Deficit-PIL Italia in aumento all’8,5% nel I trimestre 2025, pressione fiscale su. Le notizie NO per Meloni

Laura Naka Antonelli

30 Giugno 2025 - 14:00

Cresce nel primo trimestre dell’anno il rapporto tra il deficit e il PIL dell’Italia. Aumenta anche la pressione fiscale. Ci sono però anche buone notizie.

Deficit-PIL Italia in aumento all’8,5% nel I trimestre 2025, pressione fiscale su. Le notizie NO per Meloni

Deficit-PIL sotto controllo in Italia? Non proprio. Dal rapporto dell’ISTAT “Conto trimestrale delle Amministrazioni pubbliche, reddito e risparmio delle famiglie e profitti delle società - I trimestre 2025” è emerso che, nel corso dei primi tre mesi dell’anno, l’indebitamento netto delle AP in rapporto al PIL è stimato al -8,5%, in peggioramento rispetto al -8,2% nello stesso trimestre del 2024).

Non solo: la pressione fiscale si è attestata al 37,3%, in rialzo di 0,5 punti percentuali rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.

Deficit-PIL Italia peggiora in I trimestre 2025, l’ISTAT spiega perché

L’ISTAT ha commentato il peggioramento delle finanze pubbliche in termini di deficit-PIL con “ la crescita più marcata delle uscite rispetto alle entrate ”.

Per la precisione, ha reso noto l’Istituto Nazionale di Statistica, le uscite totali nel primo trimestre 2025 sono aumentate del 4% su base annua, portando l’incidenza sul PIL (pari al 50,4%) a salire su base annua di 1,2 punti percentuali.

Nello specifico, le uscite correnti e le uscite in conto capitale hanno registrato un aumento tendenziale rispettivamente del 3,4% e dell’8,7%.

Per quanto riguarda le entrate totali, nel primo trimestre 2025 si è registrata una crescita su base annua pari a +3,8%, con una incidenza sul PIL pari al 41,9%, in crescita di 0,9 punti percentuali rispetto al corrispondente periodo del 2024.

Le entrate correnti e le entrate in conto capitale nel primo trimestre 2025 hanno segnato, in termini tendenziali, un aumento rispettivamente dello 3,4% e del 97,3%.

Quelle appena riportate dall’ISTAT non sono notizie positive per il governo Meloni, che punta a un calo del rapporto debito-PIL e deficit-PIL, come confermato dal Piano Strutturale di bilancio prima e dal Documento di Finanza pubblica pubblicato di recente.

Alcune notizie positive, in rialzo reddito disponibile e potere di acquisto delle famiglie

Ci sono tuttavia anche alcune notizie positive che sono state annunciate dall’ISTAT: nel primo trimestre del 2025 il reddito disponibile delle famiglie consumatrici è aumentato dell’1,8% su base trimestrale in termini nominali, mentre i consumi sono cresciuti dell’1,2%.

Il potere d’acquisto delle famiglie è inoltre salito rispetto al trimestre precedente dello 0,9%, scontando un aumento dello 0,9% dei prezzi (deflatore implicito dei consumi finali delle famiglie).

Il tasso di investimento delle società non finanziarie è stato pari al 22,4%, in rialzo di 0,2 punti percentuali rispetto al trimestre precedente.

Tra le altre informazioni emerse dal report dell’ISTAT, la crescita della propensione al risparmio delle famiglie consumatrici, stimata al 9,3%, in crescita di 0,6 punti percentuali rispetto al trimestre precedente.

Non bene la quota di profitto delle società non finanziarie, pari al 42,1%, in flessione di 0,2 punti percentuali rispetto al trimestre precedente.

ISTAT, il saldo primario delle Amministrazioni pubbliche

Tornando alle condizioni di salute dei conti pubblici dell’Italia, l’ISTAT ha reso noto con la sua analisi che il saldo primario delle Amministrazioni pubbliche (indebitamento al netto degli interessi passivi) è risultato negativo, con un’incidenza sul PIL del -4,7% (-4,8% nel primo trimestre del 2024).

Negativo anche il saldo corrente delle Amministrazioni pubbliche, con un’incidenza sul PIL del -3,5% (-3,4% nel primo trimestre del 2024).

Oggi, altre notizie non confortanti per l’Italia sono arrivate con la pubblicazione, sempre da parte dell’ISTAT, del dato relativo all’inflazione, che ha messo in evidenza un’accelerazione del trend dei prezzi nel mese di giugno e, in particolare, per il carrello della spesa.

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