Guerra Ucraina, tutto nelle mani di Orban: 10 miliardi per evitare la vittoria della Russia

Alessandro Cipolla

13 Dicembre 2023 - 08:56

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L’Ungheria potrebbe sbloccare 66 miliardi di fondi aggiuntivi al bilancio Ue in cambio di 10 miliardi da tempo congelati: il destino della guerra in Ucraina è nelle mani di Orban.

Guerra Ucraina, tutto nelle mani di Orban: 10 miliardi per evitare la vittoria della Russia

La guerra in Ucraina si combatte da oltre 21 mesi lungo un fronte lungo ben oltre i mille chilometri, ma la partita decisiva si sta giocando altrove - Washington e Bruxelles - con le ultime notizie che stanno delineando una clamorosa prospettiva: l’esito del confitto potrebbe dipendere da cosa deciderà di fare l’Ungheria nei prossimi giorni.

Procediamo per ordine. Da tempo l’Unione europea ha congelato 22 miliardi di fondi comunitari destinati all’Ungheria a causa di diverse violazioni dello stato di diritto. Al tempo stesso, da diversi mesi a Bruxelles non si sblocca la trattativa sui 66 miliardi di fondi aggiuntivi al bilancio Ue a causa soprattutto dell’opposizione del premier magiaro Viktor Orban. Stesso discorso poi per il processo di ingresso dell’Ucraina nell’Ue visto il possibile veto di Budapest.

In Ucraina nel frattempo la controffensiva è stata un flop e adesso è la Russia ad aver ripreso ad attaccare e ad avanzare; per evitare di collassare e di far vincere la guerra a Vladimir Putin, Kiev ha urgente bisogno di soldi e armi.

Joe Biden avrebbe pronti altri 61 miliardi di dollari di aiuti per l’Ucraina ma il veto dei Repubblicani, che hanno la maggioranza alla Camera, sta bloccando tutto. Il Gop è pronto a dare il disco verde solo in cambio dell’approvazione di dure misure contro i migranti che però rappresentano una parte importante dell’elettorato dei Democratici: a meno di un anno dalle elezioni presidenziali nessuno dei due partiti è pronto a concedere qualcosa agli avversari.

Per poter continuare a resistere all’avanzata russa, l’Ucraina così deve sperare nei 17 miliardi di sussidi contenuti nei fondi aggiuntivi al bilancio Ue che ancora non si sono sbloccati. Durante il Consiglio europeo del 14 e 15 dicembre Bruxelles proverà a convincere Orban mettendo sul piatto 10,5 miliardi che attualmente sono congelati.

La guerra in Ucraina e l’Ungheria di Orban

Volodymyr Zelensky e Viktor Orban hanno una cosa in comune: entrambi hanno bisogno dei miliardi dell’Ue, il primo per proseguire la guerra contro la Russia mentre il secondo per mettere al riparo i conti del suo Paese.

Senza dubbio la situazione più disperata è quella di Kiev, con l’Ucraina che potrebbe non reggere a lungo senza aiuti dall’Occidente; una vittoria della Russia sarebbe una Caporetto per gli Stati Uniti e tutta la Nato, ma come detto visto lo stallo che si sta vivendo a Washington delle risorse fresche a Kiev possono arrivare in questo momento solo dall’Europa.

Da quando è scoppiata la guerra spesso Viktor Orban è stato accusato di essere una sorta di serpe in seno alla Nato, con i suoi buoni rapporti con Mosca che non sono di certo un mistero. In questo braccio di ferro con Bruxelles però il sentore è che l’Ungheria abbia a cuore soprattutto il vedersi sbloccare i fondi da tempo congelati.

La Commissione europea così presto dovrebbe erogare una prima tranche da 10,5 miliardi visto che gli esperti comunitari avrebbero certificato i passi in avanti di Budapest nel portare avanti le correzioni richieste. Al tempo stesso però non mancano le critiche verso l’Ungheria.

Sul tavolo - ha dichiarato il ministro lettone degli Affari Europei Krisjanis Karins - ci sono due questioni principali: una è la credibilità dell’Unione europea, l’altra è non lasciare la Russia impunita”. Parole dure anche da parte del ministro degli Esteri lituano Gabrielius Landsbergis: “L’unico modo in cui posso interpretare la posizione ungherese, non solo sull’Ucraina ma su tante altre questioni, è che sono contro l’Europa e tutto ciò per cui l’Europa si batte”.

Basterà questo per convincere Viktor Orban? Le pressioni sembrerebbero essere molte anche perché in ballo c’è il destino di una guerra per procura che sembrerebbe aver disatteso tutte le alte aspettative dell’Occidente.

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