Le spese sostenute per il notaio si possono portare in detrazione nel modello 730/2025? Vediamo quali spese sono agevolabili e i limiti di spesa.
Nel modello 730/2025 trova spazio anche la detrazione le spese notarili. Vediamo quali sono i limiti di spesa da portare in detrazione e gli importi.
Tra le agevolazioni previste per l’acquisto della prima casa, non ci sono solo le detrazioni degli interessi passivi e la riduzione di imposte di registro, ipotecarie, catastali e IVA, ma c’è anche la detrazione delle spese notarili. Queste possono essere fatte valere nel modello 730/2025 o nel modello Redditi PF.
Nel modello 730/2025 possono essere portate in detrazione le spese notarili sostenute al momento della stipula di un mutuo per l’acquisto della prima casa.
Il modello 730/2025 deve essere trasmesso entro il 30 settembre 2025, scadenza più lunga per modello Redditi Persone Fisiche da trasmettere entro il 31 ottobre.
Con il modello 730 si può usare la versione precompilata, anche previa modifica dei dati, in alternativa è possibile affidarsi a professionisti come Caf e commercialisti.
Ecco nel dettaglio come avvalersi della detrazione delle spese notarili per la stipula del mutuo prima casa.
Come funziona la detrazione delle spese notarili
Il rimborso Irpef riconosciuto a chi stipula un contratto di mutuo per l’acquisto di casa, si può richiedere all’interno del modello 730/2025. Il beneficio fiscale viene riconosciuto solo per l’acquisto della prima casa.
Tale detrazione fa parte nel campo delle spese per gli oneri accessori alla stipula del mutuo detraibili nel modello 730/2025 e consiste in una detrazione del 19% su una spesa massima di 4.000 euro. Si ricorda che la detrazione è una somma sottratta dall’imposta sul reddito delle persone fisiche da pagare. Viene determinata la base imponibile, si applicano le aliquote Irpef per determinare l’imposta lorda e, infine, si applicano tutte le detrazioni. Si ricava in questo modo l’imposta netta.
Dai calcoli effettuati si evince che l’importo massimo da portare in detrazione è 760 euro. Per poter accedere a questo rimborso è necessario che il richiedente:
- risulti residente in Italia o in uno degli Stati membri dell’Unione europea;
- sia residente all’estero, ma con una stabile organizzazione in Italia.
Si deve sottolineare che l’importo complessivo di 4.000 euro viene calcolato sommando tutti gli oneri accessori relativi all’acquisto e per la stipula del contratto di mutuo, questo comprende sia gli interessi passivi, sia gli altri oneri.
L’Agenzia delle Entrate, infatti, ha precisato che le spese notarili detraibili nel modello 730/2025 si riferiscono a:
- l’onorario del notaio per la stipula del mutuo, escludendo quello sostenuto per il contratto di compravendita;
- le spese che il notaio ha sostenuto per conto del cliente, come per esempio iscrizione e cancellazione dell’ipoteca, la perizia tecnica, le spese di istruttoria e notarili;
- gli interessi passivi pagati in funzione della restituzione del capitale;
- la commissione dovuta agli istituti per l’attività di intermediazione;
- la cosiddetta “provvigione” per scarto rateizzato.
A cosa fare attenzione per avere la detrazione delle spese del notaio per l’acquisto della prima casa?
Fin da subito è bene dire che per poter ottenere la detrazione delle spese notarili è necessario che il pagamento avvenga con strumenti tracciabili, quindi non si può usare il contante.
Si possono usare bonifici, bancomat, assegni, carta di credito.
Affinché si possa dimostrare che la spesa è stata effettivamente sostenuta, è necessario conservare la fattura emessa dal notaio e tutti i documenti da cui si possono desumere le altre spese detraibili affrontate.
Dove inserire la detrazione nel quadro E
Quando si compila il modello 730/2025 per accedere alla detrazione Irpef delle spese notarili bisogna inserire le informazioni nella sezione corretta.
Le spese del notaio si indicano all’interno del quadro E, sezione I, rigo E7, denominato proprio “Interessi per mutui ipotecari per l’acquisto dell’abitazione principale”, così da poter accedere al rimborso del 19%.
Come si fa a calcolare il limite?
Come si calcola il limite dei 4.000 euro per ottenere la detrazione delle spese del notaio?
