Secondo il New Economics Foundation (NEF), in Italia, le politiche di austerità dell’UE hanno ridotto il reddito medio disponibile del 20% dal 2008 al 2020.
Secondo il New Economics Foundation, le politiche di austerità nell’Unione europea (UE) dal 2009 hanno contribuito a peggiorare i redditi dei cittadini europei di 3.000 euro all’anno: i governi europei oggi spendono in servizi pubblici e sociali 1.000 euro in meno (pro capite) di quanto avrebbero fatto se l’austerità non fosse stata attuata.
Dopo la crisi finanziaria del 2008, l’UE ha introdotto regole fiscali più severe che definiscono i limiti all’indebitamento e alla spesa pubblica, nel tentativo di ridurre i livelli del debito pubblico. Ciò includeva un rafforzamento delle regole per portare i deficit pubblici al di sotto del 3% del PIL e i livelli di debito-PIL al di sotto del 60%. Gli Stati membri dell’UE hanno tentato di seguire queste regole attraverso tagli alla spesa pubblica e agli investimenti pubblici pianificati. Tutto ciò ha reso l’Europa meno resiliente agli shock economici come la pandemia di Covid-19 e l’invasione russa dell’Ucraina. [...]
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