Fattura elettronica, manifestazione FdI: va abolita, mazzata mortale alle PMI

Martina Cancellieri

12 Dicembre 2018 - 13:45

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Fattura elettronica: con la manifestazione di oggi 12 dicembre Fratelli d’Italia si schiera al fianco di imprese e professionisti. L’obbligo va abolito per evitare di danneggiare le partite IVA.

Fratelli d’Italia dice no alla fattura elettronica: il partito capeggiato dall’On. Giorgia Meloni ha sposato la battaglia fin dall’inizio e con la manifestazione di oggi 12 dicembre 2018 continua a farlo, nonostante l’imminente avvio dell’obbligo previsto per il 1° gennaio 2019.

La leader di FdI Meloni durante la manifestazione ha dichiarato che il partito si pone affianco delle Partite IVA e degli imprenditori e tutti i cittadini che vogliono lavorare e produrre mandando avanti l’economia italiana.

Fratelli d’Italia è vicina ai lavoratori che non chiedono né sussidi né reddito di cittadinanza ma solo la libertà di lavorare senza ostacoli da parte del Governo, sono le parole dell’On. Meloni che aggiunge che “lo Stato italiano la vera lotta all’evasione fiscale non la fa”.

La fattura elettronica partirà dal 1° gennaio 2019 ma Fratelli d’Italia nel corso della manifestazione di oggi 12 dicembre 2018 a piazza Montecitorio dice pubblicamente “no all’obbligo”.

Fattura elettronica, manifestazione FdI: proroga impossibile solo per ragioni di cassa

Secondo l’On. Meloni l’avvio dell’obbligo di fattura elettronica fissato al 1° gennaio 2019, e ormai improrogabile per esigenze di gettito fiscale, è un modo “tutto italiano” per fare cassa sui contribuenti onesti che vogliono lavorare, con il solo scopo da parte del Governo del Cambiamento di finanziare la Legge di Bilancio 2019.

Durante la manifestazione FdI la leader Giorgia Meloni ha dichiarato che nessuno Stato al mondo ha fatto entrare in vigore l’obbligo di fattura elettronica in modo così “violento e repentino” come sta accadendo in Italia.

Secondo l’On. Meloni l’introduzione della fattura elettronica nelle modalità previste dal Governo Lega M5S è indice di disinteresse nei confronti dei titolari di Partita IVA così come delle PMI e soprattutto dei piccoli artigiani e imprenditori.

Si è espresso ancor più duramente il Presidente di Apindustria Venezia e Confapi Veneto Ivan Palasgo affermando la volontà di “togliere dai piedi questo assurdo incongruente e vessatorio provvedimento” con cui il Governo darà una “mazzata mortale” alle PMI e soprattutto alle piccole e micro imprese.

Fattura elettronica, Palasgo: mazzata mortale alle piccole e micro imprese

La fattura elettronica va abolita secondo FdI e il Presidente di Apindustria Venezia e Confapi Veneto Ivan Palasgo che propone una seria lotta all’evasione fiscale al posto di una misura che invece di semplificare gli adempimenti finisce per complicarli penalizzando soprattutto le piccole e micro imprese.

Gli imprenditori e i titolari di Partita IVA non hanno bisogno di un’ulteriore proroga delle sanzioni per l’invio in ritardo della fattura elettronica perché non è una soluzione, l’unica sarebbe l’abolizione della misura.

Con la fattura elettronica il Governo Lega M5S conferirà l’ennesima “mazzata mortale alle piccole e micro imprese che sono il 95% del PIL” in Italia, dichiara ancora Palasgo.

Oltre all’abolizione della fattura elettronica, la proposta avanzata da Palasgo è quella di una “seria caccia all’evasione fiscale” a partire dalle multinazionali con sede nei paradisi fiscali come il Lussemburgo, Malta, l’Olanda o l’Inghilterra dove pagano lo 0,90% di imposta fiscale contro il 70% cui si arriva a versare in Italia.

Dichiara inoltre Palasgo che la fattura elettronica avrà di sicuro l’effetto contrario a quello previsto dal Governo, incentivando il lavoro nero e facendo così incassare meno IVA.

Con la fattura elettronica le PMI stanno subendo l’“ennesimo tribunale dell’inquisizione” dichiara ancora il Presidente di Apindustria Venezia e Confapi Veneto che afferma di essere presente alla manifestazione di FdI per dire orgogliosamente no all’obbligo di fattura elettronica che entrerà in vigore il 1° gennaio 2019.

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