Secondo lo storico il rischio di un’escalation russa è concreto e vicino. Serve decidere da che parte stare.
Lo storico Andrei Kozovoi, professore all’università di Lilla ed esperto nell’analisi della politica della Russa, non è ottimista. Intervistato da L’Express ha detto che “L’Europa sta vivendo il suo ultimo anno di pace”, convinto nell’irremovibile determinazione del Cremlino. Non sarà la Russia a cedere, secondo Kozovoi, che invita l’Occidente a fare il possibile per far indietreggiare il Cremlino finché il conflitto è limitato all’Ucraina. Anche lo storico, infatti, teme in un’espansione della guerra che - in un modo o nell’altro - finirà per coinvolgere anche l’Europa. Un avviso che oggi fa paura più di ieri.
Giorno dopo giorno, trattativa dopo trattativa, la situazione geopolitica sembra incrinarsi sempre di più anziché trovare un miglioramento. Zelensky deve fare i conti con l’ultimatum di Trump, che ha invece trovato con Putin un compromesso soddisfacente (o almeno sembrerebbe) mentre l’Unione europea prepara un piano di pace alternativo.
Il metodo statunitense doveva funzionare però in Medio Oriente, dove si è arrivati al cessate il fuoco tra Israele e Hamas, senza mai interrompere morti e crimini di guerra. Tutti i Paesi non coinvolti direttamente nel conflitto sono sulle spine, in allerta, un po’ per proteggere gli alleati e sé stessi, un po’ per riuscire a mettere le mani prima degli altri su quello o l’altro interesse. Immaginare un futuro roseo da qui a poco è un’utopia, ma quanto davvero può complicarsi?
L’ultimo anno di pace per l’Europa secondo Kozovoi
Dallo scoppio della guerra in Ucraina tutti parlano della Russia e di Putin, cercando di capire e prevedere, ipotizzando scenari per eliminare la paura legata all’incertezza. Ne abbiamo sentite di tutti i colori, ma le parole di Kozovoi trovano risonanza nei pareri della maggior parte degli analisti. Non si tratta certo dell’ultimo arrivato, peraltro, anche se il suo nome è poco conosciuto in Italia. Professore di storia in Francia, dove la famiglia si è stabilita negli anni ‘80 per lasciarsi alle spalle l’Unione sovietica in cui aveva vissuto solo sofferenze e detenzione nei gulag, si è dedicato ampiamente alla storia della Russia.
Il retaggio familiare influisce non poco sulla sua dedizione, basti pensare che sua nonna materna, Olga Ivinskaya, ha ispirato il personaggio di Lara ne Il dottor Živago di Boris Pasternak. Conoscitore approfondito della Russia e anche grande estimatore dei suoi tanti vanti, Kozovoi è estremamente preoccupato per la nazione in mano allo Zar, tanto da dirsi sollevato dal fatto che il padre sia morto poco prima di vederlo al comando. Difficile biasimarlo sapendo cos’hanno passato i genitori e il prezzo che hanno dovuto pagare per la libertà, lontani dal Paese natìo e della propria lingua madre, che per il padre scrittore e poeta è stato un colpo piuttosto duro. In ogni caso, Andrei Kozovoi ha approfondito con dedizione lo studio della storia russa, conoscenza che oggi fa inasprire le preoccupazioni.
Si dice dalla parte dei pessimisti, sicuro che Putin non accetterà di indietreggiare neanche di un millimetro. Proprio per questa ragione ritiene fondamentale non cedere e non abbandonare l’Ucraina, perché significherebbe lasciare la porta spalancata a nuovi attacchi, cominciando da altre ex Repubbliche sovietiche, come la Moldavia o gli Stati baltici. Non sarà comunque facile fermare l’avanzata russa, d’altra parte, anche perché per farlo l’Occidente dovrà essere disponibile a mettere in campo sforzi ben più ampi per “ribaltare l’equilibrio di poteri”. Altrimenti, l’escalation è dietro l’angolo, non necessariamente come Terza guerra mondiale ma in ogni caso un conflitto molto più grande di quello attuale.
Sostanzialmente, Kozovoi mette in guardia l’Europa contro la posizione intermedia che finora l’ha risparmiata dal conflitto diretto: potrebbe presto essere causa della sua rovina. Supportare Kiev da lontano non basta più, quindi bisogna scegliere se abbandonarla o intervenire concretamente, secondo l’esperto.
© RIPRODUZIONE RISERVATA