Dove stanno andando gli investimenti cinesi? Non in Russia

Violetta Silvestri

25 Luglio 2022 - 12:35

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Attraverso la Belt and Road Initiative, la Cina è sempre più presente nel mondo con progetti e grandi infrastrutture finanziate. Dove stanno andando attualmente i soldi del dragone e gli investimenti?

Dove stanno andando gli investimenti cinesi? Non in Russia

Dove si stanno dirigendo maggiormente gli investimenti cinesi? Il quesito è interessante, considerando i cambiamenti attuali negli equilibri geopolitici e nelle relazioni commerciali, scossi dalla guerra in Ucraina e dalle sanzioni contro la Russia di Putin.

Per cercare una risposta, anche se parziale, Reuters ha pubblicato i risultati di una ricerca sulla Belt and Road Iniziative, il potente strumento utilizzato da Pechino per finanziare progetti in tutto il mondo.

La spesa cinese per finanziamenti e investimenti nei Paesi compresi nella Belt and Road è leggermente diminuita nel primo semestre rispetto a un anno prima, senza nuovi progetti riguardanti il carbone e investimenti pari a zero in Russia, Egitto e Sri Lanka.

Dove vanno gli investimenti della Cina?

Chi sta finanziando la Cina? Dove vanno gli investimenti di Pechino

Il presidente Xi Jinping ha lanciato la Belt and Road Initiative nel 2013 con l’obiettivo di sfruttare i punti di forza della Cina nel finanziamento e nella costruzione di infrastrutture per costruire “un’ampia comunità di interessi condivisi” in Asia, Africa e America Latina.

Uno strumento potentissimo per la politica di influenza sul mondo e osservato da vicino soprattutto dagli Usa, in eterna lotta contro Pechino.

Considerando come stanno mutando in fretta le relazioni commerciali e diplomatiche tra le potenze dopo la guerra in Ucraina, conoscere dove stanno effettivamente andando i soldi cinesi nel mondo è interessante.

In base a quanto riportato da Reuters e riprendendo la ricerca di ricerca del Green Finance and Development Center (GFDC) con sede a Shanghai, nei primi 6 mesi del 2022 l’Arabia Saudita è stata il principale destinatario di investimenti cinesi nel periodo, con circa 5,5 miliardi di dollari.

In totale, tra finanziamenti e investimenti, il dragone ha speso 28,4 miliardi di dollari nel periodo, in calo rispetto ai 29,6 miliardi di dollari dell’anno precedente, portando la spesa cumulativa di Belt and Road a 932 miliardi di dollari dal 2013.

Da segnalare che nessun nuovo progetto sul carbone ha ricevuto il sostegno cinese nel periodo, dopo l’impegno preso all’Assemblea generale delle Nazioni Unite da Xi lo scorso settembre di porre fine al finanziamento del carbone all’estero.

Tuttavia, uno sviluppatore cinese ha vinto una gara per la costruzione di una centrale termoelettrica in Indonesia a febbraio e la Cina ha continuato a fornire supporto ad altri progetti di combustibili fossili nei Paesi della Belt and Road, con petrolio e gas che rappresentano circa l’80% degli investimenti energetici all’estero della Cina e il 66% dei suoi contratti di costruzione.

Gli impegni in progetti sul gas sono stati di 6,7 miliardi di dollari nel primo semestre, rispetto ai 9,5 miliardi di dollari dell’intero anno. Le transazioni nell’ambito dell’energia verde e idroelettrica sono diminuite del 22% rispetto all’anno precedente. Gli investimenti sono saliti a $1,4 miliardi da $ 400 milioni, ma la spesa per l’edilizia legata all’energia verde è scesa a $ 1,6 miliardi, meno della metà del livello dell’anno precedente.

Da evidenziare, infine, l’assenza della Russia nei Paesi destinatari di risorse cinesi nel semestre, caratterizzato dalla guerra in Ucraina.

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