Esenzione ticket per chi ha avuto il Covid: cosa prevede il DL Sostegni bis

Simone Micocci

08/05/2021

17/05/2021 - 13:21

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Nel testo del Decreto Sostegni bis figura l’esenzione del ticket sanitario per coloro che hanno avuto il Covid in forma grave. Vediamo come funziona.

Esenzione ticket per chi ha avuto il Covid: cosa prevede il DL Sostegni bis

La risposta al long Covid è l’esenzione del ticket sanitario per le visite specialistiche, esami e altri tipi di accertamenti.

Una norma che troverà spazio nel testo del Decreto Sostegni bis che dovrebbe essere approvato la prossima settimana: l’articolo è stato preparato dal Ministero della Salute e si rivolge a tutti coloro che hanno avuto il Covid - “in forma grave” (e di seguito faremo chiarezza su cosa significa questo) - e che a mesi di distanza ancora ne risentono.

Perché il long Covid è un problema che riguarda molte persone, pazienti che la scienza non intende abbandonare in quanto resta l’idea di studiare il motivo per cui a mesi di distanza il corpo umano può essere ancora debilitato dagli strascichi dell’infezione.

Per favorire la ricerca clinica, ma anche per tutelare tutti coloro che nonostante la negativizzazione continuano a pagare le conseguenze del contagio, ecco che nel Decreto Sostegni bis verrà appunto riconosciuto una nuova esenzione del ticket che si aggiunge a quella già prevista per alcune tipologie di pazienti.

A chi si rivolge la nuova esenzione ticket per i malati Covid

Come anticipato, l’esenzione ticket che sarà prevista dal Decreto Sostegni bis interessa solamente coloro che hanno contratto il Covid in forma grave. Con questo, si intende tutti quei pazienti che - causa coronavirus - sono stati costretti al ricovero in ospedale.

Nel dettaglio, cinque commi andranno nell’articolo che definisce il “Protocollo sperimentale nazionale di monitoraggio”. Il primo elimina proprio il ticket per chi è stato in ospedale, per un periodo di due anni in cui il paziente può sottoporsi ad una lunga serie di visite specialistiche senza dover pagare alcunché.

E attenzione, perché non si esclude che prossimamente l’esenzione del ticket non possa essere estesa anche a coloro che hanno avuto il Covid ma non sono stati ricoverati. Nella norma, infatti, si parla di “quadro severo della malattia”: anche per questi bisognerà favorire un monitoraggio, così da verificare quali sono state le conseguenze dopo la guarigione. Si tratta comunque di poche persone: fortunatamente, infatti, il nostro Paese è riuscito a dare assistenza ospedaliera alla grande maggioranza dei pazienti gravi e sono pochi quelli che, nonostante un “quadro severo” della malattia sono stati curati domiciliarmene.

Esenzione ticket sanitario per chi ha avuto il Covid in forma grave: per quali prestazioni?

Per l’esenzione del ticket sanitario per coloro che hanno avuto il Covid in forma grave verranno stanziati 50 milioni di euro nel Decreto Sostegni bis. Secondo le stime dell’ISS, alla data del 4 febbraio erano 163 mila le persone ricoverate (e dimesse) a causa del Covid. Questo numero nel frattempo è salito e, purtroppo, è destinato a crescere ancora.

Per quanto riguarda le prestazioni che beneficeranno dell’esenzione del ticket sanitario, il Governo intende attuare in tutta Italia lo stesso protocollo. Tra i tanti esami “a costo zero ci saranno quelli del sangue e delle urine, come pure elettrocardiogramma, spirometria, ecodoppler, tac toracica, test del cammino e altre visite specialistiche. Tutte utili per capire come agisce il Covid anche dopo la negativizzazione, specialmente rispetto ad alcune funzioni come quella respiratoria, cardiaca e renale. Una maggiore attenzione ci sarà in favore dei pazienti più anziani, per i quali verrà effettuata una valutazione multidisciplinare.

Infine, a coloro che sono stati in terapia intensiva, vivendo una situazione di forte stress emotivo, viene anche passato il controllo psicologico.

Soddisfatto il Ministro della Salute, Roberto Speranza, per questa novità: il virus lascia spesso conseguenze dopo la guarigione ed è per questo che lo Stato si farà “carico dell’assistenza gratuita per tutti coloro che ne hanno bisogno, anche dopo le dimissioni dall’ospedale”. Un monitoraggio che - ammette Speranza - “servirà anche per acquisire maggiori conoscenze sulle forme più gravi della malattia”.

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