Guerra nucleare: la Corea del Nord lancia un nuovo missile che si inabissa nel Mar del Giappone dopo 450 chilometri. Sale la tensione con Trump che invia un’altra portaerei.
Guerra nucleare: nuovo lancio missilistico della Corea del Nord con il vettore che si è inabissato nel Mar del Giappone dopo 450 chilometri. Sale la tensione nella pensisola dove Donald Trump ha deciso di inviare un’altra portaerei.
Kim Jong-un riaccende lo spettro di una guerra nucleare. All’alba ora locale di lunedì 29 maggio, dalla base nordcoreana di Wonsan è stato sparato un missile Scud verso le coste del Giappone.
Si tratta del nono test missilistico effettuato da Pyongyang dall’inizio dell’anno, il terzo nel mese di maggio ovvero da quando il nuovo Presidente della Corea del Sud Moon Jae-in ha vinto le elezioni.
Monta nuovamente la rabbia quindi a Seul e a Tokyo, mentre Donald Trump che è stato subito avvertito dell’accaduto ha ordinato ad un’altra portaerei statunitense di raggiungere la penisola coreana.
Guerra nucleare: altro test della Corea del Nord
Kim Jong-un continua a giocare sul filo di una guerra nucleare. Alle 5:39 del mattino ora locale di lunedì 29 maggio, dalla base militare di Wonsan è stato effettuato un nuovo test missilistico.
Si è trattato di un missile Scud, che ha percorso monitorato dai radar Usa posizionati nelle Hawaii circa 450 chilometri, prima di inabissarsi nel Mar del Giappone a non molta distanza dalle coste nipponiche.
Come detto, si tratta del nono test missilistico effettuato dalla Corea del Nord dall’inizio dell’anno, il terzo nel solo mese di maggio dove è avvenuta una vera e propria escalation nei lanci verso le coste giapponesi.
Immediata è stata la reazione dei paesi confinanti. Il premier del Giappone Shinzo Abe e quello della Corea del Sud Moon Jae-in hanno denunciato la nuova violazione della risoluzione Onu.
La notizia del nuovo test è arrivata poi anche a Donald Trump che, fresco di ritorno dal G7 di Taormina, ha ordinato un nuovo aumento della presenza militare americana nella zona della penisola coreana.
Guerra nucleare: Trump manda una terza portaerei
Cresce l’inquietudine per il rischio di una guerra nucleare nella penisola coreana. Kim Jong-un continua infatti a sfidare la pazienza degli Stati Uniti e dei paesi vicini, aumentando il ritmo dei test missilistici.
Questa volta è stato sperimentato il lancio di un missile Scud, che ha percorso 450 chilometri anche se la sue gettata può arrivare anche coprire il doppio della distanza. Più che un vettore di offesa, nello specifico si tratterebbe di una tipologia di razzi che dovrebbero svolgere un ruolo di contraerea nel caso di un attacco americano.
Il mondo intero da tempo si sta interrogando sulla distanza che possono coprire i missili della Corea del Nord, visto che purtroppo sembra che Pyongyang stia compiendo una sorta di salto di qualità negli armamenti a propria disposizione.
Non è un mistero infatti che siano in dotazione all’esercito nordcoreano missili come il Pukguksong-2 e il Musudan, entrambi capaci di colpire anche con testate nucleari non solo i paesi più vicini, ma anche relativamente distanti come l’India o le coste dell’Alaska.
Per gli Stati Uniti invece i problemi aumenterebbero e di molto nel caso in cui Pyongyang si fosse dotato, come annunciato, di missili Teapodong-2, che possono arrivare a colpire anche a 8.000 chilometri di distanza.
Nel caso, non solo sarebbero a rischio gli Stati Uniti, ma anche la quasi totalità dei paesi europei, Italia compresa, potrebbe essere colpita dal lancio di tale missile da parte della Corea del Nord.
Le continue provocazioni da parte della Corea del Nord per Donald Trump sono inaccettabili. Il Presidente degli Stati Uniti quindi ha disposto l’arrivo di una terza portaerei americana nella zona.
Dopo il sopraggiungere nelle scorse settimane a largo della penisola coreana delle portaerei Carl Vinson e Ronald Reagan, ecco che a breve si unirà anche la Nimitz, imponente nave che da il nome all’intera flotta americana.
Una decisione questa di Trump che a sua volta non farà piacere a Kim Jong-un, che da sempre denuncia gli ammassamenti militari statunitensi e le esercitazioni a fianco dell’esercito della Corea del Sud come delle chiare dichiarazioni di ostilità.
La tensione quindi rimane alta con il regime di Pyongyang che continua a ignorare le continue condanne internazionali verso i test effettuati. Il sentore è che Kim Jong-un non abbia alcuna intenzione di stoppare il proprio programma missilistico.
Fino a che questo atteggiamento provocatorio e aggressivo da parte della Corea del Nord andrà avanti, sarà difficile poter avviare un tavolo diplomatico. La speranza è che Cina e Russia possano intercedere per conto dell’Occidente, magari aumentando gli scambi commerciali con Pyongyang cosa questa che è il vero obiettivo di tutta la propaganda bellica messa in campo da parte del regime nordcoreano.
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