Ribadito che il limite di spesa massimo di 4.000 euro è globale, cioè comprende tutte le voci sommandole, nel momento in cui si va a fare il calcolo, è necessario sommare le spese notarili e tutti gli altri oneri accessori, ovvero tutte quelle spese necessarie alla stipula del contratto di mutuo.
Per esempio, se il contribuente ha sostenuto un esborso di 2.000 euro per spese notarili e altri 1.000 euro di interessi passivi, la cifra complessiva su cui richiedere la detrazione è di 3.000 euro. Su questi 3.000 euro il contribuente riceve il 19% di detrazione, ovvero 570 euro come sconto di imposta. Se l’imposta versata o da versare fosse inferiore, la parte rimanente andrebbe persa. In questo caso si parla anche di incapienza fiscale.
Se le spese totali superano i 4.000 euro, arrivando per esempio a 4.600 euro, comunque non si può richiedere la detrazione Irpef su una cifra maggiore di 4.000 euro massimi.
Come funziona la detrazione in caso di casa cointestata
Nel caso di mutuo cointestato a più persone, tutti hanno diritto alla detrazione, in relazione alla propria quota e anche il limite di 4.000 euro massimi viene suddiviso seguendo questa stessa logica. Di conseguenza, in caso di mutuo cointestato, o casa in comunione, il limite massimo per il singolo acquisto non può comunque superare i 4.000 euro.
Questo significa che se due coniugi sono cointestatari del mutuo, entrambi hanno diritto alla detrazione su un massimo di 2.000 euro a testa, mentre se uno dei due è fiscalmente a carico dell’altro, la detrazione spetta per entrambe le quote a quest’ultimo.
Se l’abitazione è stata acquistata da entrambi, ma solo uno è intestatario del mutuo, allora la detrazione spetta solo all’intestatario del mutuo.
Nel caso opposto, ovvero se entrambi sono intestatari del mutuo, ma solo uno dei due acquirente dell’immobile, allora la detrazione compete solamente al coniuge acquirente e solo con riferimento alla sua quota di mutuo. Occorre quindi prestare attenzione in modo da non perdere parte dell’agevolazione fiscale.
La detrazione spetta anche a chi acquista solamente la nuda proprietà, e in caso di mutuo condiviso e decesso di un mutuatario, questo diritto viene trasmesso a chi si è accollato il mutuo.
Chi può richiedere la detrazione
È importante precisare che la detrazione delle spese del notaio non si può sempre richiedere in caso di apertura di un mutuo per acquisto di una casa.
L’agevolazione fiscale è riconosciuta solo per l’acquisto dell’abitazione principale, da intendersi come:
- il luogo abituale di dimora del contribuente e famiglia;
- il luogo di residenza del contribuente e famiglia.
Per ottenere queste detrazioni è necessario che, entro 18 mesi dall’acquisto dell’immobile, lo stesso venga destinato ad abitazione principale.
Non si decade dal beneficio qualora la destinazione ad abitazione principale non si realizzi a causa di un trasferimento per motivi di lavoro, purché questi siano avvenuti dopo l’acquisto.
Le detrazioni fiscali per le spese notarili non sono le uniche agevolazioni previste per chi compra casa, infatti, si possono ottenere ulteriori vantaggi fiscali inerenti le imposte ipotecarie, catastali, imposta di registro e Iva nel caso in cui l’immobile sia acquistato da società.
Novità 2025 detrazioni spese notarili
Per il solo anno di imposta 2024, quindi, dichiarazione 2025, è previsto il taglio delle detrazioni fiscali con aliquota al 19% per i redditi superiori a 50.000 euro.
La norma è stata introdotta dalla Legge di Bilancio 2024 per calmierare gli effetti della riduzione delle aliquote Irpef. Il risparmio massimo generato dal passaggio da 4 aliquote a 3 aliquote Irpef, con accorpamento dei primi due scaglioni, è proprio di 260 euro e si vuole, quindi, evitare il vantaggio economico per chi ha redditi “elevati”.
Il taglio opera sul totale delle detrazioni con aliquota al 19%, quindi potrebbero essere salve le spese notarili o almeno una quota.
Dal taglio delle detrazioni sono escluse le spese sanitarie, ma in questo caso si applica comunque la franchigia di 129,11 euro.
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