Fine del Terzo Polo, le nuove alleanze di Renzi e Calenda: con chi andranno alle elezioni?

Stefano Rizzuti

14 Aprile 2023 - 12:56

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Il partito unico non si farà e la fine del Terzo Polo porta Azione e Italia Viva a dover trovare nuovi alleati in vista delle elezioni europee: cosa faranno Calenda e Renzi?

Fine del Terzo Polo, le nuove alleanze di Renzi e Calenda: con chi andranno alle elezioni?

La rottura tra Carlo Calenda e Matteo Renzi segna la fine del partito unico. Il Terzo Polo non esiste più, se non come fusione - per convenienza economica, oltre che politica - delle truppe parlamentari di Azione e Italia Viva. “Il progetto del partito unico è definitivamente morto”, ha sentenziato Calenda.

Si va avanti con due partiti distinti che, sin da subito, si devono interrogare sul tema delle possibile alleanze in vista delle elezioni future. “Se ricomporremo il clima, ci alleeremo dove sarà possibile”, ha sostenuto Calenda. Eppure al momento una nuova alleanza elettorale sembra ben lontana.

Così Matteo Renzi sembra aver già iniziato a muovere le prime mosse per cercare nuovi alleati, mentre Calenda su questo fronte per il momento appare essere più indietro. Nulla di definito in entrambi i casi, ma l’operazione potrebbe essere già partita: in che direzione andranno Azione e Italia Viva?

Terzo Polo, resta (per ora) il gruppo parlamentare unico

Parlare di alleanze elettorali per Azione e Italia Viva sembra davvero improbabile al momento. Ma, nel frattempo, il gruppo parlamentare del Terzo Polo non dovrebbe subire alcuna disgregazione. I gruppi resteranno unici, per un semplice motivo: se si separassero perderebbero potere politico e soldi, tanto che si parla addirittura di un milione e mezzo di euro l’anno di finanziamento ai gruppi che non andrebbe più ai due partiti.

Alla Camera per formare un gruppo servono 20 deputati e il Terzo Polo ne ha 21: 12 di Azione e 9 di Italia Viva. Qui la possibilità di una scissione c’è perché la presidenza di Montecitorio potrebbe concedere una deroga e permettere di formare due nuovi gruppi. Più difficile al Senato, dove bastano 6 eletti per formare un gruppo e i numeri sono più vicini: Iv ha cinque senatori, Azione quattro. Ma il simbolo, in questo caso, è fondamentale perché è in comune e senza il simbolo presentato alle elezioni non è possibile creare un nuovo gruppo.

In questa rottura va tenuto conto anche di quelle personalità che sembrano essere a cavallo tra l’una e l’altra esperienza. Si fanno soprattutto tre nomi, tutti teoricamente renziani, ma che rappresentano figure molto vicine anche ad Azione: i più incerti sembrano essere Elena Bonetti ed Ettore Rosato, ma secondo alcuni a questa lista potrebbe aggiungersi anche Luigi Marattin.

Le alleanze per le elezioni europee del 2024

La prossima sfida elettorale di rilievo è quella delle europee del 2024. Entro un anno i due partiti devono trovare la quadra sulle alleanze. Renzi voleva valutare proprio il risultato elettorale alle europee del Terzo Polo per poi decidere se continuare verso l’esperienza del partito unico. Non andrà così e sia lui che Calenda dovranno cercare nuovi alleati. Perché, ricordiamo, le europee prevedono un sistema proporzionale con una soglia di sbarramento alta, al 4%. Che cosa faranno i due partiti dopo la rottura?

Renzi guarda a Forza Italia e a una parte del Pd

Secondo qualcuno Renzi i primi passi verso un’alleanza elettorale li avrebbe già mossi. In particolare lo avrebbe fatto accettando la direzione del Riformista, con l’obiettivo di guardare quantomeno al popolo di Forza Italia. Non a caso ha scelto come direttore responsabile Andrea Ruggieri, ex parlamentare di Fi.

Renzi, comunque, guarda anche a una parte del Pd e più precisamente a quelli che potremmo definire ex renziani: con la vittoria di Elly Schlein alle primarie si sentono marginalizzati e potrebbero anche lasciare il partito. A Renzi potrebbe avvicinarsi Andrea Marcucci, secondo molti in procinto di lasciare i dem e creare un progetto con i liberali europei: con lui potrebbe esserci anche Oscar Giannino.

Per Italia Viva le europee garantiscono un vantaggio rispetto ad Azione: oggi ci sono tre europarlamentari molto vicini al partito (Danti, Gozi e Ferrandino). Renzi vuole rinsaldare l’asse con Renew Europe e la sua vicinanza al presidente francese Emmanuel Macron.

Italia Viva, comunque, sembra restare più vicina al mondo di Forza Italia, tanto più con la speranza di approfittare di qualche buco lasciato nel post Berlusconi, ormai destinato ad avere sempre meno peso politico viste le sue condizioni di salute. Renzi, inoltre, potrebbe anche avvicinarsi a Noi Moderati di Maurizio Lupi: l’intenzione potrebbe essere quella di colmare uno spazio che rischia di rimanere vuoto tra il centro e la destra.

Le difficili alleanze di Azione: cosa farà Calenda?

Sulle alleanze la strada per Azione potrebbe essere anche più complessa. Non aiutano, infatti, le rotture di Calenda: prima con Più Europa e Pd alle Europee, ora con Italia Viva. Il leader di Azione spera comunque di poter riaprire il dialogo proprio con Emma Bonino e Più Europa, in vista delle europee del 2024. Difficile, ma non impossibile.

Secondo alcuni osservatori, invece, Calenda vuole guardare direttamente al Pd: una nuova apertura ci può essere, ma solamente nel caso in cui i dem non tornino a essere alleati dei 5 Stelle. Anche in questo caso non aiuta la rottura prima delle politiche e da parte del Pd potrebbero esserci molti dubbi. Tanto più con la nuova segreteria Schlein che guarda decisamente più a sinistra che al centro.

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