Elezioni anticipate a settembre, per Salvini sono “una possibilità”

Alessandro Cipolla

18 Luglio 2019 - 10:31

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In due interviste al Corriere e a Repubblica, Matteo Salvini si è detto stufo dei continui attacchi da parte del Movimento 5 Stelle, lasciando capire che sarebbe pronto anche ad andare a elezioni anticipate a settembre.

Elezioni anticipate a settembre, per Salvini sono “una possibilità”

Tornano ad addensarsi le nubi sopra il cielo del governo del cambiamento, tanto che si riprende a parlare di possibili elezioni anticipate, pure a settembre, anche se a riguardo i tempi sarebbero veramente strettissimi.

Matteo Salvini non nasconde tutta la sua delusione per quanto sta accadendo all’interno della maggioranza gialloverde, tra gli attacchi per il caso Russia-Savoini e lo stallo per le riforme. Intervistato dal Corriere e da Repubblica, ha mandato dei chiari segnali agli alleati di come la sua pazienza sia ormai giunta quasi al termine.

C’è l’autonomia, la riforma della giustizia, la manovra. Con questi tre passi vado avanti, con tre no cambia tutto”. Parole chiare che aprono anche a diversi scenari, con i prossimi giorni che potrebbero essere decisivi per il futuro del governo.

Salvini e le elezioni a settembre

In teoria per andare al voto a settembre il governo deve cadere entro il 20 luglio. Dopo questa data, non ci sarebbero i tempi tecnici con l’eventuale nuovo voto che sarebbe rimandato al 2020.

In autunno infatti c’è da imbastire e approvare la legge di Bilancio e, senza un governo nei suoi pieni poteri, si finirebbe per far scatare l’esercizio provvisorio con conseguente aumento dell’IVA, senza parlare della possibile speculazione finanziaria.

Riguardo la dead line del 20 luglio, Matteo Salvini però sul Corriere è apparso molto più elastico: “Io non credo alle finestre e non credo che restino solo due o tre giorni. Dieci? Neanche, non è così stretta”.

Del resto gran parte della Lega spinge da tempo per una rottura con i 5 Stelle, convinti che questa alleanza a breve finirà anche per incidere, in maniera negativa, sulla forza elettorale di cui al momento gode il Carroccio.

Se si andasse a breve al voto, visto i risultati delle elezioni europee il centrodestra unito vincerebbe a mani basse, ma anche una alleanza della Lega con soltanto Fratelli d’Italia dovrebbe essere sufficiente per avere una maggioranza assoluta.

Salvini però, dichiarazioni a parte, è perfettamente a conoscenza che se si vuole andare al voto a settembre la spina deve essere staccata adesso. Fare una campagna elettorale sotto l’ombrellone però è una prospettiva che entusiasma poco.

In più ci sono i tanti peones che albergano in Parlamento che mai vorrebbero lasciare Roma dopo soltanto un anno di bambagia, in più senza la certezza di essere poi eletti di nuovo, che quindi potrebbero opporsi all’ipotesi di elezioni anticipate.

Il sentore è che il governo gialloverde andrà avanti fino alla fine dell’anno, approvando una legge di Bilancio piena comunque di interrogativi, per poi tirare le somme a inizio 2020 quando non ci dovrebbero essere problemi di finestre per staccare la spina al premier Conte.

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