Detrazione spese da conto cointestato 2024, come non perdere il rimborso Irpef

Patrizia Del Pidio

22 Gennaio 2024 - 16:38

Detrazioni al 100% anche se il pagamento della spesa è avvenuto tramite un conto cointestato. Vediamo come non perdere gli sconti Irpef che spettano

Detrazione spese da conto cointestato 2024, come non perdere il rimborso Irpef

Se a sostenere la spesa da portare in detrazione al 100% è solo uno dei due coniugi da un conto corrente cointestato a entrambi, è possibile salvare l’intero sconto Irpef spettante? Fra qualche mese si aprirà la nuova stagione della dichiarazione dei redditi e trovare una risposta a queste domanda, che in alcuni casi, possono sembrare spinose è determinante.

A breve (manca ancora qualche mese) l’Agenzia delle entrate metterà a disposizione dei contribuenti la dichiarazione dei redditi precompilata con il modello 730/2024. Anche se non si potrà procedere subito all’invio i contribuenti potranno iniziare a prendere visione dei dati già inseriti dall’Amministrazione finanziaria.

Se alcune spese detraibili sono state pagate con un conto cointestato, è possibile non perdere la detrazione totale? Perché va ricordato che in caso il conto corrente sia cointestato ci sono specifiche regole che vanno seguite per non perdere il diritto al 100% della detrazione e in questo articolo vedremo quali sono.

Detrazione spese da conto cointestato: a chi spetta?

In caso di pagamenti effettuati da conto corrente cointestato la detrazione spetta a chi ha materialmente sostenuto le spese.

Questo significa che spettano alla persona il cui nome e codice fiscale sono indicati nella copia del bonifico e nelle fatture.

Avere un conto corrente cointestato non impedisce di avere i rimborsi Irpef spettanti: il principio è stato indicato sia nella circolare n. 19/E/2020 dell’Agenzia delle Entrate che nei chiarimenti del MEF arrivati in seguito alla controversa sentenza n. 104/21 della Commissione Tributaria provinciale di Perugia, secondo la quale la detrazione spetterebbe a metà.

A dover compilare il modello 730 inserendo i dati delle spese sostenute nel 2023 tramite conto cointestato è, quindi, la persona a cui sono intestati i documenti fiscali attestanti le compere fatte o i servizi acquistati.

Come non perdere le detrazioni per pagamenti da conto cointestato: i documenti da conservare

Il fatto di avere un conto cointestato, quindi, non impedisce a chi ha sostenuto la spesa di beneficiare della detrazione.

Piuttosto invece sono importanti altri due fattori:

  • pagare con mezzi tracciabili;
  • conservare i giustificativi di spesa.

È quindi fondamentale conservare i documenti come:

  • scontrini, ricevute, fatture e quietanze di pagamento relative a spese detraibili e deducibili;
  • a partire dalle spese sostenute nel 2022, documenti che attestano l’effettuazione del pagamento con mezzi tracciabili;
  • modelli F24 relativi ai versamenti d’imposta eseguiti;
  • contratto d’affitto registrato, in caso di locazione.

Altri modi per recuperare la detrazione pagata da altri

A chiarire questo punto è anche una risposta del Mef al riguardo nella quale specifica che il diritto alla detrazione, indipendentemente da chi sia l’esecutore materiale del pagamento, spetta al soggetto che è intestatario dei documenti di spesa e che la spesa stessa sia stata sostenuta effettivamente da chi è intestatario dei documenti che dimostrano il costo sostenuto.

Basta, quindi, che la tracciabilità del pagamento riconduca al contribuente che è intestatario dei documenti di spesa che potrà fruire delle detrazioni al 100% anche se il pagamento proviene da un conto cointestato.

Il Mef precisa anche che se si utilizza la propria carta di credito per pagare spese che può portare il detrazione il coniuge, non fa perdere a quest’ultimo il diritto alla detrazione: in caso di conto cointestato, infatti, su cui poggia la carta di credito, è una ulteriore prova che la spesa è stata sostenuta dall’intestatario del documento di pagamento.

La detrazione, inoltre, non si perde neanche se si paga la spesa con la carte di credito di un figlio senza che si perda il diritto alla detrazione a patto che sia dimostrato che a sostenere l’onere sia il soggetto intestatario del documento di spesa. In questo caso, per dimostrare il sostenimento della spesa può bastare anche una dichiarazione del genitore che afferma di aver restituito quanto speso dal figlio per sostenere quella spesa.

A supporto di questa interpretazione ci sono anche le risposte a Interpello dell’Agenzia delle Entrate numero 431 del 2 ottobre 2020 e la 484 del 19 ottobre 2020.

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