Elezioni, l’intelligence lancia l’allarme. Che rischi ci sono per la sicurezza in Italia?

Alessandro Cipolla

21 Febbraio 2018 - 15:46

Elezioni: i Servizi di intelligenze nella loro relazione in merito al 2017 mettono in guarda su possibili cyber attacchi, massima allerta anche in merito al terrorismo.

Elezioni, l’intelligence lancia l’allarme. Che rischi ci sono per la sicurezza in Italia?

Le elezioni politiche del prossimo 4 marzo sarebbero nel mirino degli hacker che, con i loro cyber attacchi come avvenuto già negli anni passati, potrebbero cercare di condizionare quello che sarà il voto degli italiani.

Questo è l’allarme lanciato dalla Relazione 2017 sulla politica dell’informazione per la sicurezza redatta dai Servizi di intelligence, che pone l’accento anche sui rischi legati al terrorismo jihadista.

Le elezioni nel mirino degli hacker

Con ogni probabilità in Italia non si verificherà una sorta di Russiagate come successo negli Stati Uniti, ma le imminenti elezioni politiche nostrane potrebbero essere ugualmente oggetto di cyber attacchi da parte degli hacker.

A meno di due settimane dal voto i Servizi di intelligence nel loro annuale report hanno illustrato tutti i rischi che ci potrebbero essere in Italia, dove già nel recente passato alcuni cyber attacchi hanno cercato di influenzare il dibattito politico sui vari social.

Gli attacchi hanno dimostrato di saper sfruttare, con l’impiego di tecniche sofisticate e di ingenti risorse finanziarie, sia gli attributi fondanti delle democrazie liberali (dalle libertà civili agli strumenti tecnologici più avanzati), sia le divisioni politiche, economiche e sociali dei contesti d’interesse, con l’obiettivo di introdurre, all’interno degli stessi, elementi di destabilizzazione e di minarne la coesione.

Questo è quanto si legge nel rapporto degli 007 italiani, che hanno evidenziato nello specifico come la metà dei cyber attacchi effettuati nel 2017 siano stati opera dei cosiddetti “gruppi hacktivisti”.

Massima allerta quindi da parte dell’intelligence in vista del 4 marzo, con la rete che comunque viene costantemente monitorata anche per quanto riguarda i pericoli legati al terrorismo islamico.

La propaganda dell’Isis

Grande attenzione quindi per le elezioni politiche del 4 marzo ma livello di guardia sempre al massimo anche per quanto riguarda il terrorismo. La caduta dello Stato Islamico in Siria non ha infatti debellato l’Isis, che starebbe continuando nelle sue forme di propaganda anche in Italia.

L’Italia è oggetto dell’attività propagandistica ostile di Daesh e continuano ad essere presenti nel suo territorio soggetti radicalizzati, tra i quali ‘islamonauti’ italofoni, o comunque esposti a processi di radicalizzazione.

Secondo l’intelligence quindi ci potrebbero essere dei casi anche da noi di estremisti homegrown, ovvero cresciuti in casa. Terreno fertile per questo indottrinamento sarebbero le ristrette cerchie di conoscenti oltre che le carceri.

Per ultimo c’è la questione dei foreign fighters, ovvero quei cittadini italiani che negli scorsi anni hanno deciso di raggiungere la Siria per unirsi al califfato. Dopo la caduta dello Stato Islamico, il rischio è che questi jihadisti ora stiano cercando di far ritorno in Italia.

La stima fatta dagli 007 è di 129 persone che nel passato sono partite alla volta della Siria. Resta da capire adesso quante di loro sono morte durante i combattimenti e quanti invece sono ancora attivi e quindi potenzialmente pericolosi per il nostro paese.

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