Elezioni, dal ‘94 governo uscente sempre battuto: Renzi potrà invertire la rotta?

Alessandro Cipolla

29 Dicembre 2017 - 12:41

Elezioni politiche: nella Seconda Repubblica chi era al governo ha poi sempre perso alle urne, riuscirà ora Matteo Renzi a sfatare questa cabala?

Elezioni, dal ‘94 governo uscente sempre battuto: Renzi potrà invertire la rotta?

Rispetteranno anche queste elezioni politiche 2018 la tradizione che vede i governi uscenti poi sempre battuti alle urne? Sfogliando i risultati delle consultazioni a partire dal 1994, ovvero quando è nata la cosiddetta Seconda Repubblica, l’alternanza tra centrodestra e centrosinistra è stata perfetta.

Tre vittorie per Silvio Berlusconi, due per Romano Prodi e un successo di Pirro per Pierluigi Bersani. Stando a questa statistica, alle elezioni politiche del 4 marzo il Partito Democratico avrebbe anche la cabala contro. Riuscirà Matteo Renzi a sfatare questo tabù? Missione difficile ma non del tutto impossibile.

Elezioni politiche: la perfetta alternanza

Da quando Tangentopoli ha disgregato quel sistema partitico che aveva governato in Italia fin dal dopoguerra, le elezioni politiche a partire dal 1994 hanno visto irrompere sulla scena la figura di Silvio Berlusconi.

Nelle sei elezioni che ci sono state nella Seconda Repubblica, il leader di Forza Italia è sempre stato il candidato premier del centrodestra. Il prossimo 4 marzo però, salvo clamorose novità da Strasburgo o da qualche Tribunale italiano, Berlusconi non potrà candidarsi ma non per questo in campagna elettorale sembrerebbe aver scelto una posizione defilata.

Senza dubbio le prossime elezioni saranno le più complesse degli ultimi anni. La nuova legge elettorale poi, è riuscita nell’impresa di complicare se possibile ancor di più le cose tanto che difficilmente dalle urne potrà uscire un vincitore.

Spulciando i risultati delle scorse votazioni, è interessante vedere come dal 1994 al 2013 le forze politiche che erano al governo siano poi risultate sconfitte alle urne. Rinfreschiamoci un po’ la memoria e vediamo come andarono a finire le elezioni negli anni della Seconda Repubblica.

1994

  • Berlusconi (cdx) 42,84%
  • Occhetto (csx) 34,4%
  • Segni (centro) 15,755

1996

  • Prodi (csx) 43,39%
  • Berlusconi (cdx) 42,075
  • Bossi (Lega)

2001

  • Berlusconi (cdx) 44,56%
  • Rutelli (csx) 35,47%

2006

  • Prodi (csx) 49,81%
  • Berlusconi (cdx) 49,74%

2008

  • Berlusconi (cdx) 46,81%
  • Veltroni (csx) 37,555

2013

  • Bersani (csx) 29,55%
  • Berlusconi (cdx) 29,18%
  • Grillo (M5S) 25,565

Quando partiva da una posizione non di governo, Silvio Berlusconi quindi ha sempre vinto le elezioni. Stesso discorso per il centrosinistra tranne che nel 1994, quando entrambi i poli partivano da una posizione di opposizione dopo il collasso del pentapartito.

Oltre agli ultimi sondaggi politici che danno un Partito Democratico in difficoltà, Matteo Renzi quindi dovrà combattere anche contro questa statistica. Il rischio più concreto però al momento è che chiuse le urne alla fine non ci possa essere nessun vincitore, riaprendo così tutti i giochi.

Renzi contro la cabala

Alle prossime elezioni il centrosinistra di certo non è tra i favoriti. Nonostante che Matteo Renzi continui a dirsi fiducioso di poter raggiungere quel 40% ottenuto alle ultime europee, tale soglia al momento è un miraggio.

Il centrodestra infatti è in netto vantaggio, rispetto a un centrosinistra dato sotto il 30% e tallonato anche dal rampante Movimento 5 Stelle. Il prossimo 4 marzo quindi difficilmente si stapperanno bottiglia in casa PD.

A confortare però Renzi c’è il fatto che difficilmente Berlusconi e Salvini riusciranno a ottenere i numeri per governare. Per poter formare un governo quindi serviranno con ogni probabilità le larghe intese, con i dem che a quel punto diventerebbero centrali.

Il grande obiettivo a questo punto per il Partito Democratico è quello di risultare come il primo partito del paese alle prossime elezioni : così facendo, Mattarella potrebbe affidare per primo a Renzi un mandato esplorativo per formare un governo.

Anche se indietro nei sondaggi, una rimonta nei confronti del Movimento 5 Stelle, al momento dato da tutti i sondaggi come prima forza politica del paese, potrebbe consentire al PD di essere il fulcro anche del prossimo esecutivo. Un’impresa questa che sarebbe doppia, visto che si andrebbe a infrangere anche quella alternanza che finora ha caratterizzato la Seconda Repubblica.

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