Grano, che fine ha fatto la prima nave partita dall’Ucraina? La beffa di Putin

Alessandro Cipolla

18/08/2022

18/08/2022 - 12:35

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Crisi del grano: la prima nave partita dall’Ucraina, dopo essere scomparsa dai radar, è stata ora rintracciata in Siria, storica alleata di Putin e da tempo in rotta con Kiev.

Grano, che fine ha fatto la prima nave partita dall’Ucraina? La beffa di Putin

La nave mercantile Razoni, battente bandiera della Sierra Leone, lo scorso primo agosto è salita all’onore delle cronache internazionale visto che, da quando la guerra in Ucraina ha generato la crisi del grano, è stata la prima imbarcazione a lasciare il porto di Odessa con a bordo 26.000 tonnellate di mais.

Dopo cinque mesi di blocco del grano con il rischio di una terribile crisi alimentare in diversi paesi dell’Africa e del Medio Oriente, a seguito dell’accordo tra Ucraina e Russia con la mediazione della Turchia e dell’Onu, la nave Razoni ha aperto la pericolosa rotta vista la presenza di mine per portare fuori il granoturco dai porti ucraini.

L’Ucraina fornisce il 12% del grano, il 15% del mais e il 50% dell’olio di girasole mondiale, con circa 20 milioni di tonnellate di prodotti alimentari che avrebbero rischiato di marcire senza uno sblocco alla partenza delle navi.

Stando a quanto riferito dall’Onu, dall’1 al 15 agosto in totale sono salpate dall’Ucraina 36 navi con a bordo in totale circa 560.000 tonnellate di cereali e prodotti alimentari simili.

Ma dove è approdata alla fine la nave Razoni? Il mercantile che era diretto in Libano, come rivelato dalle immagini satellitari di Planet Labs PBC analizzate da Associated Press, è stato rintracciato ora a Tartus, città portuale della Siria da sempre alleata di ferro di Vladimir Putin.

Grano: la rotta della nave Razoni

Come previsto la nave mercantile Razoni, quando lo scorso primo agosto trascinata da un rimorchiatore e scortata da un’altra unità ha lasciato il porto di Odessa, ha fatto rotta verso il porto libanese di Tripoli.

Il Libano infatti è uno dei paesi che più ha patito il blocco del grano, insieme alla Siria e a buona parte del Centro-Nord dell’Africa. Causa il ritardo nell’approdo, l’azienda importatrice però avrebbe annullato la consegna.

Il mercantile così ha iniziato a vagare per il Mediterraneo venendo tracciato fino al 12 agosto, quando a largo di Cipro ha spento il suo segnale radar. Da quel momento della nave Razoni se ne sono perse la tracce, per essere poi avvistato in Siria grazie alle immagini satellitari.

I motivi di questo misterioso viaggio verso Tartus sono ancora ignoti con Vladimir Putin, che di recente sta cercando si serrare le fila dei propri alleati anche inviando aiuti militari, che di certo potrà essere felice di questo approdo visto che la crisi del grano ha colpito duramente un paese come la Siria i cui rapporti con Kiev sono pessimi.

Il governo siriano presidente Bashar al Assad infatti, a fine giugno, ha riconosciuto ufficialmente l’indipendenza e la sovranità delle repubbliche di Donetsk e di Luhansk nel Donbass, i due territori filo-russi al centro della guerra in Ucraina.

Come ha riportato il Washington Post, le navi che partono dall’Ucraina vengono monitorate e controllate fino alla Turchia e poi sono libere di raggiungere le loro destinazioni.

Per noi contano soprattutto un paio di cose - ha dichiarato il portavoce del Dipartimento di Stato americano Ned Price - Che l’Ucraina sia adeguatamente compensata per il grano, per i prodotti alimentari, per i raccolti che sta fornendo e che il cibo arrivi dove è più necessario”.

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