Il grande mistero dietro a Tether di cui nessuno parla

R. F.

26 Settembre 2025 - 18:10

Tether, l’emittente di USDT, vuole raccogliere $20 miliardi dai grandi investitori. Ma per farci cosa, se le proiezioni parlano di un utile NETTO di $14 miliardi nel 2025?

Il grande mistero dietro a Tether di cui nessuno parla

Come forse molti di voi avranno letto, Tether, l’emittente della stablecoin più grande del mondo, sta valutando un importante round di raccolta fondi, come confermato dal suo Amministratore Delegato Paolo Ardoino, in un’operazione che, secondo alcune indiscrezioni, potrebbe allineare la valutazione della società crypto a quella di OpenAI.(*)

La società con sede in El Salvador mira a raccogliere tra i 15 e i 20 miliardi di dollari in cambio di una quota azionaria di circa il 3% tramite un collocamento privato, secondo un rapporto di Bloomberg News di mercoledì 24 settembre. Poco dopo la sua pubblicazione (ovviamente una notizia concordata fra le parti, ma ufficialmente risulterebbe un’indiscrezione di Bloomberg), Ardoino ha confermato i piani di raccolta fondi sul suo account ufficiale X, dichiarando che Tether stava «valutando una raccolta da un gruppo selezionato di investitori-chiave di alto profilo». I fondi, a detta di Ardoino, servirebbero a «massimizzare la portata» della strategia di Tether attraverso linee di business già esistenti e nuove linee di business, aumentando il fatturato di «diversi ordini di grandezza». Queste nuove linee di business includono investimenti diretti in altre stablecoin, miglior efficienza nel processo di distribuzione di Tether, investimenti non ben precisati in intelligenza artificiale, in commodity trading, investimenti diretti nel settore dell’energia alternativa, nel settore delle comunicazioni e in quello dei media.

La transazione coinvolgerebbe l’emissione di nuove azioni piuttosto che la vendita di quote da parte degli investitori esistenti. Per il momento le discussioni sono in una fase preliminare, il che significa che i dettagli finali, inclusa la dimensione dell’offerta, potrebbero cambiare. Così come il numero degli investitori privati coinvolti. Poiché le fonti Bloomberg asseriscono che la transazione in fase di strutturazione arriverebbe ad un “misero” 4% della società, l’accordo potrebbe alla fine valutare Tether circa 500 miliardi di dollari. Ciò significherebbe che la valutazione del gigante hi tech, gestore delle criptovalute potrebbe rivaleggiare con alcune delle più grandi società private del mondo di pari capitalizzazione, come Exxon, Netflix, o la Mastercard. Ma queste società hanno un fatturato tangibile, vendono beni e servizi reali e hanno bilanci pubblici trimestrali. Nessuna di queste tre caratteristiche si addice però a Tether, dato che la stablecoin è solo un algoritmo che gira in internet, non produce beni, non è nemmeno una moneta a corso forzoso e non pubblica nemmeno bilanci. O meglio: Tether pubblica regolarmente rapporti sulle riserve e figure finanziarie generiche consolidate con attestazioni, ma non un bilancio aziendale completo come quello di una società tradizionale. [...]

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