Genitori e pagamento del matrimonio per i figli, ecco cosa prevede la legge a riguardo, quali sono i doveri dei genitori e i diritti dei figli.
Non tutti i percorsi di vita sono uguali fra loro e talvolta le tappe, quasi prestabilite, che un tempo erano rigidamente seguite vengono completamente riorganizzate. Figli che si sposano ma non sono ancora autosufficienti economicamente? Possibile, soprattutto se si pensa che il matrimonio dovrebbe soddisfare un’esigenza sociale e affettiva, che non riguarda necessariamente l’indipendenza economica o il lato economico in genere.
Certo che, però, per un matrimonio servono comunque delle spese, commisurate al tipo di cerimonia scelta. Ecco perché tanti genitori si chiedono quali siano i loro doveri, se devono pagare per il matrimonio dei figli oppure no o se sono obbligati a dare un contributo. Ecco cosa prevede la legge in proposito.
I genitori devono pagare il matrimonio ai figli?
In linea generale, si può affermare che i genitori non devono pagare il matrimonio ai figli. Non che non possano, ma la legge non lo impone, almeno non quando i figli sono maggiorenni e autosufficienti dal punto di vista economico. Una volta che i requisiti per avere diritto al mantenimento da parte dei genitori vengono meno, infatti, i figli non possono più pretendere alcun contributo.
Anche nel caso in cui i figli dovessero perdere il lavoro all’improvviso, per esempio, e trovarsi in difficoltà rispetto al pagamento delle spese per il matrimonio, non si configurerebbe comunque un obbligo legale a carico dei genitori. Allo stesso modo, nel caso in cui i figli in stato di bisogno avessero diritto a ricevere gli alimenti (e non più il mantenimento) non potrebbero pretendere il pagamento delle spese nuziali, che eccedono rispetto alle esigenze primarie di vita.
Quando i genitori devono pagare il matrimonio ai figli
L’assenza di un obbligo dei genitori rispetto al matrimonio dei figli corre in parallelo con il dovere di mantenimento che, si rammenta, i genitori hanno verso i figli fino al raggiungimento della maggiore età e dell’autosufficienza economica. La conseguenza immediata è che nel caso in cui il figlio in procinto di sposarsi fosse ancora beneficiario legittimo del mantenimento, allora dovrà anche ricevere dai genitori un aiuto per il pagamento delle spese matrimoniali.
Il dovere di mantenimento dei genitori, infatti, va ben oltre lo stretto necessario per vivere (diversamente dall’obbligazione alimentare) e comprende anche l’esigenza di avere relazioni sociali. Di conseguenza, se un figlio che ha ancora diritto al mantenimento sta per sposarsi, il matrimonio dovrà essere pagato dai genitori. A riguardo bisogna però considerare alcuni punti di fondamentale importanza.
In primo luogo, i figli – pur avendo diritto al mantenimento – non possono pretendere dai genitori spese superiori alle loro possibilità economiche. In altre parole, i genitori non sono obbligati a pagare per un matrimonio sfarzoso soltanto perché il figlio ha diritto al mantenimento. L’esigenza dei figli, infatti, può e deve essere assolta in modo commisurato alle capacità economico-patrimoniali. Per vedere la questione da un altro punto di vista, i genitori hanno la facoltà di prendere decisioni sul matrimonio dei figli, limitatamente al budget.
In secondo luogo, non è possibile pretendere che i genitori di uno dei figli si facciano carico dell’intera spesa, a meno che siano d’accordo. Le spese devono essere concordate tra i futuri coniugi e divise in modo concorde. Le spese per il matrimonio, comunque, rientrano fra le spese di mantenimento straordinarie; pertanto, i genitori separati devono concordarle (salvo eccezioni) e pagarle entrambi nella misura prevista dal giudice, di solito al 50% ognuno.
Chi deve pagare il matrimonio secondo il galateo
Quanto stabilito dalla legge sul dovere di mantenimento dei figli e sulle spese per il loro matrimonio è vincolante, con la valenza pratica che può essere imposto dal giudice in caso di causa civile mossa dagli interessati. Anche se nella maggior parte delle situazioni non c’è l’obbligo legale, molti genitori vogliono comunque aiutare i figli e pagare una parte per contribuire alle loro nozze.
Spesso, la divisione avviene secondo il galateo o le tradizioni di famiglia. Per esempio, un tempo erano previste rigide divisioni tra la famiglia dello sposo e quella della sposa. Per esempio, alla prima spettava il pagamento della casa e della mobilia e delle fedi nuziali, mentre la famiglia della sposa doveva occuparsi del corredo nuziale, degli addobbi e del regalo allo sposo. Ad oggi questo tipo di regole consuetudinarie hanno per lo più lasciato il passo a usanze nuove, meno stringenti e che lasciano molto più spazio all’indipendenza dei futuri coniugi.
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