Elezioni politiche: definita la legge elettorale, Denis Verdini si confida ai cronisti rendendosi disponibile per un nuovo governo dalle larghe intese post voto.
Elezioni politiche: torna a far sentire la sua voce Denis Verdini, con il leader di ALA che si dice fiducioso nel riuscire a superare con una coalizione centrista la soglia di sbarramento della nuova legge elettorale, per dare vita poi a un governo dalle larghe intese.
Denis Verdini non sembrerebbe essere pronto a fare un passo indietro come paventato da alcuni giornali. Con le elezioni politiche ormai alle porte visto l’accordo trovato in commissione Affari Costituzionali sulla legge elettorale, il senatore toscano si dice pronto invece ad affrontare la sfida dello sbarramento del 5%.
Al termine di una riunione con i 32 parlamentari di Alleanza Liberal-popolare Autonomie, il gruppo nato dopo il collasso di Scelta Civica, Verdini infatti si è intrattenuto a pranzo con diversi cronisti, parlando delle strategie del suo partito.
L’idea di Denis Verdini è infatti quella di creare una grande coalizione centrista e moderata, assieme ad Alternativa Popolare di Alfano e all’UdC. Un listone del genere per l’ex forzista può superare la soglia di sbarramento, per poi sedersi al tavolo delle alleanze per dare vita a un governo dalle larghe intese.
Elezioni politiche: il piano di Verdini
Difficile trovare nell’attuale Parlamento un politico più chiacchierato e discusso di Denis Verdini. Dopo aver abbandonato Silvio Berlusconi, di cui è stato nella scorsa legislatura il braccio destro, il senatore toscano ha dato vita ad ALA appoggiando il governo Renzi, prima di rompere con l’attuale maggioranza viste le zero poltrone ottenute con l’avvento di Gentiloni.
Visti i diversi processi in corso, per Matteo Renzi l’appoggio di Denis Verdini è stato tanto importante quanto scomodo. I voti dei parlamentari di ALA infatti hanno spesso salvato il governo, soprattutto al Senato, ma la figura dell’ex Forza Italia ha spesso creato più di un imbarazzo all’ex premier.
Ora però le elezioni politiche sembrerebbero essere alle porte, con l’attuale legislatura che potrebbe essere agli sgoccioli. La nuova legge elettorale, che potrebbe essere approvata in maniera definitiva a inizio luglio, andrà a rivoluzionare i vecchi schemi dei partiti.
Ci sarà un ritorno al passato alle prossime elezioni politiche, con un proporzionale che fa tornare alla memoria la Prima Repubblica. Un sistema di voto questo che penalizza i partiti minori, ma non da allo stesso tempo certezze alcune sulla governabilità.
Questo Denis Verdini lo sa bene, ecco perché ritiene fondamentale riuscire a entrare in Parlamento. Prima però c’è da superare lo scoglio, non da poco, della soglia di sbarramento che sarà del 5%.
A noi sta bene la soglia del 5%. Diciamo la verità, è una soglia ragionevole per chi vuol fare politica, superarlo vuol dire che ci sei. E anche Angelino non dovrebbe metterla sul piano personale, la politica è un’altra cosa. Noi siamo interessati a costruire un progetto, ma con paletti precisi, sapendo che il cosiddetto Centro è uno spazio largo.
Se la coalizione centrista che Verdini ha in mente dovesse riuscire a superare la soglia di sbarramento, poi verrebbe naturale un ricorso a un governo dalle larghe intese insieme al Partito Democratico e Forza Italia.
Ci sarà giocoforza una grande coalizione, per dar vita a un governo dei possibili, escludendo gli estremi. Quanto a noi, beh, noi siamo nati per la grande coalizione, quindi…
L’obiettivo quindi per i centristi deve essere secondo il senatore quello di unirsi per poi risultare decisivi per la formazione del nuovo governo. Ma per poter superare la soglia di sbarramento, occorre che i moderati trovino una figura carismatica e credibile da presentare come candidato premier.
Elezioni politiche: la partita dei centristi
Nella sua chiacchierata con i cronisti, è apprezzabile l’onestà con cui Verdini ammette che la soglia di sbarramento del 5% sia giusta per un partito che vuole far politica. Una posizione opposta a quella invece sostenuta da Angelino Alfano.
In vista delle prossime elezioni politiche però, il leader di ALA spera che tutte le forze politiche centriste e moderate possano superare le beghe personali per presentarsi tutte unite in un unico listone.
Di certo però la legge elettorale nata dal patto tra Partito Democratico, Forza Italia, Movimento 5 Stelle e Lega Nord, va proprio contro i centristi. A differenza del modello tedesco infatti, anche vincere in almeno tre collegi non garantisce il diritto di entrare il Parlamento se non si raggiunge il 5% a livello nazionale.
Visto che specie al Sud sia Alfano che l’UdC sono molto forti in determinate città, tale norma poteva dare una mano ai centristi. Essendo però stata depennata dalla commissione Affari Costituzionali, tutto diventa più difficile ora.
La strategia di Denis Verdini è comunque chiara: ci sono tanti partiti e movimenti, anche a livello locale, in cerca di casa e che potrebbero portare acqua al mulino dei centristi. Però decisivo sarà anche il riuscire a trovare un apprezzato candidato premier.
L’uomo giusto potrebbe essere Carlo Calenda, l’attuale ministro dello Sviluppo Economico che però è corteggiato anche da Forza Italia, visto che con ogni probabilità Silvio Berlusconi non potrà candidarsi in prima persona in quanto ancora interdetto.
Angelino Alfano quindi secondo Verdini dovrebbe mettere da parte vecchi rancori personali e accettare che sia un’altra persona a guidare la coalizione centrista. Alla fine il sentore è che l’accordo si farà, anche perché all’orizzonte altre soluzioni per entrare in Parlamento al momento non se ne vedono per i centristi.
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