La crisi dei mutui è appena iniziata e sarà una batosta: lo dice la Bce

Violetta Silvestri

19 Maggio 2023 - 15:25

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Mutui sempre più costosi e stretta al credito a livelli da record: questo è quanto sta accadendo in Eurozona con la politica dei tassi di interesse in aumento della Bce. Mutui per la casa in crisi.

La crisi dei mutui è appena iniziata e sarà una batosta: lo dice la Bce

Nel bollettino economico della Bce pubblicato il 19 maggio, il passaggio più interessante - e forse allarmante - è quello sulla stretta al credito e l’effetto sui mutui della politica dei tassi in rialzo.

In estrema sintesi, la tegola sui prestiti per imprese e famiglie comincia a farsi sentire in Europa e il peggio deve ancora arrivare.

Nell’osservare l’andamento economico e finanziario della regione euro, infatti, l’Eurotower ha confermato quanto già noto da analisti e investitori: l’inflazione è ancora elevata e i rischi sono al rialzo; la recessione potrebbe essere scongiurata ma la crescita, sebbene positiva, è moderata; il settore manifatturiero soffre con prospettive in peggioramento mentre crescono di più i servizi; il mercato del lavoro è resiliente ma massima attenzione è rivolta alla pressione in alto sui salari.

Tradotto: la Bce continuerà ad alzare i tassi di interesse poiché la strada per raffreddare l’inflazione non è conclusa. Intanto, però, gli effetti di un costo del denaro in aumento repentino cominciano a palesarsi, soprattutto con la stretta alla concessione dei crediti a famiglie e imprese, che scontano anche un costo di prestito sempre più pesante.

Il bollettino economico della Banca centrale europea ha sottolineato che il calo della domanda di prestiti di aziende e delle famiglie è stato da record: cosa sta succedendo ai mutui e perché la crisi dei prestiti per la casa è solo all’inizio in Europa?

Tegola mutui in Europa: cosa succede con la Bce aggressiva?

Nel capitolo dedicato alle condizioni di finanziamento ed evoluzione del credito in Eurozona, il bollettino economico Bce ha così sintetizzato come il costo del denaro in aumento sta impattando sui prestiti:

“I tassi sui prestiti bancari per imprese e famiglie sono ulteriormente aumentati nel febbraio 2023, riflettendo gli aumenti dei tassi di interesse di riferimento della Bce...Questi aumenti sono stati più rapidi rispetto ai precedenti cicli di rialzo, riflettendo principalmente il ritmo più rapido degli aumenti dei tassi ufficiali...i consumatori si aspettano che i tassi ipotecari aumentino ulteriormente nei prossimi 12 mesi. Si aspettano anche che diventi più difficile ottenere mutui per la casa

In effetti, i tassi sui prestiti bancari alle società non finanziarie (SNF) sono arrivati al 3,85% a febbraio, rispetto al 3,63% di gennaio e all’1,55% di maggio 2022. Stessa impennata per i tassi sui prestiti bancari alle famiglie per l’acquisto di abitazioni, che sono arrivati al 3,24% a febbraio, rispetto al 3,10% di gennaio e all’1,78% di maggio 2022.

Il balzo è stato evidente e considerando che la Bce intende proseguire con la politica dei rialzi dei tassi, seppure di soli 25 punti base, le rate dei mutui sono destinate a crescere ancora. E a erodere il reddito delle famiglie.

Il bollettino ha anche evidenziato che, secondo l’indagine sui prestiti bancari nell’area dell’euro dell’aprile 2023, i criteri di concessione del credito alle imprese e alle famiglie per l’acquisto di abitazioni hanno mostrato un ulteriore sostanziale inasprimento nel primo trimestre del 2023, indicando un persistente indebolimento della dinamica dei prestiti.

Questo significa che chiedere un finanziamento o un prestito in banca sarà molto più difficile, rallentando quindi consumi e investimenti.

Stando alla Bce, questo cambiamento ha assunto dimensioni rilevanti: “il calo della domanda di prestiti da parte delle imprese è stato il più forte dalla crisi finanziaria mondiale, mentre quello delle famiglie è stato il maggiore dall’inizio dell’indagine nel 2003”.

Sono stati soprattutto i mutui immobiliari a subire la scossa: il forte ribasso nelle richieste “è stato determinato principalmente dall’aumento dei tassi di interesse, dall’indebolimento delle prospettive del mercato immobiliare e dalla bassa fiducia dei consumatori”.

Nel secondo trimestre 2023 è attesa ancora una diminuzione della domanda dei prestiti. In realtà, la dinamica è quella che si aspetta la Bce: meno domanda, meno investimenti, meno liquidità, meno inflazione.

Il prezzo da pagare, però, potrebbe essere alto: mutui più alti e difficili da ottenere. Saranno, ancora, tempi bui per l’Europa.

Argomenti

# Bce
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