Crisi economica: il problema debito c’è. Allarme per questo Paese

Violetta Silvestri

29 Marzo 2021 - 14:49

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Il debito accumulato anche a causa della pandemia sarà un problema grave per alcuni Paesi. Allarme ONU per le economie più deboli del mondo, con un focus su uno Stato.

Crisi economica: il problema debito c’è. Allarme per questo Paese

Se la crisi economica da Covid ha colpito tutto il mondo, il suo impatto è stato - e sarà - disuguale.

La sostenibilità del debito, per esempio, non avrà la stessa portata e questo sarà drammatico per alcune regioni. A sostenerlo, di nuovo, è il segretario generale dell’ONU Guterres.

Il suo è soltanto l’ultimo allarme di una serie di moniti già lanciati: i Paesi sviluppati e considerati più ricchi potranno sostenere un indebitamento in aumento - anche Draghi lo ha ripetuto parlando dell’Italia - ma quelli emergenti e poveri no.

Cosa aspettarsi e perché c’è un’allerta debito, soprattutto per un Paese?

Il debito non sarà sostenibile per tutti

“Il mondo deve affrontare gravi problemi di sostenibilità del debito sulla scia della crisi del coronavirus, che non sono stati adeguatamente compresi o affrontati e che minacciano di spingere i Paesi in via di sviluppo in un’ondata crescente di fame, povertà, disordini sociali e conflitti”: dall’ONU l’avvertimento è stato chiaro.

Guterres ha affermato che il fatto che solo 6 Stati fossero inadempienti sui propri debiti esteri l’anno scorso - Argentina, Belize, Ecuador, Libano, Suriname e Zambia - ha creato l’“illusione della stabilità” e una “percezione errata della gravità” della situazione.

Nazioni a reddito medio come il Brasile e il Sud Africa avevano preso in prestito soprattutto da istituti di credito nazionali piuttosto che da investitori stranieri, a tassi di interesse molto più alti di quelli disponibili per i Paesi ricchi, rendendo i pericoli meno visibili rispetto alle precedenti crisi del debito dei mercati emergenti.

Secondo Fitch, le economie emergenti hanno ancora tassi di notevolmente elevati. In media, quest’anno spenderanno il 10,4% dei ricavi per il pagamento degli interessi, rispetto all’8% del 2019.

In sostanza, gli esperti indicano che l’importo che i Governi delle economie emergenti spenderanno per il pagamento degli interessi l’anno prossimo sarà pari alla spesa delle economie avanzate - circa $ 860 miliardi per ogni gruppo - anche se quest’ultime hanno preso in prestito circa tre volte di più delle economie emergenti.

Non solo, la mossa brasiliana, per esempio, di ridurre le scadenze di obbligazioni nazionali in vendita, ha abbassato il costo del debito e ridotto il tempo di pagamento: i Governi riusciranno, nel pieno del disastro Covid, a pagare prima i prestiti?

La risposta è negativa e lancia un allarme, in primis per il Brasile.

Perché il Brasile può esplodere sul debito

Guterres ha usato un tono assai preoccupato sulla situazione del Brasile. Un Paese che testimonia le difficoltà finanziarie anche di altre nazioni e che ha il potenziale di esplodere.

Secondo l’Institute of International Finance, il debito pubblico brasiliano ha raggiunto il 102% del prodotto interno lordo alla fine dello scorso anno.

Il Paese ha venduto obbligazioni sul suo mercato interno a scadenze più brevi: la scadenza media del nuovo debito pubblico è scesa a due anni nel 2020, rispetto a più di cinque anni nel 2019, secondo la sua banca centrale.

Le obbligazioni a più breve scadenza sono maggiormente economiche nell’emissione, ma devono essere rimborsate più rapidamente: una decisione difficile in una crisi.

Il problema crisi economica e sostenibilità del debito esiste ed è grave, secondo l’ONU.

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