Un’importante azienda russa è vicina alla bancarotta

Alessandro Nuzzo

22 Agosto 2025 - 21:36

Negli ultimi 3 mesi è stata colpita da 40 cause legali e ha debiti per 45 milioni di dollari. Questa azienda è sull’orlo del fallimento.

Un’importante azienda russa è vicina alla bancarotta

L’economia russa è stata duramente colpita dalla guerra in Ucraina. L’isolamento internazionale ha messo in ginocchio numerose aziende che non possono più esportare e che incontrano difficoltà con l’approvvigionamento delle materie prime. Molte sono già fallite. L’ultima che rischia la bancarotta è la società Kronstadt, produttrice di droni per usi sia militari che civili. Secondo indiscrezioni, l’azienda si troverebbe in gravi difficoltà finanziarie ed è ormai sull’orlo del collasso.

Kronstadt, conosciuta per i droni Orion e Inokhodets, avrebbe ricevuto negli ultimi tre mesi 40 cause legali ed accumulato un debito pari a 45 milioni di dollari. Tutti i procedimenti sono stati avviati dai fornitori, che attendono da tempo il saldo dei pagamenti. Le sanzioni internazionali e l’aumento dei costi hanno trascinato la società in una crisi senza precedenti, e ora il fallimento appare inevitabile, a meno che il Cremlino non intervenga con un piano di salvataggio.

Mosca sposta fondi sulla Difesa

La guerra in Ucraina si conferma logorante e dispendiosa per Mosca. Dopo alcuni segnali di possibile intesa, nelle ultime ore il clima si è raffreddato. La Russia continua a colpire il territorio ucraino e i costi enormi stanno gravando pesantemente anche sul bilancio statale. Sembra infatti che il governo russo stia tagliando fondi a comparti strategici come la sanità e l’istruzione per dirottarli sulla difesa. L’obiettivo è convogliare risorse originariamente non destinate al settore militare proprio verso quel comparto.

Questi fondi serviranno a coprire i risarcimenti per il personale delle forze armate e per le famiglie dei caduti, l’espansione della base militare-industriale e il sostegno alle campagne di reclutamento necessarie a proseguire la guerra in Ucraina.

Secondo il presidente degli Stati Uniti Donald Trump, entro due settimane si capirà se esistono reali spiragli di pace. Dopo gli incontri della scorsa settimana alla Casa Bianca, prima con Putin e poi con Zelensky, si valuta la possibilità di un bilaterale tra i due leader, magari senza la presenza diretta di Trump. «Vedremo se Vladimir Putin e Volodymyr Zelensky collaboreranno. E vedremo se dovrò esserci, preferirei di no», ha dichiarato il presidente americano.

Il problema è che, secondo Mosca, Zelensky avrebbe respinto tutte le proposte avanzate da Trump. «Quando il presidente Trump ha sollevato queste questioni a Washington, alla presenza di Zelensky e dei suoi sponsor europei, ha chiarito che esistono diversi principi ritenuti essenziali, tra cui la non adesione alla NATO e la discussione delle questioni territoriali. Zelensky ha detto no a tutto. Ha rifiutato persino, come ho già ricordato, l’annullamento della legge che vieta la lingua russa. Come possiamo trattare con un uomo che finge di essere un leader?», ha affermato il ministro degli Esteri Lavrov.

Ad oggi appare complicato persino organizzare un incontro diretto tra i due presidenti. Nessuno dei due sembra voler scendere a compromessi almeno per sedersi attorno ad un tavolo.

Argomenti

# Russia
# Guerra

Iscriviti a Money.it