Terminate le aste del BTP 3,60% e del BTP Green 4%. Ecco i rendimenti esitati

Stefano Vozza

26 Settembre 2025 - 15:45

Ultime aste di titoli obbligazionari sovrani del mese in attesa della nuova serie del BTP Valore in collocamento nella seconda metà di ottobre

Terminate le aste del BTP 3,60% e del BTP Green 4%. Ecco i rendimenti esitati

Venerdì 26 c’è stata l’ultima, quadrupla asta ordinaria di settembre, mentre le relative aste supplementari si terranno lunedì 29. Nell’occasione il Dipartimento del Tesoro ha lanciato in 3 casi altri slot di bond sovrani già in circolo, aumentandone il flottante. In un 4°, invece, si è trattato di un’emissione nuova di zecca con un BTP 5y in scadenza il 1° febbraio 2031.
Soffermiamoci ora sui due BTP 10y (il 4° è un CCTeu) nati in epoche differenti, con tassi e finalità di spese distinte ma accomunati dall’anno di scadenza, il 2035. Bene, sono terminate le aste del BTP 3,60% e del BTP Green 4%. Ecco i rendimenti esitati.

Il BTP 10 anni con ISIN IT0005648149

Il decennale più giovane dei due è nato il 02/05/’25 e ha data scadenza al 1° ottobre 2035. Considerato che il regolamento (per tutti e 4 i titoli in asta venerdì 26) è mercoledì 1, c’è che non vi sono giorni di dietimi da calcolare per i nuovi sottoscrittori del BTP Tf 3,60% Oct35. Gli interessi sul titolo partiranno dal giorno esatto di stacco della cedola di periodo per i già attuali possessori del bond.
La matricola di riconoscimento sul MOT è IT0005648149, mentre la cedola annua lorda è del 3,60%, l’1,80% semestrale, il 3,15% netto annuo. Il prezzo di aggiudicazione di fine asta è stato a 100,10, poco sopra la parità, per un effettivo a scadenza del 3,62% lordo.
Gli importi offerti dal Tesoro all’11° tranche erano di 2 miliardi di €, e in 0,4 mld quello riservato all’asta supplementare.

Un titolo adatto a più strategie operative

Ad oggi i prezzi minimo e massimo sono stati, nell’ordine, a 99,17 il 14 maggio e a 101,70 il 12 giugno. Ancora, l’obbligazione ha duration modificata a 8,09, come a dire che i corsi da qui al termine avranno modo di fluttuare. Difficilmente sprofonderanno di tanto sotto la parità data la buona cedola nominale annua, così come risulta inverosimile pensare che si apprezzeranno di chissà quanto.
Insomma, l’obbligazione sulla carta si presenta come adatta per il cassettista di lungo corso in cerca di un buon rifugio a garanzia sovrana per il suo capitale. Il payout non è male ma neanche ai massimi come 2 anni fa, mentre l’associato rischio non è basso ma neanche da cardiopalma. La circostanza potrebbe fare anche al caso di chi ha una media propensione al rischio e non disdegna di coniugare possibili plusvalenze in corso d’opera. Al riguardo, le maggiori escursioni di prezzo (sopra e sotto 100) del titolo dovrebbero arrivare da qui a metà/due terzi di vita utile circa.
Certo, questo presupporrebbe l’uscita anticipata dal BTP e la perdita del futuro flusso cedolare. Tuttavia, se è vero che i mercati sono pieni di insidie ad ogni angolo è anche vero che le buone occasioni di investimento non mancano mai, per cui dovrebbero essercene anche in futuro, come oggi e come ieri.

Il BTP Green con cedola al 4,00%

L’altro decennale (meglio: vita residua a 10 anni) riguarda il BTP Green con ISIN IT0005508590 giunto ormai alla sua 10° tranche. Si tratta di un BTP simile a tutti gli altri emessi dal MEF, ma differenti nelle finalità di spesa dei capitali raccolti dalle loro emissioni. Vale a dire le spese statali aventi impatti positivi sull’ambiente tipo la produzione di energie pulite, la mobilità green, l’efficienza energetica, gli interventi in tema di economia circolare, etc.
L’obbligazione ha data emissione al 30 aprile 2022 (giorni dietimi: 154, quasi un semestre intero) e scadenza alla stessa data del 2035. Il payout nominale è ricco e al 4,00% lordo, il 2,00% ogni 6 mesi. Tuttavia, il BTP ha chiuso le procedure d’asta a 104,63, per un effettivo a scadenza del 3,46% e attuale duration modificata al 7,7.
Lo stock di titoli offerti dal Tesoro, infine, è stato di 1,25 mld di €, e in 0,25 mld quello riservato all’asta supplementare.

Terminate le aste del BTP 3,60% e del BTP Green 4%. Ecco i rendimenti esitati

Si tratta di un titolo dalle notevoli escursioni di prezzo anche nel giro di pochi mesi. Per comprenderlo meglio vediamo quali sono stati ad oggi i prezzi minimo e massimo del solo 2025 e quelli storici. Nel primo caso i corsi hanno battuto 100,93 il 14 marzo e 106,40 il 12 giugno; nel secondo, 90,74 il 19 ottobre 2023 e 108,46 il 9 dicembre del ’24.
In definitiva, il titolo potenzialmente potrebbe fare al caso di almeno tre categorie di soggetti:

  • investitori dall’anima green che desiderano prestare i propri soldi a progetti dai risvolti sociali positivi. Tuttavia, dovrebbero essere certi di portare a termine l’investimento per non avere “sorprese” sui corsi in caso di uscita prima del termine;
  • cassettisti dalla buona propensione al rischio che laddove si presenti l’occasione di una buona plusvalenza e/o di passare ad altro prodotto più redditizio sarebbero pronti allo switch;
  • trader in bond sovrani, dato il buon mix liquidità, cedola nominale annua, durata residua e discreta duration. Manco a dirlo, qui l’elevata propensione al rischio è una conditio sine qua non per approcciare allo strumento.

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