Dal 17 settembre 2025 è possibile presentare istanza per accedere al Fondo per il sostegno alla transizione industriale. Ecco i termini per la domanda e gli investimenti finanziati.
Dal 17 settembre 2025 sarà accessibile la piattaforma per accedere alle risorse del Fondo per il sostegno alla transizione industriale.
Il Fondo per il sostegno alla transizione industriale si rivolge alle imprese che investono nella tutela ambientale e ha l’obiettivo di favorire l’adeguamento del sistema produttivo italiano alle politiche UE sulla lotta ai cambiamenti climatici.
Le agevolazioni sono concesse sotto forma di contributo a fondo perduto.
Ecco in quali casi si può ottenere e come presentare istanza per accedere al Fondo per il sostegno alla transizione industriale.
Cosa finanzia il fondo per la transizione industriale
Il Fondo per il sostegno alla transizione industriale prevede aiuti per:
- efficientamento energetico;
- produzione di energia da fonti rinnovabili o da cogenerazione o di idrogeno rinnovabile per autoconsumo;
- riduzione del consumo di acqua, della quantità di materie prime e semilavorati utilizzati e/o dei rifiuti conferiti in discarica.
Dal punto di vista tecnico è gestito da Invitalia, quindi le domande devono essere presentate utilizzando la piattaforma messa a disposizione dal gestore. I termini per la presentazione iniziano a decorrere dal 17 settembre alle ore 12:00 al 10 dicembre 2025. I costi ammissibili sono compresi tra 3 milioni di euro e 20 milioni di euro.
Il 40% delle risorse stanziate è in favore delle regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia, mentre il 50% in favore delle aziende energivore.
Adempimenti per accedere al Fondo di sostegno per la transizione industriale
Per ottenere l’accesso ai fondi è necessario presentare istanza con la descrizione del progetto e l’efficientamento energetico che deriva dalla sua realizzazione.
Non sono ammessi ai finanziamenti interventi meramente volti a garantire l’adeguamento dell’unità produttiva alle norme dell’Unione in vigore o a normative nazionali in materia. Gli interventi devono essere mirati esclusivamente a migliori prestazioni energetiche e non devono concorrere a un aumento della produttività. É ammessa eccezione a questo principio solo nel caso di aumenti di capacità derivanti da esigenze tecniche, qualora non superiori al 20% rispetto alla situazione precedente all’intervento.
La transizione energetica del progetto deve essere asseverata tramite perizia asseverata redatta da:
- geologi;
- ingegneri;
- periti industriali;
- esperti in gestione dell’energia;
- società di servizi energetici;
- i legali rappresentanti dei soggetti richiedenti le agevolazioni.
Per poter accedere alle risorse è necessario che al momento della presentazione dell’istanza si dimostri di essere in regola con la stipula della polizza catastrofale.
Al termine della presentazione delle domande, ci sono ulteriori 120 giorni di tempo per il vaglio e quindi per la redazione della graduatoria.
Il progetto deve essere realizzato entro 36 mesi dalla concessione del contributo. Le spese per la formazione del personale sono coperte nel limite del 10% della spesa complessiva. Un ulteriore 10% può essere riconosciuto per l’acquisto del suolo, le opere murarie possono, invece, essere finanziate nel limite del 40% dell’investimento.
Non sono previsti limiti per impianti e macchinari di nuova fabbricazione, brevetti, marchi, know how.
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