Covid, tra lockdown e quarta dose: il governo ha già un piano per l’autunno

Giorgia Bonamoneta

05/06/2022

06/06/2022 - 12:03

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In autunno l’Italia rischia un nuovo lockdown? I segnali sono piuttosto favorevoli e con il Covid-19 sembra ormai possibile convivere. Cosa dicono gli esperti e qual è il piano del governo.

Covid, tra lockdown e quarta dose: il governo ha già un piano per l’autunno

Sempre meno preoccupazione per il Covid-19 e sempre più distanti da lockdown, mascherine e quarta dose. L’ultimo report del ministero della Salute ha registrato 22.527 casi e 47 decessi, con un tasso di positività all’11,9%. I dati sono in leggero calo su tutti i fronti, anche in presenza di varianti più contagiose. Complice la meno attenzione, i sintomi più leggeri e un numero sempre inferiore di tamponi effettuati, che fotografano un’Italia fuori pericolo.

La situazione Covid è sotto controllo - ha detto Franco Locatelli, presidente del Consiglio superiore di sanità - ma non bisogna dimenticare che il virus circola ancora”. Locatelli, nella giornata di ieri, ha raccontato di un Paese libero dalla pressione del virus, tanto questa estate quanto in autunno. Questo però non vuol dire che il virus sia del tutto sparito, ma che le sue forme più leggere lo hanno reso un compagno stagionale con convivere proprio come era stato detto degli esperti.

È presto per dire addio a tutte le precauzioni, dice ancora Locatelli e questo è il momento di non abbassare l’attenzione per le categorie più fragili, che devono continuare a fare i richiami del vaccino. Al netto di chi ha la necessità di proteggersi - anche se i numeri di vaccini per questi sono stati piuttosto deludenti - la quarta dose non sarà somministrata a tutti. In autunno, se l’andamento epidemiologico dovesse continuare a dare segnali di miglioramento, non dovrebbe presentarsi una nuova ondata. Vuol dire niente lockdown e, probabilmente, niente mascherine all’aperto o al chiuso.

Il piano per l’autunno è pronto? In che direzione sta andando la pandemia di Covid-19

Se c’è una cosa che ci ha insegnato la pandemia di coronavirus è che non possiamo controllare l’imprevedibile. Una situazione di tranquillità può presto trasformarsi in una nuova ondata se dall’altra parte del mondo una mutazione del virus prende piede. Al momento la situazione Covid è del tutto sotto controllo, tanto che il governo italiano - uno dei più prudenti in Europa - sta per eliminare le ultime restrizioni rimaste in vigore. La data da segnalare sul calendario è il 15 giugno quando si elimineranno le mascherine.

Come è accaduto durante la prima estate, con i casi sempre più bassi e il numero dei decessi e ricoveri in diminuzione, la stagione calda dovrebbe poter passare senza grandi preoccupazioni. La sorpresa sarà in autunno. Secondo Franco Locatelli, presidente del Consiglio superiore di sanità, un nuovo lockdown è improbabile. La valutazione della cabina di regia ha definito la situazione “buona” tanto da poter scongiurare l’idea di nuove restrizioni in autunno, ma Locatelli ha ricordato anche che “dobbiamo entrare in una logica in cui le misure devono essere viste in maniera elastica perché adattate al contesto epidemiologico”.

Oggi sono allentamenti ed eliminazioni di restrizioni, domani chi lo sa. Infatti non si deve dimenticare che il virus è ancora in circolazione e le varianti sono tutte molto più contagiose delle precedenti, seppur meno pericolose.

Covid e vaccini: la quarta dose non è prevista per tutti

Sono stati i vaccini a salvarci, dice Franco Locatelli e ancora oggi, anche se meno efficaci contro le nuove varianti, forniscono una protezione essenziale per evitare la comparsa della malattia in forma grave. “Non confondiamo l’eventuale possibilità di infettarsi con le varianti adesso più contagiose, magari anche di sviluppare alcuni sintomi di bassa rilevanza, con un fallimento dei vaccini”, spiega Locatelli. Infatti, come lui stesso riporta, le ultime indagini condotte dall’Istituto Superiore di Sanità dimostrano che l’efficacia è superiore al 90% nel salvaguardare dal rischio di sviluppare la malattia grave.

A questo proposito emerge la necessità di richiamare alcuni soggetti alla vaccinazione con la quarta dose booster. Infatti solo il 35% degli immunodepressi ha ricevuto la quarta dose e solo il 16% degli over 80 e della fascia 60-79 ha ricevuto la seconda dose di richiamo. Difficile dire se la quarta dose sarà necessaria per tutti gli italiani, perché potrebbero circolare varianti per le quali i vaccini oggi prodotti non fanno effetto o altre variabili difficili da prevedere; in ogni caso, ha aggiunto Locatelli, sono le categorie fragili che devono essere richiamate all’adesione della campagna vaccinale.

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