Tassazione agevolata, miliardi di patrimonio e un sistema di vigilanza frammentato: tutto quello che c’è da sapere sul mondo (opaco) delle fondazioni.
In Italia il mondo no-profit muove capitali ingenti: oltre 50 miliardi è il patrimonio gestito dalle sole fondazioni bancarie che si presentano come motori di solidarietà, cultura e innovazione sociale.
Ma dietro l’immagine virtuosa si muove parallelamente un sistema complesso, dove agevolazioni fiscali, scarsa trasparenza e intrecci con la finanza e la politica trasformano spesso la missione filantropica in uno strumento di potere e trasferimento di ricchezza. Nel nostro Paese operano complessivamente quasi 9000 fondazioni (di cui 85 sono quelle bancarie), un arcipelago di soggetti difficilmente monitorabili.
Anche l’apparato statale fa ricorso a questa forma giuridica: la Fondazione Milano Cortina 2026, nata il 9 dicembre 2019 per volontà del CONI, del CIP, delle Regioni Lombardia e Veneto e dei Comuni di Milano e Cortina, è l’ente incaricato di organizzare i Giochi Olimpici e Paraolimpici Invernali italiani. L’obiettivo è garantire maggiore flessibilità gestionale, rapidità nelle procedure e possibilità di attrarre sponsor e capitali privati, mantenendo al tempo stesso la supervisione pubblica degli enti fondatori. Nel maggio 2024 la Guardia di Finanza ha avviato indagini sugli appalti digitali affidati alla società ex Vetrya ora Quibyt e su alcune procedure interne di assunzione. [...]
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