Fox Petroli ha chiesto un risarcimento di 2 milioni a due attivisti. L’accusa è di diffamazione

P. F.

29/09/2025

La società petrolifera di Pesaro fa causa a due attivisti per diffamazione a mezzo stampa. Adesso, però, diverse ONG europee la accusano di SLAPP, coinvolgendo anche le Nazioni Unite.

Fox Petroli ha chiesto un risarcimento di 2 milioni a due attivisti. L’accusa è di diffamazione

La società Fox Petroli ha avviato una causa civile contro due attivisti ambientali di Pesaro, Roberto Malini e Lisetta Sperindei per diffamazione, chiedendo un risarcimento da 2 milioni di euro.

Secondo l’azienda petrolifera, i due avrebbero condotto una “campagna quotidiana denigratoria e persecutoria” nei confronti del progetto di impianto di gas naturale liquefatto (GNL) che Fox intende realizzare all’interno di un deposito petrolifero situato a Torraccia, un quartiere della città marchigiana.

Il caso ha suscitato l’attenzione di diverse organizzazioni internazionali - tra cui FrontLine Defenders e la rete Coalition Against SLAPP in Europe (CASE) - che hanno segnalato il caso all’Alto Commissariato delle Nazioni Unite accusando Fox Petroli di SLAPP, ovvero “strategic lawsuit against public participation”, una sigla che indica le cause legali intentate contro la partecipazione pubblica con l’obiettivo di intimidire o silenziare chi solleva critiche su questioni di interesse collettivo.

Le accuse degli attivisti di Pesaro contro Fox Petroli

La controversia nasce da un esposto inviato da Roberto Malini, co-presidente della ONG EveryOne Group, Lisetta Sperindei, ex consigliera comunale, e dal comitato Pesaro: no Gnl a diversi enti e istituzioni, tra cui Procura, ministeri dell’Ambiente e della Salute e altre autorità locali.

Nei documenti, Malini e Sperindei hanno denunciato le condizioni di degrado ambientale, i rischi sanitari e la contaminazione del suolo e delle falde acquifere del sito, richiedendo un’indagine ambientale urgente sull’area che, attualmente, si trova a ridosso di zone densamente popolate e in prossimità dell’Oasi naturalistica del fiume Foglia. Secondo gli attivisti, le accuse sarebbero supportate da dati tecnici e atti pubblici.

La causa di Fox Petroli contro Malini e Sperindei

La risposta di Fox Petroli non si è fatta attendere. L’azienda - che prevede un investimento di almeno 50 milioni di euro sul sito - ha negato tutte le accuse e contestato duramente l’uso dei termini “degrado” e “contaminazione”.

Secondo l’atto di citazione presentato dagli avvocati di Fox Petroli contro Malini e Sperindei, le dichiarazioni degli attivisti getterebbero “discredito su una società per azioni che ha un fatturato di decine di milioni di euro, diffondendo notizie false e diffamatorie attraverso una quotidiana campagna denigratoria e persecutoria”. Inoltre, la società ha affermato che non esistono prove scientifiche di danni ambientali o sanitari all’interno dell’area incriminata.

Fallito il tentativo di mediazione tra Fox Petroli e i due attivisti

Nelle scorse ore, presso il Tribunale di Pesaro, si è svolta la procedura di mediazione nella causa civile promossa da Fox Petroli per diffamazione a mezzo stampa. Il procedimento, obbligatorio per legge, aveva lo scopo di favorire una conciliazione tra le parti ma, in questo caso, il tentativo non è andato a buon fine. Durante l’incontro, avvenuto a porte chiuse, Sperindei ha presentato ampia documentazione sul caso, mentre Malini ha ribadito che le azioni del Comitato Pesaro: No Gnl sono sempre state basate su documenti, evidenze e testimonianze attendibili.

Ora, il procedimento proseguirà in aula: la prima udienza è fissata per il 22 dicembre 2025, sempre a Pesaro. All’entrata e all’uscita dal Tribunale, gli attivisti sono stati accolti e applauditi da circa trenta cittadini. “Grazie a tutti per il sostegno, sul posto e da lontano. È un’onda di energia che ci guiderà alla vittoria. No GNL, no SLAPP, bonifica subito!” hanno dichiarato Malini e Sperindei.

Argomenti

# Italia
# Ong

Iscriviti a Money.it