casi di evasione.

Controlli IMU sulle seconde case: nel mirino le abitazioni turistiche

Controlli IMU sulle seconde case: la sentenza della Cassazione n. 20130/2020 ha aperto la strada al recupero dell’evasione IMU sulle doppie abitazioni principali. Nel mirino dunque ci sono le abitazioni turistiche, sia al mare che in montagna, così come la doppia casa in città.

I controlli sulle seconde case andranno indietro negli ultimi 5 anni. La sentenza della Cassazione ha infatti cambiato la predisposizione nei confronti dei coniugi che risiedono in due Comuni diversi.

Tale sentenza ha fatto molto discutere, considerando che dà un’interpretazione diametralmente opposta rispetto a quanto stabilito nella circolare 3/DF del 2012 del Ministero dell’Economia, favorevole invece all’esenzione IMU per i coniugi che devono vivere separati per, ad esempio, motivi lavorativi.

Controlli IMU sulle seconde case: nel mirino le abitazioni turistiche

La sentenza della Cassazione n. 20130 del 24 settembre 2020 è stata senza dubbio un elemento di frattura rispetto alle regole seguite finora in merito all’esenzione IMU.

La sentenza infatti ha precisato che l’esenzione IMU non si applica ai coniugi sono residenti in due Comuni diversi, andando apertamente in controtendenza rispetto a quanto stabilito dalla circolare n. 3/DF del 2012 del Ministero dell’Economia.

La sentenza della Corte di Cassazione in commento implica che se due coniugi hanno stabilito la residenza anagrafica e la dimora abituale in due Comuni differenti, nessuna delle due abitazioni può essere considerata abitazione principale.

Quali sono le conseguenze pratiche di un simile cambio di interpretazione? Inevitabilmente partiranno i controlli sulle seconde case, a ritroso fino a 5 anni. L’obiettivo è quello di contrastare l’evasione IMU: nel mirino quindi ci sono le case turistiche al mare, in montagna e in città.

Controlli IMU sulle seconde case: la sentenza della Cassazione

I controlli sulle seconde case col fine di scoprire l’evasione IMU degli ultimi 5 anni prenderanno in considerazione l’effettiva residenza dei contribuenti.

Spesso infatti le famiglie con più case spostano la residenza di uno dei due coniugi proprio per ottenere le agevolazioni fiscali relative all’abitazione principale, ma senza realmente abitarvi.

I controlli quindi verteranno sull’effettiva assenza della dimora abituale.

In generale, come sottolinea il Sole 24 Ore del 5 ottobre, occorre anche rilevare che la possibilità di permettere ad alcuni nuclei familiari di avere due abitazioni principali (una nel Comune di residenza di un coniuge e l’altra in quello di residenza dell’altro coniuge) era comunque discriminatoria anche sotto un profilo costituzionale, visto che per gli altri nuclei familiari era prevista una sola abitazione principale.

Secondo la normativa, infatti, se i componenti del nucleo familiare stabiliscono la dimora abituale e la residenza in immobili diversi manello stesso Comune, le agevolazioni fiscali per le abitazioni principali si applicano per un solo immobile.

Argomenti

# Tasse
# IMU

Iscriviti a Money.it