Dipendente pubblico e partita Iva: quando è possibile?

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28 Marzo 2024 - 12:05

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Chi lavora nella pubblica amministrazione può aprire una partita Iva? Ecco cosa dice la legge e quali sono limiti e possibilità dei dipendenti pubblici.

Dipendente pubblico e partita Iva: quando è possibile?

Nella maggior parte dei casi i dipendenti privati non hanno particolari problemi quando scelgono di aprire una partita Iva per la loro attività privata. E per i dipendenti pubblici, invece, come funziona? Per gli impiegati nella pubblica amministrazione, avere una partita Iva è più complesso e raramente permesso.

Non solo, anche quando hanno la possibilità di farlo, ci sono alcune tipologie di attività che non sono comunque concesse a chi lavora nel pubblico. Generalmente, il dipendente pubblico ha obbligo di esclusiva per quanto attiene alle prestazioni lavorative alla pubblica amministrazione. Neanche quando vengono concessi periodi di aspettativa personale, per motivi di studio o di famiglia, questa esclusività viene a mancare.

Detto ciò, scopriamo insieme in quali occasioni e quali tipologie di dipendenti pubblici possono aprire una partita Iva e con quali paletti.

Dipendente pubblico e partita Iva: come funziona

Come regola generale i dipendenti pubblici non possono aprire una partita Iva e iniziare quindi un’attività in proprio. Questo non può avvenire nemmeno durante periodi di aspettativa o se il contratto è a tempo determinato. In generale, infatti, il dipendente pubblico non può svolgere altre attività lavorative oltre a quelle per l’amministrazione pubblica.

Tuttavia, ci sono alcune categorie escluse. È previsto che i dipendenti pubblici che svolgono mansioni capaci di lasciare comunque sufficiente tempo per una seconda attività, senza andare ad avere impatti negativi su quella pubblica, possano farlo. A essere inclusi sono, nello specifico, due categorie:

  • i dipendenti pubblici part-time (quindi a 18 ore);
  • gli insegnanti.

Infine, è possibile che in casi particolari venga concesso il permesso di svolgere altre mansioni anche ai dipendenti pubblici a tempo pieno. Bisogna comunque chiedere l’autorizzazione all’amministrazione di riferimento.

Partita Iva per insegnanti: regole e procedure

Gli insegnanti pubblici (elementari, medie, ecc), possono aprire una partita Iva, ma solo allo scopo di svolgere alcune attività. Nello specifico, è loro vietato svolgere attività di tipo imprenditoriale (commercio e industria) e non possono neanche esserne soci, se non quando la responsabilità del socio sia limitata per legge o per atto costitutivo della società. È quindi possibile possedere azioni di una Società per azioni o essere parte di una Società a responsabilità limitata.

Infatti, anche i dipendenti pubblici che possono aprire una partita Iva, non hanno la possibilità di svolgere una serie di attività che potrebbero intromettersi con quella svolta per la Pubblica amministrazione. Gli insegnanti, in questo caso, possono svolgere attività di tipo professionale, che devono comunque venire preventivamente approvate dal dirigente scolastico.

Questo ne dovrà verificare la compatibilità con gli orari di insegnamento e gli impegni, e potrà rifiutare di dare il permesso se dovesse considerare l’attività incompatibile.

Dipendenti pubblici part-time e partita Iva

I dipendenti pubblici che lavorano con contratto part-time hanno la possibilità di aprire una partita Iva, a patto che il part-time sia comunque non superiore del 50% rispetto all’orario pieno.

Anche in questo caso, inoltre, bisognerà sempre richiedere il permesso all’amministrazione, che dovrà verificare l’effettiva compatibilità di orari e attività, in modo che non interferiscano mai con gli interessi della Pubblica Amministrazione. A seconda dell’attività svolta come dipendenti pubblici ci saranno sempre alcune attività non permesse.

Libera professione con il permesso dell’Amministrazione pubblica

Infine, in alcuni casi particolari un dipendente pubblico può aprire una sua partita Iva anche quando non ricade nelle situazioni precedenti. Questo avviene solo ed esclusivamente quando riceve un permesso speciale, dietro richiesta, dalla sua amministrazione.

Questo permesso viene concesso solo quando:

  • non c’è conflitto di interessi;
  • l’attività si svolge fuori dall’orario di ufficio;
  • è un incarico temporaneo che non va interferire in alcun modo con l’attività della Pubblica amministrazione.

L’alternativa invece può essere quella di utilizzare la ritenuta d’acconto della prestazione occasionale. In questo caso, rispettando le regole della prestazione occasionale, si potranno svolgere alcune attività, sempre di tipo occasionale, sempre previo permesso dell’amministrazione.

L’amministrazione infatti valuterà sempre e comunque che non ci sia conflitto di interessi, seguendo comunque le regole presentate in precedenza, per il permesso speciale per chi svolge attività a tempo pieno.

Quando il dipendente pubblico può aprire la partita Iva?

Facendo un breve riassunto di quanto detto in questo articolo, un dipendente pubblico può aprire la partita Iva quando:

  • ha contratto part-time con la Pubblica amministrazione con un orario inferiore almeno del 50% rispetto a quello previsto per il tempo pieno;
  • è un insegnante pubblico;
  • se, pur non rientrando nelle precedenti categorie, ottiene un permesso speciale dalla sua Amministrazione di riferimento.

In tutti i casi è sempre richiesto:

  • chiedere il permesso alla propria Amministrazione, che dovrà valutare la possibilità di un conflitto di interessi o concomitanza di orari;
  • non è possibile svolgere una serie di attività da libero professionista, che variano a seconda del lavoro svolto per la PA.

Anche nel caso in cui si svolgano dei lavori occasionali, comunque, è sempre necessario ottenere l’approvazione, se si rientra in categorie per cui è previsto quest’obbligo.

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