Fringe benefit 2025, tutte le scadenze e le modalità di erogazione da conoscere

Nadia Pascale

15 Dicembre 2025 - 15:06

Fringe benefit: c’è ancora tempo per erogarli nel caso in cui non siano stati superati i limiti previsti. Ecco scadenze e modalità di erogazione.

Fringe benefit 2025, tutte le scadenze e le modalità di erogazione da conoscere

Fringe benefit: i datori di lavoro possono distribuirli fino al 12 gennaio 2026 senza intaccare la quota del 2026, ecco tutte le scadenze e le modalità di erogazione da conoscere per non commettere errori.

I fringe benefit sono erogazioni ulteriori rispetto allo stipendio, ad esempio può trattarsi di buoni spesa, buoni carburante, auto aziendale a uso promiscuo, agevolazioni per il mutuo, contributi per le bollette.
Il vantaggio dei fringe benefit è determinato dal fatto che, entro i limiti previsti dalla legge, non sono sottoposti a tassazione, sono esentasse. Per il lavoratore rappresentano, quindi, un’importante risorsa.

Il comma 3 dell’articolo 51 del Tuir prevede che tali erogazioni diverse dallo stipendio non concorrono a formare il reddito dei lavoratori nel limite di 258,23 euro l’anno. Con la Legge di Bilancio 2025 il limite è stato aumentato a 1.000 euro, e raddoppiato a 2.000 euro per i lavoratori con figli a carico. La Legge di Bilancio 2026 proroga tali limiti anche per il 2026.
Ma quali sono le scadenze da rispettare per sfruttare la meglio la detassazione dei fringe benefit?

Scadenze fringe benefit da rispettare per il 2025

I datori di lavoro che non hanno provveduto a erogare i fringe benefit nel 2025, hanno ancora tempo per farlo, infatti, nonostante l’anno finisca il 31 dicembre, per i fringe benefit si ritiene che l’erogazione sia ascritta all’anno di imposta precedente se erogati entro il 12 gennaio dell’anno successivo. Operando entro tale data, non si va a intaccare il monte dei fringe benefit per il 2026.

Tale “proroga” ha effetto perché il legislatore per i lavoratori dipendenti prevede il principio di cassa allargato: si considerano maturati nell’anno precedente i redditi erogati nei primi giorni dell’anno, cioè entro il 12 gennaio di ogni anno.

Per il 2025 tra i fringe benefit viene riconosciuto il limite specifico di 5.000 euro riconosciuto ai neo-assunti che si spostano fuori sede. In questo caso il bonus viene riconosciuto a fronte della stipula di un contratto di affitto.

L’agevolazione spetta per due anni e ai soli lavoratori con un reddito da lavoro dipendente inferiore a 35.000 euro.

Fringe benefit, attenzione alla gestione di fine anno

I limiti visti per i fringe benefit devono essere considerati anche per l’effetto contrario, cioè è bene prestare attenzione al caso in cui i benefit erogati nel 2025 abbiano già superato la soglia o siano vicini al superamento. In questo caso, erogandone ulteriori a inizio anno, si rischia di superare il limite e, quindi, di dover versare le tasse su tali somme. Il rischio è alto soprattutto per i lavoratori con un reddito vicino alla soglia dello scaglione Irpef, che potrebbero essere chiamati a versare l’imposta anche con un’aliquota elevata per i fringe benefit.

Naturalmente per il datore di lavoro non c’è alcun obbligo di riconoscere fringe benefit ai lavoratori.

Avevamo già trattato le insidie del superamento del limite con l’articolo Busta paga di dicembre più bassa se l’azienda commette questo errore.

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# Tasse
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