La guerra segreta della Russia all’Europa. Anche l’Italia nell’elenco degli attacchi

Luna Luciano

24 Agosto 2025 - 11:24

Un report dell’IISS rivela la mappa della guerra segreta di Mosca contro l’Europa: sabotaggi, spionaggio e disinformazione colpiscono anche l’Italia. Ecco quali altri Paesi sono nel mirino.

La guerra segreta della Russia all’Europa. Anche l’Italia nell’elenco degli attacchi

La guerra russa si combatte su più fronti. Oltre al fronte ucraino, Mosca sta conducendo da anni una guerra segreta, sottotraccia, non convenzionale contro l’Europa. A dirlo è stato l’IISS (l’International Institute for Strategic Studies), che ha pubblicato un report con i Paesi sotto attacco dalla Russia, e tra questi c’è anche la nostra Penisola.

Secondo lo studio, le attività di sabotaggio russe si sono intensificate dopo l’invasione su larga scala dell’Ucraina nel 2022, trasformandosi in una vera e propria campagna di destabilizzazione contro i Paesi europei. Il Cremlino, incapace di ottenere sul campo di battaglia un rapido successo, ha scelto di aprire un secondo fronte invisibile ma altrettanto pericoloso: una guerra ibrida fatta di spionaggio, disinformazione, vandalismi e sabotaggi mirati contro le infrastrutture critiche.

L’obiettivo strategico è chiaro: minare la stabilità politica ed economica dell’Europa, ridurre il sostegno dei cittadini e dei governi a Kiev, aumentare i costi sociali ed economici per le nazioni europee e indebolire la capacità della NATO e dell’Unione Europea di rispondere in modo unitario.

Il rapporto dell’IISS ha ricostruito questa mappa del sabotaggio utilizzando un ampio database open source, integrato con dati accademici e monitoraggi indipendenti. Ne emerge una realtà allarmante: dagli attentati informatici ai danni a infrastrutture energetiche e militari, fino al reclutamento di cittadini stranieri per azioni di spionaggio. La Russia non ha escluso nessuno, nemmeno le grandi potenze europee e, in misura minore ma significativa, anche l’Italia. Ma chi è finito nel mirino? E come ha risposto l’Europa? Sono queste le domande che potrebbero porsi i cittadini europei: ecco tutto quello che c’è da sapere.

La guerra segreta della Russia: chi sta attaccando e perché

La dottrina militare russa integra pienamente il sabotaggio come strumento strategico nella cosiddetta guerra ibrida (gibridnaya voyna). Non si tratta di un conflitto tradizionale fatto solo di carri armati e missili, ma di un insieme di azioni coordinate che mirano a colpire i nervi vitali delle democrazie europee senza dichiarare formalmente guerra.

Secondo il rapporto IISS, Mosca ha sviluppato una rete di operazioni decentralizzate che prende di mira infrastrutture energetiche, trasporti, telecomunicazioni e catene logistiche legate al sostegno militare all’Ucraina. Dopo l’espulsione di centinaia di agenti russi dall’Europa nel 2022, i servizi segreti di Mosca hanno intensificato il reclutamento online di cittadini di Paesi terzi per eseguire operazioni di sabotaggio, approfittando di legislazioni frammentate e della difficoltà di coordinamento tra le intelligence nazionali.

Gli attacchi non colpiscono solo i Paesi confinanti con la Russia, ma anche le principali capitali europee. Gli episodi documentati includono incendi dolosi, danneggiamenti di infrastrutture, cyberattacchi e tentativi di spionaggio industriale e militare. Ecco i Paesi più colpiti dalla guerra segreta di Mosca:

  • Paesi Baltici (Estonia, Lettonia, Lituania) sono gli obiettivi presi di mira più di frequente per la loro posizione geografica e ruolo nella NATO.
  • Scandinavia (Finlandia, Svezia, Norvegia, Danimarca) sono stati teatro di attacchi e sabotaggi ai gasdotti e alle infrastrutture marittime.
  • Germania contro cui sono state previste azioni contro basi militari e trasporti di armi verso Kiev.
  • Francia con episodi di spionaggio e disinformazione politica.
  • Gran Bretagna, già teatro di operazioni russe di avvelenamento e campagne mediatiche.
  • Polonia, dove sono state colpite infrastrutture logistiche e ferroviarie.
  • Italia è stata colpita con azioni isolate di sabotaggio e campagne di disinformazione online.

Il filo conduttore è uno solo: imporre costi crescenti all’Europa, riducendo la capacità e la volontà collettiva di sostenere l’Ucraina nella guerra contro Mosca.

La guerra segreta della Russia: la risposta dell’Europa

Se da un lato le operazioni russe si sono moltiplicate, dall’altro l’Europa fatica a trovare una risposta unitaria. La complessità della minaccia, che combina sabotaggio fisico, cyberattacchi e campagne di disinformazione, rende difficile reagire in modo efficace.

Alcune iniziative sono state avviate, come l’operazione NATO Baltic Sentry per proteggere le infrastrutture nel Mar Baltico e il progetto NorthSeal per la sicurezza marittima nel Mare del Nord, entrambi rafforzati nel 2025. Inoltre, diversi Paesi hanno intensificato la protezione delle infrastrutture critiche e avviato esercitazioni congiunte per rispondere a possibili sabotaggi. Nonostante questi progressi, il rapporto IISS ha evidenziato tre limiti principali:

  • la mancanza di coordinamento: le capitali europee hanno priorità diverse e faticano a concordare una strategia comune.
  • le scarse risorse. I budget dedicati alla protezione delle infrastrutture e alla cyberdifesa, infatti, restano insufficienti.
  • la difficoltà di attribuzione: molte operazioni sono condotte tramite proxy stranieri, rendendo complesso dimostrare la responsabilità diretta del Cremlino.

Alcuni Stati membri della NATO hanno però adottato misure drastiche. Nel 2025 Estonia, Lettonia, Lituania, Polonia e successivamente la Finlandia si sono ritirati dalla Convenzione di Ottawa, che vieta le mine antiuomo, segnalando un ritorno a logiche di difesa tradizionale in un contesto di crescente insicurezza.

Per l’Italia, che figura nell’elenco dei Paesi presi di mira, come spiegano gli esperti, la sfida sarà rafforzare la resilienza delle proprie infrastrutture digitali, energetiche e logistiche. Le azioni russe nel nostro Paese sono state finora circoscritte, ma la presenza nella lista nera dell’IISS dimostra che Roma non è al riparo dalla guerra segreta di Mosca.

La guerra ibrida russa è già una realtà quotidiana per l’Europa. Non si combatte solo in Ucraina, ma in ogni sabotaggio a una rete elettrica, in ogni cyberattacco a un ministero, in ogni campagna di disinformazione sui social. Per resistere, l’Europa dovrà sviluppare un approccio unitario e più deciso, capace di dissuadere Mosca e proteggere le proprie democrazie.

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