Fat cat day, oggi è il giorno dei gatti grassi: cosa significa e perché non è una bella notizia per chi guadagna poco

Chiara Esposito

06/01/2023

06/02/2023 - 09:15

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I CEO delle più grandi società quotate alla Borsa di Milano in soli 6 giorni hanno guadagnato 30 mila euro, la paga annuale media di un dipendente italiano.

Fat cat day, oggi è il giorno dei gatti grassi: cosa significa e perché non è una bella notizia per chi guadagna poco

Nel 2023 il 6 gennaio è il giorno dei gatti grassi, meglio detto "Fat cat day". Non si tratta di una festività dedicata agli amici a quattro zampe ma dell’emblema delle disparità salariali. Questa data segna infatti il raggiungimento da parte degli amministratori delegati delle società quotate di Piazza Affari dello stipendio medio annuo di un lavoratore italiano. Dall’altra parte sappiamo come queste figure imprenditoriali possono arrivare a più di 2 milioni di euro di guadagno annuale.

Se infatti la maggior parte dei cittadini raggiunge quota 30 mila euro con le sue entrate nel giro di 12 mesi, i CEO delle più grandi società quotate alla Borsa di Milano ci mettono solo 6 giorni.

Con i loro oltre 2 milioni di assegno i supermanager oggi festeggiavano il traguardo con un giorno di anticipo sul 2022. L’anno scorso infatti il Fat cat day cadde il 7 gennaio. Ecco come è stato calcolato.

Come viene calcolato questo dato?

A calcolare questo ’evento’ è l’Osservatorio di JobPricing. Il parametro di riferimento è la busta paga del tipico dipendente del settore privato e il panel di riferimento sono le 210 aziende quotate a Piazza Affari. Si escludono dal range però quelle che scambiano su Aim o Miv o con ragione sociale estera ma anche quelle in fase di liquidazione.

I dati di riferimento sono retribuzioni al netto dei compensi in equity e sono tratti dai file resi pubblici entro il giugno 2022 (si riferiscono quindi all’anno 2021). Per essere considerati soggetti d’indagine i CEO devono aver ricoperto questa carica per almeno 4 mesi nel corso del 2021. Esclusi quindi coloro che sommavano anche la carica di presidente.

Si ottiene così una media degli stipendi dei manager pari a 2 milioni e 20 mila euro, più di 5.500 euro al giorno. L’aumento rispetto allo anno scorso è incredibile: la media calcolata sul 2020 era intorno agli 1,62 milioni di euro. Il balzo in avanti è del 37%, un dato che in realtà non stupisce troppo visti le quotazioni aziendali dello scorso anno.

Come nasce questa «celebrazione»?

La nascita di questa «celebrazione» è tutta britannica e in particolare i CEO delle società del Ftse 100, il principale indice della Borsa di Londra, hanno anticipato i loro omologhi italiani.

Il traguardo è strato raggiunto il 5 gennaio. A gestire la supervisione dei conti in UK è il gruppo di ricerca High Pay Centre che in realtà mirata a dare il via ad una campagna di trasparenza e sensibilizzazione sul tema della disparità economica.

Con i nuovi report sappiamo che i manager delle Top 100 società britanniche hanno accumulato una paga media di 3,41 milioni di sterline, il 39% in più dell’anno precedente. Ricordandoci sempre della comparazione con il dipendente medio parliamo di un multiplo di 103 volte o, nel caso di Frederic Vecchioli di Safestore, di uno multiplo pari a 656 volte l’entrata dei suoi dipendenti.

Diversa potrebbe essere tuttavia la stima del prossimo anno visto che il 2022 è stato molto più nero per le Borse. Una cosa è certa: in tempi d’inflazione e crisi del caro benzina e del caro bollette fa ancora più scalpore parlare di numeri come questi.

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