Impresa: per incrementare la produttività è necessario un rinnovamento

Simone Micocci

10 Maggio 2018 - 12:34

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Secondo un recente sondaggio di FondItalia 2018, circa il 50% delle imprese italiane investe nell’innovazione. Non tutti, infatti, hanno le risorse per farlo e in pochi conoscono il Piano Industria 4.0.

Impresa: per incrementare la produttività è necessario un rinnovamento

In Italia si lavora in media per 1.730 ore l’anno (dati riportati da un recente report OCSE), molte di più rispetto a Paesi come la Germania dove invece le ore lavorate sono 1.363.

Tuttavia la produttività della Germania è molto più alta rispetto alla nostra, tant’è che la Germania - secondo i dati FMI del 2018 - è il 18° Paese più ricco al mondo.

Quindi un’ora di lavoro di un tedesco rende molto di più rispetto a quella di un italiano; il problema è che - come confermato dal Trades Union Congress - negli ultimi 10 anni la produttività in Italia è cresciuta solamente del 5,8% e ciò dipende dal fatto che la tecnologia è arretrata e che non si investe abbastanza per migliorarla.

Investire nell’innovazione è l’unica via

Il lavoro si trasforma e quindi è necessario che le imprese italiane capiscano l’importanza dell’innovazione.

La trasformazione del lavoro e l’importanza dell’innovazione per aumentare la produttività sono i temi centrali di un recente sondaggio di FondItalia (Fondo Paritetico Interprofessionale per la Professione Continua) realizzato con ExpoTraining, ExpoLavoro&Sicurezza e Fiera Milano.

Nel sondaggio sono state raccolte 1.115 testimonianze; la maggior parte dei partecipanti è laureato (circa il 60%), con un’età compresa tra i 35 e i 54 anni (62%) e residente nel Centro Nord (78%). Circa il 55% dei votanti è rappresentato da consulenti, imprenditori ed esperti di comunicazione.

Nel dettaglio il 57,89% dei partecipanti al sondaggio ritiene che innovare sia l’unica via per competere nel mercato del lavoro nazionale ed internazionale, mentre il 40,35% sostiene che innovare rappresenti una leva per aumentare produttività e fatturato.

Circa il 12% però è ancora scettico sull’importanza dell’innovazione. Nel dettaglio il 6,14% crede sia solo un modo per automatizzare il lavoro e di conseguenza ridurre il personale, mentre il 5,26% dichiara che l’innovazione rappresenta solo un costo per le imprese.

Quante aziende investono nell’innovazione?

Tuttavia, nonostante non sia in discussione l’utilità dell’innovazione, non sono molte le aziende che investono in questo settore.

Nel dettaglio, come riportato dal sondaggio di FondItalia 2018, solo il 37,39% innova costantemente, mentre il 15,65% lo fa ogni anno. L’altra metà si suddivide in coloro che lavorano in un’azienda che investe nell’innovazione ogni 2 o 3 anni (13,04%), ogni 5 anni (5,22%) e raramente (21,74%).

Circa il 7% delle imprese, invece, è totalmente contrario all’innovazione.

Mancano le risorse per l’innovazione? C’è il Piano Industria 4.0

Come dimostrato dai dati del sondaggio, le imprese italiane hanno voglia di innovarsi ma sono poche quelle che hanno le risorse e il supporto per farlo.

A tal proposito un importante aiuto per le aziende potrebbe essere quello fornito dal Piano Industria 4.0 con il quale sono stati messi a disposizione 13 miliardi di euro per il periodo che va dal 2017 al 2020 per dare sostegno alle imprese nel processo di digitalizzazione e robotizzazione dei sistemi produttivi.

Un piano di finanziamenti di cui ben il 25,44% degli intervistati non ne ha mai sento parlare. Il 58,77% che invece sa di cosa si tratta è concorde nel ritenerlo un’opportunità per le imprese, ma solo se ben gestito dal Governo e dalle imprese stesse.

Un programma importante e un aiuto per tutte quelle aziende che non solo possono ma devono investire sull’innovazione per restare al passo dei tempi e per essere competitive sul mercato nazionale e internazionale.

Innovare e formare continuamente il proprio personale alle sfide che dovrà affrontare in futuro è molto importante; come confermato da Carlo Barberis - Presidente di ExpoTraining - infatti, bisogna formare già da oggi “imprese e lavoratori che affronteranno il mercato tra 3 o 5 anni”.

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