Brexit e guerra commerciale preoccupano l’FMI, che rivede al ribasso le previsioni sulla crescita del PIL tedesco
L’FMI ribassista sulle previsioni di crescita del PIL tedesco.
L’organizzazione ha infatti rivisto al ribasso il dato dal 2,5% precedente al 2,2% per il 2018, sottolineando come l’aumento del protezionismo e la minaccia di una hard Brexit abbiano esposto la principale economia europea a grossi rischi nel breve termine.
Riviste invece leggermente al rialzo le previsioni per il 2019: dal 2% al 2,1%.
Mentre vanno oltre le attese gli ordini all’industria, con una crescita del 2,6% rispetto al mese precedente e un deciso aumento del 4,4% su base annua.
FMI ribassista: in arrivo rischi che possono stressare l’economia
La relazione del Fondo evidenzia che i rischi in arrivo per la Germania sono significativi, come l’inasprirsi della guerra commerciale, una difficile Brexit o la riconsiderazione del rischio di debito sovrano nell’Eurozona da parte degli investitori; tutti fattori che possono portare nuovo stress finanziario e influenzare le esportazioni e gli investimenti del Paese.
Il Presidente USA Donald Trump ha annunciato tariffe su diverse importazioni statunitensi che ora minacciano di scatenare una guerra commerciale globale, e Londra e Bruxelles faticano a trovare accordi sui termini dell’abbandono dell’UE da parte della Gran Bretagna.
L’FMI ha accolto favorevolmente i piani del nuovo governo di coalizione della cancelliera Angela Merkel, volto ad aumentare gli investimenti pubblici e sostenere la crescita a lungo termine, ma ha anche notato che Berlino potrebbe fare di più.
Gli input del Fondo: aumentare investimenti pubblici
Data il rapido invecchiamento della società tedesca, i direttori del Fondo Monetario Internazionale raccomandano di aumentare ancora gli investimenti pubblici nelle infrastrutture e nell’istruzione e di offrire maggiori incentivi per gli investimenti privati:
“Misure simili rafforzerebbero la crescita della produttività, aumenterebbero ulteriormente la produzione a lungo termine e ridurrebbero l’ampio surplus delle partite correnti della Germania”.
Il surplus è sceso all’8% della produzione economica lo scorso anno dall’8,5% registrato nel 2016, ma la previsione dell’organizzazione con sede a Washington è che aumenterà ancora all’8,3% quest’anno.
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