Conoscete i vostri diritti come lavoratori dipendenti? Se sì allora vi invitiamo a mettervi alla prova con questo quiz, così da capire che tipologia di lavoratori dipendenti siete.
Con il termine lavoro dipendente si intende quella tipologia di rapporto di lavoro in cui ci si impegna a mettere a disposizione del proprio datore di lavoro - che può essere un’impresa, o anche uno studio professionale - il proprio lavoro (sia di tipo manuale che intellettuale) in cambio di una retribuzione per l’attività svolta. Salvo determinati casi, quindi, non esiste un lavoro non retribuito.
Siglando un contratto di lavoro subordinato, sia il datore di lavoro che il dipendente acquisiscono diritti e doveri; nel quiz che segue, al quale potete rispondere cliccando sull’immagine, potrete testare la vostra conoscenza in ambito di diritto del lavoro, in una serie di domande riguardanti i vostri diritti.
Un po’ per mancanza di interesse, un po’ perché non si sa da dove reperire le informazioni, infatti, non sono molti i dipendenti che approfondiscono le normative dedicate ai loro diritti. Nel dettaglio, le norme che individuano diritti e doveri del lavoratore sono sancite dal contratto individuale; questo, a sua volta, deve rispettare i principi fondamentali stabiliti dalla Costituzione, dalla legislazione sul lavoro, dal CCNL (Contratti collettivi nazionali di lavoro) di riferimento e - ove presenti - dai Contratti territoriali e dai Contratti integrativi aziendali.
I diritti dei lavoratori, quindi, variano a seconda del settore di riferimento visto che i singoli contratti - collettivi e individuali - possono prevedere delle regole diverse (ma solo se più favorevoli) rispetto a quelle previste dalla legislazione vigente. Nel quiz - per comodità - ogni risposta corretta si basa su quanto previsto dalla legislazione nazionale vigente; per approfondire i vari aspetti affrontati nel questionario, quindi, vi consigliamo di consultare il vostro CCNL di riferimento, così da capire se per il vostro settore valgono delle regole leggermente differenti.
Per maggiori approfondimenti sui temi trattati, inoltre, potete continuare a leggere questo articolo; ma non fatelo prima di rispondere al quiz, altrimenti starete barando!
Quali sono i diritti dei lavoratori?
I diritti dei lavoratori si possono suddividere in due categorie: patrimoniali e personali. Nella prima categoria rientra il diritto al corrispettivo per la prestazione lavorativa: il lavoro svolto, quindi, deve essere retribuito.
Nei diritti personali, invece, figurano ad esempio il diritto alla salute e alla sicurezza delle condizioni di lavoro. Ad esempio, restando in ambito della salute, al lavoratore che si ammala viene concesso di astenersi dall’attività lavorativa percependo per il periodo di assenza dal lavoro un’indennità di malattia, corrisposta dall’Inps dal 4° al 180° giorno di assenza.
Sempre in quest’ambito rientrano i diritti dei dipendenti in tema di orario di lavoro che - secondo la normativa vigente - è pari a 40 ore settimanali. Il lavoratore ha poi diritto a 4 settimane di ferie ogni anno (che se non godute non si perdono).
L’Inps poi corrisponde altre indennità sostitutive per diverse occasioni: ad esempio, si fa carico della retribuzione del lavoratore nei 15 giorni - di calendario - del congedo matrimoniale, o anche dell’indennità sostitutiva di maternità per le lavoratrici in procinto di diventare madri. In quest’ultimo caso l’importo dell’indennità è pari all’80% della retribuzione media mensile percepita prima dell’inizio del congedo.
Vi è poi una legge nazionale che tutela i lavoratori con handicap o i loro familiari: si tratta della Legge 104/1992 che a questi dipendenti - nel caso in cui siano soddisfatte determinate condizioni - riconosce tre giorni di permesso ogni mese.
Vi sono poi diversi diritti sindacali, come quello che riconosce ai dipendenti la facoltà di interrompere la loro attività in maniera continuativa e collettiva per perseguire un interesse comune, il cosiddetto diritto di sciopero riconosciuto dall’articolo 40 della Costituzione. Il lavoratore quindi può scioperare senza rischiare una sanzione da parte del datore di lavoro; non ha però diritto alla retribuzione per il giorno in cui non ha lavorato.
Per maggiori approfondimenti vi consigliamo di seguire costantemente la nostra rubrica dedicata al diritto del lavoro, dove vi terremo aggiornati anche sulle novità. La normativa, infatti, è in continua evoluzione: basti pensare al recente Decreto Dignità che ha ridotto a 24 mesi il termine per il rinnovo di un contratto a tempo determinato, o il recente divieto di pagare lo stipendio in contanti - indipendentemente dall’importo - preferendo dei metodi di pagamento tracciabili.
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