Il settore automotive va a picco. Un altro storico marchio dichiara bancarotta

P. F.

10 Ottobre 2025 - 16:45

La crisi nel settore automobilistico continua a mietere vittime. First Brands Group, società di ricambi statunitense, ha presentato istanza di bancarotta.

Il settore automotive va a picco. Un altro storico marchio dichiara bancarotta

Ennesimo disastro nell’industria automobilistica. Dopo il recente fallimento di Kiekert, azienda tedesca specializzata in serrature per auto, a dichiarare bancarotta adesso è First Brands Group, fornitore statunitense di ricambi per auto.

La crisi che da anni attraversa il comparto automotive si è estesa ben oltre i confini delle case automobilistiche, coinvolgendo anche i fornitori di componentistica, le aziende di logistica e trasporto, le reti di concessionarie e post-vendita, fino ai comparti assicurativi, finanziari e del noleggio a lungo termine.

Tra le cause principali di questo tracollo ci sono fattori geopolitici ed economici, tra cui la spinta alla transizione energetica, l’aumento dei costi e, più recentemente, i dazi imposti dal presidente degli Stati Uniti Donald Trump.

L’elenco delle imprese colpite è sempre più alto. Tra i casi più noti basta pensare a Bosch, che ridurrà 13.000 posti entro il 2030 a causa della concorrenza asiatica e del calo della domanda, o Volkswagen Group, che taglierà 35.000 posti e chiuderà almeno tre stabilimenti per adeguarsi al mercato dei veicoli elettrici, ma anche la nostrana Stellantis, la cui produzione in Italia nel 2025 è calata del 32%. Adesso, First Brands Group affronta il destino peggiore: la bancarotta.

Il fallimento di First Brands Group

La società statunitense First Brands Group, specializzata nella produzione di filtri, freni e sistemi di illuminazione per il settore automobilistico, ha presentato istanza di fallimento lo scorso mese a seguito di indagini avviate dai creditori per presunte irregolarità nella rendicontazione finanziaria.

Secondo i documenti depositati in tribunale, l’azienda registra un passivo complessivo di 11,6 miliardi di dollari. Inoltre, fascicoli più recenti hanno evidenziato che First Brands Group e le sue società collegate detengono oltre 8 miliardi di dollari in debiti e finanziamenti garantiti da inventario, somme non correlate alle fatture dei clienti e fornitori.

Negli ultimi mesi, la posizione finanziaria dell’azienda è deteriorata rapidamente a causa di un crescente indebitamento derivante da una serie di acquisizioni realizzate negli ultimi anni. Per sostenere le operazioni correnti, First Brands ha ottenuto 1,1 miliardi di dollari in finanziamenti “debtor-in-possession” dai creditori di primo grado.

Le attività in Europa e l’indagine in corso

L’azienda fondata dall’imprenditore Patrick James ha precisato che i procedimenti ai sensi del Chapter 11 - la principale norma fallimentare statunitense - riguardano esclusivamente le attività negli USA, mentre le operazioni internazionali continueranno regolarmente.

Ora, la situazione potrebbe peggiorare ulteriormente. Secondo quanto riportato da Reuters, Il Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti ha aperto un’inchiesta preliminare sulle operazioni di First Brands Group, concentrandosi sulle pratiche contabili e sui rapporti con i creditori.

Al momento non risultano accuse formali, e l’indagine è ancora nelle fasi iniziali, senza indicazioni su possibili azioni legali future.

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