Gli Houti dello Yemen hanno dichiarato guerra a Israele, entrando ufficialmente nel conflitto in Palestina, ma chi sono e cosa c’entrano con il conflitto? Ecco tutto quello che serve sapere.
Si apre un terzo fronte nel conflitto israelo-palestinese: i ribelli armati Yemeniti, gli Huthi, hanno dichiarato ufficialmente guerra a Israele.
Dall’intensificarsi dello scontro tra Israele e Hamas, gli Huthi hanno lanciato alcuni droni verso l’Arabia Saudita, l’Egitto e tre missili verso Israele il 20 ottobre. Missili che sono stati intercettati e abbattuti dal cacciatorpediniere americano Carney nel Mar Rosso.
Se i miliziani sciiti dello Yemen si erano quindi affacciati sul teatro bellico dopo due settimane dall’esplosione del conflitto, ora l’entrata in guerra è ufficiale. Il portavoce delle forze yemenite è stato chiaro: gli Huthi - che controllano lo Yemen dalla sanguinosa guerra civile - continueranno a lanciare attacchi contro Israele fino a quando non terminerà l’offensiva israeliana contro i “nostri fratelli oppressi in Palestina”.
E mentre gli Huthi minacciano di intervenire con un’operazione militare coordinata con le altre fazioni sciite dell’Iran, in Iraq e con Hezbollah, la possibilità di un allargamento del conflitto in Medio Oriente è sempre più concreto. Ma chi sono gli Huthi e cosa c’entrano con la guerra in Palestina?
È opportuno sciogliere ogni dubbio, comprendendo la posizione strategica dello Yemen, dilaniato da anni da una guerra civile, mentre l’Occidente rimane indifferente. Di seguito tutto quello che serve sapere a riguardo.
Yemen, dove si trova e chi sono gli Huthi?
Gli Huthi sono una milizia sciita che ormai da qualche anno controlla Sana’a, la capitale yemenita. Lo Yemen è un piccolo Stato che si trova nel sud della penisola araba e confina a Nord con l’Arabia Saudita e ad Est con l’Oman.
Tutt’oggi lo Stato ha un ruolo strategico in quanto controlla mezzo stretto di Bab el Mandeb, che collega il Mar Rosso con il Golfo di Aden, una via di commercio importante, specialmente per il petrolio, di cui lo Yemen è ricco.
Dopo una lunga storia di colonialismo che vede lo Yemen diviso tra l’impero ottomano e la Gran Bretagna, dopo movimenti insurrezionali e indipendentisti, dal 1962 e fino al 1990 lo Yemen era diviso in due stati:
- a nord la Repubblica Araba dello Yemen, governata in maniera autoritaria da Ali Abdullah Saleh;
- a sud la Repubblica Democratica popolare dello Yemen, governata da un regime marxista.
Dopo l’unificazione, avvenuta sotto la guida di Saleh nel maggio 1990, nel sud e a nord si sono sviluppati a fasi alterne diversi movimenti indipendentisti.

È proprio negli anni ’90, per l’esattezza nel 1992, che nascono in funzione antigovernativa gli Huthi - che ufficialmente si chiamerebbero Anṣār Allāh, “Partigiani di Dio” - prendendo il nome dal loro leader fondatore, Ḥusayn Badr al-Dīn al-Ḥūthī, ucciso dalle forze statali yemenite nel 2004. Oggi il leader degli Huthi è Abdul Malik al-Houthi, diretto discendente del fondatore del gruppo, che solo recentemente è stato eliminato dall’elenco statunitense dei terroristi.
Gli Huthi si sono imposti come guida per la minoranza sciita, che in alcune zone del Paese arriva a circa il 45%, facendosi portavoce anche della corrente sciita zaydita, una corrente dell’Islam diffusa solamente in Yemen. Il gruppo si è reso protagonista delle protese della cosiddetta Primavera araba che hanno portato alla caduta del regime di Saleh nel 2011.
Tra la fine del 2011 e l’inizio del 2012 è stata quindi avviata una lenta transizione politica, sostenuta dai paesi del Consiglio di Cooperazione del Golfo (CCG) - Arabia Saudita, Bahrein, Emirati Arabi Uniti, Kuwait, Oman e Qatar - in special modo dall’Arabia Saudita, che ha sostenuto il nuovo presidente Abdel Rabbo Monsour Hadi. Grazie all’appoggio dell’Iran, gli Huthi nel febbraio del 2015 hanno conquistato la capitale San’a, costringendo alle dimissioni il presidente Hadi che si è rifugiato a Sud ad Aden, seconda capitale dello Yemen.
È da quel momento che lo Yemen è devastato da una guerra civile - tra i ribelli Huthi e le forze governative supportate da una coalizione internazionale guidata dall’Arabia Saudita - e da una terribile crisi umanitaria, che costringono alla fame una parte consistente della popolazione da oltre otto anni.
Yemen, perché gli Huthi sono entrati in guerra contro Israele?
Dichiarando guerra a Israele, gli Huthi hanno aperto un terzo fronte nel conflitto israelo-palestinese, ma a tirare i fili di questo intricato conflitto bellico sembra essere ancora una volta l’Iran, che negli anni ha sostenuto il gruppo yemenita.
Da sempre gli Huthi hanno trovato uno alleato nell’Iran, che in loro ha visto un alleato per diffondere la corrente sciita in uno stato prevalentemente sunnita. Un’alleanza non solo ideologica, ma anche militare. Come nel caso di Hamas ed Hezbollah, senza l’Iran, gli Huthi difficilmente avrebbero potuto tenere testa a una coalizione che comprende tutti i paesi del CCG con il sostegno degli Stati Uniti.
Aprire un terzo fronte è un tentativo di indebolire Israele, nemico giurato da un punto di vista polito e teologico dell’Iran, degli Huthi, di Hamas ed Hezbollah. E se bisogna considerare che la forza militare degli Huthi è irrisoria se paragonata a quella israeliana e dell’Arabia Saudita, dove potrebbe effettivamente attaccare da terra, è vero anche che Teheran negli anni ha fornito armi in grado di impensierire lo Stato ebraico, come il Toophan, missile iraniano capace di arrivare dentro il territorio israeliano.
Il rischio di un allargamento del conflitto in Medio Oriente sembra ormai una concreta minaccia e ancora una volta a farne le spese saranno i civili.
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