Importi pensioni: come cambiano nel 2019

Simone Micocci

28 Novembre 2018 - 09:10

Sul fronte importo pensioni ci sono due novità da segnalare per il 2019: i nuovi coefficienti di trasformazione e la perequazione. Ecco cosa cambia per i pensionati italiani.

Importi pensioni: come cambiano nel 2019

Nel 2019 ci saranno diverse novità che andranno ad influire sull’importo delle pensioni.

Le novità saranno due: da una parte entreranno in vigore i nuovi coefficienti di trasformazione che comporteranno una pensione più bassa per coloro che saranno collocati in quiescenza il prossimo anno. Dall’altra, invece, gli assegni previdenziali di chi è già in pensione saranno rivisti al rialzo per effetto della perequazione, con la quale l’importo dell’assegno sarà rivalutato in base ai valori dell’inflazione.

Vediamo quindi come cambiano gli importi delle pensioni nel 2019, un anno che sarà caratterizzato da diverse novità sul fronte previdenziale: oltre alle modifiche attese per gli importi degli assegni, infatti, segnaliamo l’aumento dell’età pensionabile per effetto dell’adeguamento con le aspettative di vita e la riforma delle pensioni che - Europa permettendo - dovrebbe dare ai lavoratori una strada alternativa (Quota 100) per il pensionamenti.

Ma concentriamoci sulle novità riguardanti gli importi delle pensioni analizzando nel dettaglio i due cambiamenti suddetti; dai nuovi coefficienti di trasformazione alla perequazione, ecco cosa dobbiamo aspettarci.

Assegno più basso per chi va in pensione nel 2019

Come anticipato, per chi va in pensione nel 2019 l’assegno sarà leggermente più basso rispetto a coloro che ci sono andati negli anni scorsi.

Questo perché sulla quota di contributi che viene trasformata in pensione tramite il sistema contributivo (quindi quella maturata dopo il 1° gennaio 1996, o dopo il 1° gennaio 2012 per chi entro il 31 dicembre 1995 ha maturato 18 anni di contributi) si applicano dei coefficienti di trasformazione più bassi rispetto a quelli degli anni scorsi.

Nel dettaglio, il coefficiente di trasformazione è quel parametro con cui il montante contributivo dell’interessato si trasforma nell’importo della pensione lorda; più questo è alto, quindi, e minore sarà il tasso di sostituzione (la differenza tra lo stipendio e la pensione).

Il prossimo aggiornamento dei coefficienti di trasformazione è in programma per il 1° gennaio 2019 e a partire da questa data ci sarà un aggiornamento ogni due anni come stabilito dalla Legge Fornero.

Come potete vedere dalla tabella successiva, i nuovi coefficienti sono leggermente più bassi di quelli applicati nel 2018 e ciò comporterà un calo di circa l’1,2% per gli assegni previdenziali liquidati nel biennio 2019-2020.

Età di uscita Valori 2018 Valori 2019-2020
57 4,246% 4,200%
58 4,354% 4,304%
59 4,447% 4,414%
60 4,589% 4,532%
61 4,719% 4,657%
62 4,856% 4,790%
63 5,002% 4,932%
64 5,159% 5,083%
65 5,326% 5,245%
66 5,506% 5,419%
67 5,700% 5,604%
68 5,910% 5,804%
69 6,135% 6,021%
70 6,378% 6,257%
71 6,378% 6,513%

Rivalutazione delle pensioni nel 2019

Per le pensioni già liquidate negli anni scorsi, invece, ci sarà un leggero incremento per merito della perequazione, il meccanismo con cui il rateo pensionistico viene adeguato alla variazione dell’indice dei prezzi al consumo.

Insomma, si tratta di uno strumento con cui si mantiene inalterato il potere di acquisto dell’assegno previdenziale con l’avanzare degli anni.

Per il 2019 il coefficiente di rivalutazione è dell’1,1%: è questa, infatti, la variazione dei prezzi al consumo rilevata dall’Istat.

Non tutte le pensioni, però, saranno incrementate dell’1,1%. Dal 1° gennaio 2019, infatti, torneranno in vigore le disposizioni contenute nella legge 388/2000 (salvo interventi in merito da parte del Governo) con le quali viene stabilito che gli assegni di importo elevato beneficeranno di una rivalutazione parziale.

Nel dettaglio, questa legge stabilisce che la perequazione al 100% si applica solamente per quelle pensioni di importo inferiore a tre volte il trattamento minimo; quest’ultimo oggi è pari a 507,42€ (quindi il limite è di circa 1.522€), tuttavia subirà una leggera variazione nel 2019.

Per gli assegni di importo compreso tra 3 (1.522€ circa) e 5 volte (2.537€ circa) il trattamento minimo, invece, la perequazione è al 90%: quindi l’incremento sarà dello 0,99%. Infine, per le pensioni superiori a 5 volte il trattamento minimo la perequazione è del 75% (0,82%).

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