Dove sono le basi Nato in Italia? Ecco gli obiettivi sensibili

Luna Luciano

24 Settembre 2025 - 23:46

Quali sono e dove si trovano le basi della Nato in Italia? E quelle americane? Ecco quali sono le città italiane con obiettivi sensibili.

Dove sono le basi Nato in Italia? Ecco gli obiettivi sensibili

In un contesto di crescenti tensioni geopolitiche, con conflitti armati che si intensificano in Europa e in Medio Oriente, si rafforza l’attenzione verso la presenza militare in Italia, Paese che ospita numerose basi Nato e statunitensi.

Dalla fine della Seconda Guerra Mondiale, la penisola italiana è diventata un punto nevralgico per le operazioni militari occidentali. Questo ruolo non deriva solo da motivi storici, come il contrasto all’URSS durante la Guerra Fredda, ma anche dalla sua posizione geografica privilegiata, nel cuore del Mediterraneo.

Oggi sul territorio italiano si contano circa 120 basi ufficiali tra Nato e Usa, cui si aggiungono installazioni riservate e non dichiarate. Queste strutture hanno una funzione duplice: da un lato contribuiscono alla difesa nazionale, dall’altro forniscono supporto operativo alle missioni internazionali.

La loro diffusione, però, solleva dubbi legati alla sovranità italiana e al rischio che, in caso di escalation militare, possano diventare obiettivi sensibili. Un esempio è quello del nuclear sharing, che attraverso accordi bilaterali con gli Stati Uniti impegna l’Italia, come Paese ospitante, a esporsi in prima linea in un eventuale conflitto nucleare.

Capire dove si trovano le basi Nato e Usa in Italia, e quale sia il loro ruolo strategico, è essenziale per interpretare le dinamiche geopolitiche che coinvolgono il nostro Paese.

Quante sono le basi Nato e Usa in Italia? E i soldati pronti a combattere?

Determinare il numero esatto delle basi Nato sul territorio italiano non è semplice.

Nel 2013 le installazioni con presenza Usa erano 59; nel 2024 quelle ufficialmente dichiarate sono diventate 120, una cifra molto rilevante.

Non tutte, però, rientrano nella categoria delle basi Nato. Esistono infatti quattro diverse tipologie:

  • basi concesse agli Stati Uniti in virtù di due accordi degli anni Cinquanta, che restano formalmente sotto giurisdizione italiana ma con controllo operativo Usa;
  • vere e proprie basi Nato, con una catena di comando autonoma;
  • basi italiane messe a disposizione dell’Alleanza;
  • installazioni condivise da Italia, Nato e Stati Uniti.

Secondo diverse fonti, alle 120 strutture ufficiali andrebbero sommate almeno altre 20 basi americane, militari o residenziali, coperte da segreto e delle quali si conosce molto poco.

Quanto agli effettivi, in Italia si stimano circa 13.000 soldati statunitensi, ai quali si aggiunge la presenza della VI flotta americana nel Mediterraneo.

Dove si trovano le basi militari in Italia: la mappa completa

Come già accennato, le basi Nato in Italia non sono facilmente quantificabili: alle 120 ufficiali si aggiungono altre strutture non dichiarate per ragioni di sicurezza.

Tra le più rilevanti possiamo citare:

  • Napoli, sede di uno dei due comandi Nato, il Joint Force Command Naples a Lago Patria, oltre al comando statunitense delle forze aeree e dei Marines per il Mediterraneo;
  • Camp Darby, tra Pisa e Livorno, importante deposito di munizioni;
  • Poggio Renatico (Ferrara), con il Deployable Air Command and Control Centre che monitora lo spazio aereo e fornisce personale addestrato;
  • Gaeta, dove staziona la nave ammiraglia della VI flotta;
  • Taranto, che ospita parte del Nspa (Southern Operational Centre) per il controllo delle forze navali e anfibie;
  • La Spezia, con un centro di ricerca Nato;
  • Ghedi (Brescia), sede di un deposito di bombe nucleari;
  • Aviano (Friuli-Venezia Giulia), la più grande base aerea americana del Mediterraneo, con armi atomiche del tipo B61-4;
  • Vicenza, quartier generale dell’US Army per l’Europa meridionale;
  • Sigonella (Catania), considerata la più importante base Nato, che ospita l’aeroporto della US Navy, sistemi di controllo per i droni e velivoli come i “Triton” e i “Reaper”.

In particolare, la Sicilia si conferma un tassello strategico, come già avvenne durante la Seconda Guerra Mondiale, rafforzando il suo ruolo militare nel Mediterraneo.

Perché ci sono così tante basi Nato e Usa in Italia e a cosa servono?

Le informazioni disponibili restano parziali, dal momento che non includono strutture segrete o operazioni non ufficiali.

L’Italia è attualmente il Paese europeo con il maggior numero di basi Nato e statunitensi, seguita dalla Germania con circa 70 e dal Regno Unito con circa 30.

Le ragioni di questa concentrazione hanno radici nel XX secolo. Dopo la guerra, l’Italia ospitava il più grande Partito Comunista d’Europa e, in piena Guerra Fredda, gli Stati Uniti temevano un possibile avvicinamento a Mosca. Per questo, grazie al piano Marshall del 1948, vennero installate le prime basi americane. Nel 1949, con il Trattato del Nord Atlantico, iniziarono a comparire anche le prime strutture Nato.

La penisola occupava inoltre una posizione di rilievo rispetto alla “cortina di ferro”, rafforzando il suo ruolo di avamposto militare.

Oggi, le motivazioni storiche sono state sostituite da esigenze strategiche. Le basi italiane hanno quindi una doppia funzione: difensiva e offensiva.

Sul piano difensivo, garantiscono protezione al Paese e consentono di contenere le spese militari grazie all’appoggio Nato e Usa. Su quello offensivo, invece, rappresentano un trampolino di lancio per missioni in Europa, nel Mediterraneo e in aree limitrofe.

Le attività principali che si svolgono all’interno di queste basi comprendono:

  • addestramento;
  • intelligence e spionaggio;
  • sperimentazione di tecnologie avanzate.

La posizione geografica dell’Italia, al centro del Mediterraneo, continua a renderla un punto chiave per le operazioni di Nato e Stati Uniti in Europa, Nord Africa e Medio Oriente. In particolare, la Sicilia, grazie alla sua rete di installazioni, resta una piattaforma privilegiata per i droni e per i sistemi militari più sofisticati, confermando l’importanza strategica del nostro Paese nello scacchiere internazionale.

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