I docenti universitari possono insegnare nelle scuole: la proposta che fa discutere

Simone Micocci

16 Novembre 2017 - 16:07

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Presentato al Senato l’emendamento che consente ai docenti universitari di insegnare nella scuola secondaria: una proposta insensata che probabilmente non verrà approvata.

I docenti universitari possono insegnare nelle scuole: la proposta che fa discutere

Il dottorato di ricerca non è un titolo riconosciuto come abilitante all’insegnamento, ma c’è chi sta provando a cambiare le cose. Si tratta del senatore forzista Giovanni Mauro, il quale ha presentato un emendamento alla Legge di Bilancio che prevede il riconoscimento del dottorato di ricerca come titolo abilitante all’insegnamento.

In questo modo a chi ha ottenuto un dottorato di ricerca - ma con almeno 4 anni di esperienza come docente universitario - può partecipare al prossimo concorso scuola riservato agli abilitati, con il quale, previo l’inserimento nella Graduatoria Regionale, si ha accesso diretto al ruolo.

Insomma, mentre molti insegnanti per conseguire la tanto desiderata abilitazione hanno dovuto completare un percorso formativo lungo e - soprattutto - costoso, chi ha un dottorato di ricerca e 4 anni di esperienza nell’insegnamento accademico potrebbe essere automaticamente abilitato.

Il condizionale, mai come in questo caso, è d’obbligo: secondo la nostra opinione, infatti, le probabilità che l’emendamento venga approvato sono molto poche.

Difficilmente il Partito Democratico, che in questi giorni sta cominciando a lavorare al programma elettorale in vista delle prossime elezioni, accoglierà un emendamento che aumenterebbe il numero di precari che aspettano l’assegnazione di una cattedra di ruolo.

L’emendamento in questione, comunque, merita di essere approfondito così da capire quali sono le motivazioni che non ne favoriscono l’approvazione.

I docenti universitari possono insegnare nelle medie e nelle superiori?

Ad oggi per insegnare nelle scuole secondarie di I° (medie) e II° (superiori) grado bisogna avere un titolo idoneo per l’iscrizione ad una classe di concorso, più l’abilitazione.

Nel caso di chi ha conseguito un dottorato di ricerca, quindi, il primo requisito non dovrebbe essere un problema poiché sono tantissime le lauree con le quali è possibile insegnare. Maggiori problemi potrebbero sorgere per il secondo titolo, quello dell’abilitazione: il dottorato di ricerca, infatti, non è un titolo abilitante all’insegnamento.

Secondo il senatore di Forza Italia che ha presentato l’emendamento per modificare l’articolo 57 della Legge di Bilancio 2018, però, sarebbe più giusto riconoscere il “titolo di dottore di ricerca abilitante all’insegnamento nelle scuole secondarie di primo e secondo grado”. Tuttavia questo riguarderebbe solamente coloro che hanno insegnato per almeno quattro anni presso le Università italiane.

Insomma, anche se non lo dice direttamente il senatore forzista sembra essere convinto del fatto che chi ha ricoperto una cattedra universitaria sia automaticamente pronto per farlo nelle scuole secondarie. Ma in realtà, non è così.

Perché i docenti universitari non possono insegnare nella scuola secondaria

Ogni grado d’istruzione ha le sue esigenze e peculiarità; è per questo che per insegnare sono richiesti dei requisiti differenti a seconda del grado.

Emblematico è il caso della riforma della scuola dell’infanzia, con la quale è stato introdotto il sistema integrato 0-6. Per gli asili nido è stato introdotto l’obbligo della laurea triennale in Scienze dell’Educazione (L-19), mentre per la materna continua ad essere richiesta la laurea magistrale in Scienze delle Formazione.

Tuttavia, ai laureati in Scienze della Formazione non è consentito insegnare all’asilo nido, e viceversa. Questo perché ognuno di questi step è molto importante per la crescita del bambino e di conseguenza chi ricopre il ruolo dell’insegnante deve essere perfettamente specializzato per quelle che sono le esigenze nelle varie fasce d’età.

Per lo stesso motivo non si può pensare che insegnare all’Università sia come farlo nella scuola pubblica, visto che si tratta di due livelli di formazione differenti.

Perché allora non riconoscere a sua volta il titolo abilitante all’insegnamento nella scuola secondaria come idoneo per insegnare all’Università?

I due percorsi devono continuare ad essere distinti e molto probabilmente così sarà. Come anticipato, infatti, siamo convinti che al Senato non ci sarà una maggioranza tale da approvare questo emendamento che resterà negli archivi parlamentari.

Per chi ha un dottorato di ricerca però sarà comunque possibile concorrere per un posto di ruolo nella scuola secondaria: ricordiamo infatti che nel 2018 ci sarà il primo concorso scuola con le nuove regole, aperto anche ai non abilitati purché abbiano un titolo valido per l’iscrizione ad una classe di concorso, più 24 CFU nelle discipline antropo-psico-pedagogiche e nelle metodologie e tecnologie didattiche.

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