Disoccupazione Naspi a rischio? Occhio alla scadenza del 31 gennaio

Teresa Maddonni

24 Gennaio 2023 - 08:13

condividi

Disoccupazione Naspi a rischio per alcuni beneficiari che non rispetteranno la scadenza del 31 gennaio 2023 per dichiarare il reddito presunto. Ecco chi può incorrere nella sospensione e cosa fare.

Disoccupazione Naspi a rischio? Occhio alla scadenza del 31 gennaio

La disoccupazione Naspi potrebbe essere a rischio per alcuni beneficiari che non rispettano l’imminente scadenza del 31 gennaio 2023 imposta dall’Inps.

Non si tratta di una data che tutti i titolari dell’indennità di disoccupazione Naspi devono tenere in considerazione, ma solo quei beneficiari che si trovano in determinate condizioni.

Alcuni disoccupati che prendono la Naspi devono dichiarare, entro il 31 gennaio, il reddito presunto per l’anno in corso se non vogliono incorrere, non nella decadenza, ma nella sospensione del beneficio. Ricordiamo che chi a novembre 2022 ha preso la Naspi a febbraio riceverà anche l’accredito del bonus 150 euro del decreto Aiuti ter.

Vediamo nel dettaglio chi deve provvedere e come fare per dichiarare il reddito presunto entro fine mese per mantenere la continuità nell’accredito della restante indennità di disoccupazione Naspi spettante.

Disoccupazione Naspi a rischio: chi deve rispettare la scadenza del 31 gennaio

Alcuni beneficiari della Naspi per evitare la sospensione dell’indennità di disoccupazione devono rispettare la scadenza del 31 gennaio. Si tratta, per esempio, di coloro che percepiscono la Naspi in seguito alla fine di un contratto di lavoro a tempo determinato, ma che producono reddito da lavoro autonomo perché titolari di una partita Iva nei limiti reddituali consentiti dalla legge. Costoro hanno dichiarato il reddito presunto derivante dal lavoro autonomo in sede di presentazione della domanda di Naspi e devono rinnovare la dichiarazione per il 2023 entro la fine del mese corrente.

L’importo della Naspi viene infatti calcolato, sulla base del reddito presunto, in misura ridotta e per il 2023 è necessario comunicarlo nuovamente all’Inps per il ricalcolo dell’indennità mensile.

Devono comunicare il reddito presunto per l’anno in corso entro il 31 gennaio, anche se pari a zero, per non incorrere nella sospensione della Naspi coloro che:

  • svolgono attività di lavoro autonomo con la partita Iva, anche se iscritti a ordini professionali (il reddito annuo presunto, per godere della disoccupazione, non deve essere superiore a 4.800 euro);
  • sono iscritti alla Gestione separata Inps;
  • hanno un ruolo in una società di persone/capitali;
  • sono iscritti alla Gestione Artigiani e Commercianti;
  • svolgono attività lavorative parasubordinate, subordinate, occasionali.

L’Inps, non a caso, nella circolare numero 94 del 2015 specifica quanto segue:

“Si precisa che nei casi di svolgimento delle attività lavorative autonome, parasubordinate, subordinate, occasionali in concomitanza di percezione dell’indennità Naspi, qualora quest’ultima coinvolga più anni solari, stante la necessità di disporre di dati necessari per procedere alla riduzione dell’80 per cento della prestazione in funzione del reddito previsto, si rende necessario quanto segue. All’inizio di ogni nuovo anno di percezione della prestazione successivo al primo il percettore della prestazione dovrà fornire una nuova comunicazione del reddito presunto tramite modello Naspi Com entro il 31 gennaio. La mancata comunicazione del reddito per gli anni di prestazione successivi al primo non determina tuttavia la decadenza dalla prestazione ma la sua sospensione fino all’acquisizione della nuova comunicazione. Sarà cura delle strutture territoriali sollecitare l’adempimento al percettore di Naspi che non vi abbia provveduto.”

Ricordiamo che il reddito presunto, per chi fa domanda di Naspi, va comunicato in caso di rioccupazione con contratto di lavoro subordinato inferiore a sei mesi. Il reddito annuo presunto deve essere inferiore a 8.145 euro. La comunicazione va inoltrata all’Inps entro 30 giorni dall’inizio della nuova attività lavorativa in modo tale che l’Inps possa procedere al ricalcolo dell’importo della Naspi spettante. In caso di rioccupazione con contratto di lavoro subordinato di durata superiore a sei mesi e/o con un reddito annuo presunto superiore a 8.145 euro, la Naspi decade.

Disoccupazione Naspi a rischio: come provvedere entro il 31 gennaio

Ma come comunicare entro il 31 gennaio il reddito presunto per evitare la sospensione della disoccupazione Naspi? Come abbiamo anticipato il reddito presunto deve essere comunicato tramite il modello Naspi-Com.

Il cittadino titolare della Naspi dovrà accedere al servizio dedicato sul sito dell’Inps con le credenziali:

  • Sistema pubblico d’identità digitale (Spid);
  • Carta nazionale dei servizi (Cns);
  • Carta d’identità digitale (Cie).

Una volta effettuato l’accesso occorre cliccare nel menu in alto a destra su “Comunicazioni Naspi-Com” e quindi su “Invio comunicazioni”. Il cittadino che non voglia procedere in autonomia può anche affidare la pratica a un patronato.

Argomenti

# INPS
# Naspi

Iscriviti a Money.it