La Cina, grazie al piano «Made in China 2025», ha accelerato la transizione da fabbrica a leader tecnologico globale, dominando diversi settori strategici.
Nessuno è fin qui riuscito a fermare l’ascesa economica della Cina. I dazi di Donald Trump hanno al massimo rallentato il ritmo di crescita di Pechino senza tuttavia impedirgli di raggiungere l’eccellenza in alcuni settori strategici.
I numeri parlano chiaro, ma lo fanno fino ad un certo punto. Il gigante asiatico rappresenta oltre il 30% della produzione manifatturiera mondiale, a conti fatti più di America, Germania, Giappone e Corea del Sud messi insieme, ma da almeno dieci anni ha scelto di non essere più la fabbrica del pianeta.
Detto altrimenti, il Dragone non intende più esportare paccottiglia a basso costo bensì prodotti hi-tech, tecnologie avanzate, persino innovazioni scientifiche. La grandezza manifatturiera cinese, dunque, non dovrebbe essere più messa in relazione con la creazione di utensili per la casa o giocattoli per bambini. [...]
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