Federeal Reserve: stress test, risultati positivi ma un istituto è “rimandato”

Luca Fiore

28/06/2019

28/06/2019 - 12:19

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Come da attese, anche la seconda parte degli stress-test della Fed hanno evidenziato un quadro solido. Solo un istituto fa eccezione.

Federeal Reserve: stress test, risultati positivi ma un istituto è “rimandato”

Prima di incrementare i pagamenti alla capogruppo, la divisione statunitense del Credit Suisse deve risolvere le criticità emerse nel corso degli stress test.

A dirlo è la Federal Reserve nel comunicato di presentazione dei risultati degli stress-test sul comparto bancario.

“Il board (della Fed, ndr) non contesta il piano di capitalizzazione dalla holding statunitense del Credit Suisse, ma all’istituto è richiesto di risolvere alcune limitate debolezze nei processi di pianificazione del capitale”, riporta la nota dell’istituto con sede a Washington.

La divisione statunitense dell’istituto elvetico viene così rimandata ad ottobre, scadenza entro la quale dovrà adeguare i suoi piani di capitale ai requisiti della Fed. Fino a quando non metterà mano alle criticità emerse con gli stress test, la distribuzione di capitali agli azionisti da parte del gruppo svizzero dovrà restare ai livelli del 2018.

“Siamo consapevoli delle preoccupazioni citate dalle Fed e rimedieremo in maniera completa entro ottobre”, ha detto Eric Varvel, Chief executive del Credit Suisse USA.

Federal Reserve: banche in grado di operare sotto stress

Per quanto riguarda gli altri 17 istituti sottoposti a stress test, “la Federal Reserve non ha obiezioni relative i piani di capitale”. Le prove hanno dimostrato che, anche in caso di scenario negativo, le banche sono in grado di offrire prestiti e pagare cedole.

“Le grandi banche sono ben capitalizzate e danno priorità a pratiche solide di pianificazione del capitale”, ha detto Randal Quarles, governatore della Fed con mandato sulla supervisione bancaria.

Quelli diffusi ieri sono i risultati della seconda parte di prove del comparto bancario. Nel primo round di prove, il CET1 (Common Equity Tier One Capital Ratio) medio dello scenario “fortemente recessivo” si è attestato al 9,2%, in calo rispetto al 12,3% precedente. Il livello minimo è fissato al 4,5%.

Banche Usa festeggiano: aumentate cedole e buyback

Per “festeggiare”, Bank of America ha annunciato un incremento del dividendo del 20%, Citigroup ha detto che aumenterà il payout dell’11%, Morgan Stanley ha alzato il dividendo a 35 da 30 centesimi e il buyback da 4,7 a 6 miliardi e JPMorgan ha autorizzato riacquisti di titoli propri fino a 29,4 miliardi.

Jamie Dimon, Ceo di JPMorgan Chase, ha dichiarato di essere “lieto di avere la capacità e la flessibilità di restituire il capitale in eccesso ai nostri azionisti grazie a un bilancio solido che ci permette di resistere a stress estremi”.

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